Viale dei misteri




Recensione di Maria Sole Bramanti


Autore: John Irving

Traduzione: Giuseppina Oneto

Editore: Rizzoli

Collana: La Scala

Pagine: 624

Genere: narrativa

Anno di pubblicazione: 2018

Recensione

Dopo tre anni di silenzio, John Irving torna con Viale dei misteri. Da molto tempo non leggevo qualcosa di questo visionario autore e devo confessare che ho fatto una fatica enorme ad arrivare in fondo a questo romanzo. Tutti i libri di Irving che ho letto sono corposi e meritano un po’ di tempo e di calma, ma sono anche ricchi di personaggi, storie, idee, sentimenti… Qui, ahimè, ho trovato ben poco di tutto questo, o forse troppo…

Devo dire che la genialità dell’autore nel costruire personaggi sempre particolari c’è (Lupe è adorabile!), e la sua capacità di rendere credibili le situazioni più surreali anche. Però ho trovato, come posso dire, minore originalità, minor vigore.

Ammetto che partivo già prevenuta: l’ambientazione (ci muoviamo tra un passato in una discarica messicana e un presente nelle Filippine) non è tra le mie preferite. Immaginavo, però, che la grande penna di Irving – che è riuscita a farmi credere a orsi che guidano motociclette, a nuovi messia che nascono in New Hampshire, a peni recisi in auto parcheggiate sui vialetti, ecc. – avrebbe fatto nuovamente la magia.

Purtroppo non è andata così. Fondamentalmente io questo romanzo non l’ho capito! Sta tutto qui il problema! Non ho capito cosa mi voleva raccontare.

Se Irving si fosse limitato a scrivere dei bambini di Oaxaca, della loro esperienza di vita nel circo (una parte molto bella del libro) e di come Juan Diego diventa scrittore, ecco che sarei riuscita ad apprezzarlo; perché in tutta quella parte c’è la tipica atmosfera “alla Irving”, secondo me, ovvero quel senso di disgrazia incombente edulcorato dalla positività dei personaggi.

Ma tutto il resto, sinceramente, mi ha lasciato solo tanta confusione in testa e troppe, troppe parole.

Forse non era il momento giusto per me, forse tra qualche tempo lo riprenderò in mano e lo apprezzerò. Chissà… Sono certa che in molti lo ameranno, perché ognuno legge il “suo” libro.

Viale dei misteri mi lascia un po’ di amaro in bocca… ma forse, alla fine, era proprio questo che Irving voleva trasmettere.

John Irving


John Irving è nato nel 1942 a Exeter, nel New Hampshire. Il suo primo romanzo, Libertà per gli orsi, è stato pubblicato nel 1968. È salito sul ring da wrestler professionista per vent’anni e poi, fino all’età di quarantasette, è stato allenatore. È stato per tre volte finalista al National Book Award, vinto nel 1980 con Il mondo secondo Garp. Nel 1981 ha ricevuto l’O. Henry Prize per il racconto Interior Space. Nel 2000 ha vinto l’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale con Le regole della casa del sidro. Nel 2013 ha vinto il Lambda Literary Award con il romanzo In una sola persona. Scrittore di fama internazionale – i suoi libri sono tradotti in oltre trentacinque lingue –, vive a Toronto. Il suo titolo più venduto in tutto il mondo è stato Preghiera per un amico. Viale dei Misteri è il suo quattordicesimo romanzo.