L’altra donna




Recensione di Loredana Cescutti


Autore: Daniel Silva

Traduzione: Seba Pezzani

Editore: Harper Collins

Serie: Gabriel Allon #18

Genere: Thriller

Pagine: 428p., R

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. In un villaggio isolato tra le montagne dell’Andalusia, una misteriosa donna francese sta scrivendo un pericoloso memoir. È la storia dell’uomo che ha amato molto tempo prima nella vecchia Beirut e di un bambino che le è stato strappato in nome del suo tradimento. Quella donna è a conoscenza di un segreto che il Cremlino custodisce gelosamente. Molto tempo prima, il KGB ha infiltrato una talpa nel cuore dell’Occidente… Una talpa che ora è molto vicina ai massimi gradi del potere. Solo un uomo può svelare la cospirazione: Gabriel Allon, il leggendario restauratore d’arte e agente segreto israeliano.Gabriel ha combattuto le forze oscure della nuova Russia in passato, e ne ha pagato personalmente il prezzo. Ora lui e i russi s’impegneranno in un’epica resa dei conti, che vedrà l’ordine mondiale del Dopoguerra pericolosamente in bilico. La ricerca della verità lo porterà indietro nel tempo, al più grande tradimento del XX Secolo e, infine, a una conclusione imprevedibile lungo le rive del fiume Potomac che lascerà i lettori senza fiato.

Mentre l’aereo rombava sulla pista, la pioggia pulsava contro il finestrino di Gabriel come sangue in una vena. Perdono tutti, pensò, mentre l’Inghilterra si allontanava sotto di lui. Tutti, tranne i russi. (Gabriel Allon)

Recensione

Finalmente torna Daniel Silva e, ancora una volta, con questo nuovo libro rientra in scena anche il suo intramontabile angelo vendicatore Gabriel Allon con una nuova indagine che lo toccherà nel profondo. Lo so che è passato solo un anno dall’ultimo libro ma io sono fatta così, quando mi imbatto in personaggi carismatici e in avventure che mi catturano divento insaziabile e impaziente.

Una storia intricata, ricca d’azione e di suspense, che questa volta vi farà fare un viaggio nel passato, ma anche nell’arte, quella dei musei e quella più raffinata dell’inganno che a mio avviso in questo libro raggiunge l’apice.

Tutto avrà inizio in una città che Gabriel, l’ormai capo del Mossad, avrebbe preferito dimenticare: Vienna, poetica, romantica, ricca di storia ma per lui così dannatamente gelida, glaciale e sporca di sangue. Da un lato custode gelosa degli ultimi attimi felici della sua vecchia vita e dall’altro memoria storica indelebile del suo momento più brutto, quello che con un’esplosione ha inferto una profonda cicatrice nel suo cuore. La prima di tante!

“Nel corso della sua lunga e onorevole carriera di agente dell’intelligence israeliana, Gabriel Allon era stato colpito due volte al petto da un’arma da fuoco ed era stato aggredito da un cane da guardia alsaziano e gettato nei sotterranei della Lubjanka di Mosca, dopo essere rotolato giù da diverse rampe di scale. Nemmeno Ari Shamron, il suo leggendario mentore, era in grado di rivaleggiare con il suo record di lesioni.”

Un disertore russo, sentitosi braccato dal suo paese chiede asilo ad Israele, dato che è proprio lì che per molto tempo sono andate a finire le informazioni da lui carpite a Mosca. Doveva essere una missione di esfiltrazione come tante altre e invece questo sarà l’inizio della fine.

Da qui gli eventi tragici si susseguiranno. Più Gabriel cercherà di capire cosa stia succedendo e più la cosa si rivelerà strana, sanguinosa e misteriosa. L’unica certezza sarà che inizialmente le accuse per la scia di morti saranno rivolte a lui e al suo servizio di intelligence finendo per mettere a rischio le diverse alleanze costruite proprio da Allon con le altre superpotenze.

