Rimorsi




Nei locali dismessi di un night club

viene ritrovato il corpo di una donna.

Un inestricabile cold case

per la Banda Ventura


Autore: Enrico Pandiani

Editore: Rizzoli

Genere: Thriller noir

Pagine: 336

Anno edizione: 2024


Sinossi. Cosa unisce il ritrovamento di un cadavere occultato per anni dentro un muro, un enigmatico incidente d’auto, un inafferrabile pirata della strada, una famiglia disgregata, una rapina sanguinosa e un misterioso club per scambisti? Nulla. O meglio, nulla in apparenza. Perché il bandolo della matassa c’è, è lì a portata di mano. Manca solo qualcuno sveglio abbastanza da saperlo afferrare. Perlomeno finché non entra in campo Numero Uno, l’impenetrabile capo di un’agenzia investigativa sui generis che, tenendoli per il collo, spedisce gli ex criminali della banda Ventura a ricomporre le tessere di un puzzle che si rivela essere un vero rompicapo. E così, Max, Abdel, Sanda e Vittoria, galeotti rocambolescamente evasi in Francia e latitanti in Italia sotto copertura, si ritrovano ancora una volta a cedere al ricatto e a mettere a repentaglio la loro stessa vita per non perdere ciò che a fatica sono riusciti a costruire: un’esistenza normale, ordinaria, che spazzi via per sempre il passato che bramano di lasciarsi alle spalle. Tra club privé e locali a luci rosse, i quattro della banda Ventura si inabisseranno in una Torino più buia della notte, in cui giochi pericolosi e passioni promiscue si fondono fino a deflagrare.

 A cura

di

Edoardo Guerrini


Questo nuovo romanzo di Enrico Pandiani, autore di alto livello ed esperienza, vincitore di premi prestigiosi come il premio Scerbanenco 2022, con cui ha inaugurato la saga della banda Ventura nel primo episodio intitolato Naufragio, mi ha dato un altissimo livello di attenzione: si tratta di una storia molto, moltissimo elaborata e complessa, che ti fa leggere tutto di un fiato e correre per arrivare alla fine, pur mettendoci parecchio perché arriva oltre le trecento pagine.

La banda Ventura e la sua nascita si avvale parecchio del criterio di sospensione dell’incredulità: a dire il vero, onestamente, a me durante la lettura è sembrato parecchio inverosimile che un insieme di quattro carcerati che venivano trasportati verso il carcere in un cellulare in Francia, siano riusciti a liberarsi durante un fortuito incidente, nel quale il poliziotto che li scortava, che ora appare come Numero Uno, si era fatto talmente male da necessitare di una altrettanto inverosimile tracheotomia “artigianale” operata da loro per salvargli la vita, e così costui li avrebbe lasciati andare a farsi un’altra vita a Torino, dove sono del tutto tranquilli e fanno una serie di mestieri “normali”: Max Ventura, il coordinatore del gruppo, si è fidanzato e ha messo su un ristorante di buon successo; Abdel fa il venditore di auto, collezionando anche belle auto d’epoca; Vittoria ha avuto una figlia, Matilde, che si rivelerà determinante nel corso dell’indagine; Sanda invece, bellissima ragazza di colore, forte e determinata, si è liberata dal suo passato in cui esercitava un brutto mestiere di prostituzione; mentre leggevo mi veniva da chiedermi: costoro non hanno nessuna preoccupazione di essere identificati da qualsiasi poliziotto che possa ricevere un mandato di arresto internazionale tramite l’Interpol? Non hanno mica cambiato le loro fattezze…

Fatto sta che ora quel poliziotto se n’è andato in pensione, ha fondato un’agenzia investigativa chiamata BEST, e si avvale della propria conoscenza del passato di questi quattro per ricattarli chiedendo loro di collaborare alle sue indagini: che svolge mica per incassare denaro; lo fa per crearsi il piacere di risolvere delle ingiustizie, ottenere un mondo più giusto.

Insomma, siamo in un ambito decisamente hard boiled, in cui, seguendo i dettami di Dashiell Hammett e Raymond Chandler, Pandiani crea una squadra che cerca di migliorare una realtà decisamente nera. E in questa nuova indagine Numero Uno affida alla sua squadra un cold case decisamente complicatissimo: si parte da una sola vittima, ma man mano che prosegue l’indagine si scopre che le vittime sono ben più numerose, e che, al contrario di come era sembbrato nelle indagini “ufficiali” condotte dai corpi di polizia e dalla giustizia formale, questi delitti sono legati da un filo unico, e attribuibili a un unico colpevole, dal sesso sconosciuto, potrebbe trattarsi di un uomo o di una donna, in quanto sempre apparso mascherato e con un fisico poco potente, e si è sempre firmato lasciando sul corpo delle vittime un bigliettino con un soprannome: Quello Alto.

La quantità di personaggi e i loro relativi legami familiari è talmente grande e complessa, che per tirare le fila nel corso della lettura mi sono sentito obbligato a prendere degli appunti su un taccuino, segnandomi tutti i nomi e i relativi rapporti intercorrenti tra i vari soggetti. Anche i quattro della banda fanno molta fatica, e corrono pure notevoli rischi; ma alla fine risulta determinante il ruolo dell’adolescente Matilde, una Generazione Z che grazie alle sue competenze informatiche riesce a trovare dei dati determinanti che portano a scoprire l’assassin*, in un finale che davvero lascia impietriti dal terrore che avanza, e dove infine per fortuna tutto finisce bene, creando un notevole rilascio di dopamina nel lettore, dopo l’adrenalina che era avanzata notevolmente.

Ma poi sono tanti gli altri temi rilevanti che emergono dalla poetica che sta dietro alla trama: l’uguaglianza di genere, il razzismo incombente nella nostra società nei confronti delle minoranze di colore, le difficili situazioni di gestione degli appetiti sessuali della popolazione, il mondo transgender, le difficoltà caratteriali create da un’educazione sbagliata come quella del padre di Max, e tanto ancora.

Anche l’ambientazione del libro è accuratissima: ogni angolo della città sabauda, per me che ci sono nato e ci vivo da quasi sessanta anni, è descritto con cura e anche con un certo affetto, che ben riconosco nel pensiero dell’autore torinese. Una lettura decisamente meritevole, e che lascia tanto nel cuore.

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Enrico Pandiani


ha esordito nel 2009 con Les Italiens, primo romanzo dell’omonima serie poliziesca, di cui tutti i titoli sono disponibili in BUR, insieme a quelli che compongono la serie di Zara Bosdaves. Con questo romanzo, seguito del primo episodio – vincitore del premio Scerbanenco 2022 – prosegue la saga della banda Ventura.