Il caso dell’oste scomparso
Recensione di Ilaria Bagnati
Autore: Friedrich Ani
Editore: Emons Edizioni
Traduttore: Emilia Benghi
Pagine: 318
Genere: Giallo
Anno di pubblicazione: 2015
A Monaco Süden è alla ricerca del padre ma non ha molti indizi perché la chiamata si è interrotta bruscamente ed è stata fatta da una cabina telefonica. Con lo stato d’animo che ciò comporta, il detective accetta di seguire il caso della scomparsa dell’oste Raimond Zacherl detto Mundl. Mundl è scomparso da oltre due anni e la moglie che allora ne denunciò la scomparsa ora vuole che si riaprano le indagini e che l’agenzia investigativa torni a cercarlo. Süden scopre che Mundl era un uomo affabile, dedito al lavoro, che un giorno senza un apparente motivo è cambiato: alla fine del servizio nella sua osteria si sedeva ogni sera in una poltrona con lo sguardo fisso, cosa gli era successo? Dopo aver parlato con la moglie, i dipendenti dell’osteria e tutti quelli che lo conoscono in città, gli indizi raccolti portano Süden nell’isola di Sylt; il detective è convinto che l’oste sia ancora vivo e così percorre tutte le piste possibili, avrà ragione?
Friedrich Ani è stata una piacevole scoperta, fino ad ora non avevo mai letto un giallo tedesco e questo libro mi ha incuriosita a leggerne altri dello stesso autore ma anche di altri autori tedeschi. Le vicende vengono narrate lentamente così come si muove il detective Süden nelle sue indagini: non c’è frenesia, non ci sono accelerazioni nelle azioni investigative, tutto si svolge nella calma di una città che l’autore mi ha portata a immaginare come avvolta da una coltre di nebbia e da un clima gelido.
Il racconto segue due percorsi, uno è rappresentato da Süden, dalla sua ricerca personale del padre e l’altro riguarda la ricerca dell’oste Mundl, questi due binari corrono paralleli ma l’uno influenza l’altro.
L’autore è straordinario nella caratterizzazione del detective Süden e nel corso delle pagine ci permette di conoscerlo, di entrare nella sua mente così come Süden riesce ad entrare nella mente delle persone su cui sta investigando. Süden è eccentrico, non ama i cellulari (un detective che non usa cellulari?), è un gran bevitore di birra (potrei azzardare che ha seri problemi con l’alcol), è un uomo schivo, apparentemente duro e freddo ma capace di intenerirsi se la situazione lo richiede; è perseguitato dai fantasmi del passato e forse è proprio l’alcol che gli permette di parlare con il suo collega morto.
Süden è un uomo taciturno, un detective solitamente fa domande per poter investigare, lui no, lui ascolta e fa poche domande, si immedesima nelle persone che ha davanti e in quelle che deve ritrovare.
Queste qualità gli permetteranno di ritrovare Mundl?
Friedrich Ani
è uno scrittore tedesco noto soprattutto per i suoi romanzi gialli che vedono protagonista il commissario Tabor Süden. Si laurea in sceneggiatura all’Università di Cinema e Televisione di Monaco di Baviera. Dal 1981 al 1989 è cronista giudiziario per il Süddeutsche Zeitung. Si specializza nelle inchieste criminali, un lavoro che gli permette di sondare gli ambienti e i personaggi che caratterizzeranno i suoi romanzi polizieschi. Passa successivamente al giornalismo culturale e alla sceneggiatura per la televisione per poi dedicarsi unicamente alla scrittura.
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