Per riuscire a risolvere tutta questa nebulosa situazione avrà bisogno di aiuto, o almeno di quel po’ di sostegno che riuscirà a ottenere dai pochi alleati rimasti, ma sarà necessario un vero e proprio tuffo nel passato per arrivare al cuore del problema. Frammenti che qua e là emergeranno e che lo porteranno indietro nel tempo di quasi cinquant’anni.

Un viaggio nella memoria, dove ricordi scomodi sotto forma di scritti e memoriali porteranno alla luce una delle più brutte pagine di tradimento della storia inglese che si pensava ormai chiusa e dimenticata, ma forse non è stato così perché potrebbe essere che il punto definitivo non sia stato ancora messo. Tutto questo affannarsi alla ricerca della verità, però, potrebbe non bastare.

Tante domande e forse un’unica persona che potrebbe svelare per intero questo arcano. Ma sarà disposta a farlo?

Siamo sicuri che riportare in superficie tutto ciò servirà veramente a qualcosa?

Per scoprirlo non potrete fare altro che leggere il libro. Un ritmo come sempre melodioso, con tempi veloci, andanti e mossi, momenti drammatici e tanta ironia che riesce a strapparti una gran risata anche quando non te lo aspetteresti. Non fraintendetemi, comunque è pur sempre un thriller!

Un vecchio nemico arrivato dal freddo, il peggiore di tutti, quello con il quale Gabriel ha un conto aperto che prima o poi dovrà essere saldato per il bene di tutti ma soprattutto per il suo e per la sua famiglia.

“Dimmi una cosa, Gabriel: quanto sei andato vicino alla morte, la settimana scorsa?”

“Più di quanto avrei voluto.”

Anche se ormai so benissimo che il motto del Mossad è “Farai guerra tramite l’inganno”, rimango sempre colpita da come abilmente e con eleganza Daniel Silva riesca a inserire quelli che io ormai considero personaggi amici all’interno di un “palcoscenico” necessario al fine di attirare l’obiettivo nella propria ragnatela come fa il ragno con la sua preda.

Le messe in scena realizzate per arrivare a un preciso scopo, tanto paiono ridicole e vistose al limite dal farle risultare assurde e tanto, invece, si integrano nella quotidianità della storia facendo sì che diventi possibile ciò che potrebbe sembrare impossibile. Fumo negli occhi come in una magia!

Dopo tanti anni, il rapporto con la sua squadra è ancora più forte che mai. Come in una famiglia Allon è il capo assoluto, colui che coordina, rimprovera, punisce ma anche colui a cui gli altri si rivolgono, di cui si fidano ciecamente ed il solo a cui affiderebbero la loro vita. Tutti per uno e uno per tutti, fino alla morte.

Gabriel trasmette sentimenti forti e radicati di attaccamento alla sua terra, alla famiglia di sangue (la moglie e i due figli) e alla sua “famiglia” lavorativa, l’Ufficio”. Un uomo le cui convinzioni sono incrollabili e resistenti come le radici di un albero di ulivo secolare che viene piegato dalla sete della terra arida di Israele, ma che resiste e continua a regalare nuove foglie e nuovi frutti. Nello stesso modo Allon è stato più volte attaccato ma non ha mai ceduto, magari zoppicherà ma non mollerà mai.

“E cosa si sa dei traditori o del motivo per cui Giuda fece ciò che fece?

(Jean Rhys, Il grande mare dei Sargassi)

A presto Gabriel! להתראות בקרוב גבריאל!

Buona lettura.

Daniel Silva


Daniel Silva: è nato nel Michigan. Si è laureato alla Fresno State University e iniziò anche un corso di specializzazione in relazioni internazionali alla San Francisco State University, lasciandolo però incompleto quando gli offrirono un posto di giornalista. Di famiglia cattolica si è convertito all’ebraismo in età adulta. Silva ha iniziato la sua carriera di scrittore come giornalista in un impiego temporaneo presso la United Press International nel 1984.

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