Lockdown




Recensione di Priscilla D’Angelo


Autore: Peter May

Traduzione: A. Montrucchio; C. Palmieri

Editore: Einaudi

Collana: Einaudi. Stile libero big

Genere: Thriller

Pagine: 310

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. In una Londra epicentro di una pandemia, con il parlamento che ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale, tutti gli sforzi sono concentrati nella costruzione di un ospedale che possa contenere le migliaia di infetti. Ma quando tra le macerie del cantiere viene rinvenuto un borsone di pelle con le ossa di una bambina di origini cinesi, i lavori vengono interrotti e a occuparsi del caso è chiamato Jack MacNeil, detective scozzese alle soglie della pensione. Nel frattempo, un sicario di nome Pinkie è stato contattato da un mandante segreto per occuparsi di recuperare la sacca con le ossa, sbarazzarsene ed eliminare tutti i testimoni. Inizia così una corsa contro il tempo tra Pinkie e MacNeil, il cui epilogo rivela un’elaborata e scioccante cospirazione

Recensione


Prima di scrivere la recensione di questo entusiasmante thriller-catastrofico, riporto la premessa dell’autore Peter May, in modo tale da zittire gli scettici che associano il titolo Lockdown agli effetti devastanti della pandemia odierna.

Scrissi Lockdown 15 anni fa, in sei settimane di notti in bianco e isolamento assoluto. Non è mai stato pubblicato finora. I direttori britannici editoriali pensavano allora che il mio ritratto di una Londra sotto l’assedio di un nemico invisibile come l’H5N1 non fosse realistico e non avesse alcuna possibilità di realizzarsi, sebbene tutte le ricerche dimostrassero che invece sì, quella possibilità esisteva eccome…”.

Non si parla, dunque, di COVID-19. Non si tratta di un libro scritto nell’onda della crisi epidemiologica.

In fin dei conti, come narrato nel romanzo, il mondo ha affrontato una serie di pandemie, la più nota e distruttiva quella del 1918, la spagnola, con un totale di 50 milioni di vittime; l’aviaria esiste da molto tempo, ma soltanto nel 1997 è stato confermato il primo caso umano, con la trasmissibilità animale-uomo. Era solo questione di tempo perché il virus aviario si combinasse con un virus influenzale umano, diventando trasmissibile da uomo a uomo.

In Lockdown ci troviamo di fronte ad un virus con mortalità elevatissima, che parte da sintomi simil-influenzali per degenerare in poche ore alla sindrome acuta da distress respiratorio.

Il governo britannico ha deciso di blindare Londra, lasciandola però in condizioni di totale miseria: nessun rumore di traffico, nessuna voce che si alzava nel corso di una conversazione qualsiasi o per una battuta divertente, nessun aereo che rombava scendendo in cerchio verso Gatwick o Heathrow. Soltanto i gridi lamentosi dei gabbiani per sfuggire alle burrasche del Mare del nord, frammenti di bianco che volteggiavano nel cielo come avvoltoi in attesa di morte.”.

Si è cercato comunque di ritrovare una parvenza di normalità, un ritorno della routine andata persa. C’erano i lavoratori, e non solo i medici ed infermieri in prima linea, ma anche operai e poliziotti.

Il protagonista del romanzo è un poliziotto in procinto di entrare in pensione, MacNeil, un omone tanto robusto quanto buono di cuore.

Nel giro di poche ore dovrà risolvere un caso che forse avrà a che fare con la causa della pandemia.

Alcuni operai del cantiere nell’Archbishop’s Park trovarono un sacco dell’immondizia in fondo ad una buca, contenente resti di ossa umane.

MacNeil fa affidamento alla sua compagna Amy, ex odontoiatra forense e antropologa, per risalire ad un’identità: i resti appartengono dunque ad una bambina di origini cinesi.

Mentre il poliziotto tenta, con le poche risorse a disposizione e con un lockdown cittadino, di trovare il colpevole, qualcun altro, invece, tenta di ostacolarlo: Pinkie, sicario e complice del fatto, non gli lascerà certo la via libera.

Sarà una corsa contro al tempo, che porterà ad uno scontro finale dalle sfaccettature macabre e sconcertanti.

Ho trovato dell’originalità in Lockdown perché il virus fa da cornice al nucleo centrale della trama, ossia la risoluzione di un caso di omicidio. Si tratta, dunque, di un thriller a sfondo catastrofico.

Inoltre, vengono analizzate le dinamiche relazionali e la vita personale dei personaggi MacNeil e Amy. Viene trattato, infine, il tema della disabilità di Amy, paralizzata dalla vita in giù, e le conseguenze fisiche-psicologiche che ne derivano.

Insomma, ci sono varie tematiche all’interno di questo romanzo spettacolare e invito tutti voi alla lettura!

 

 

Peter May


è nato a Glasgow nel 1951 e vive in Francia. Giornalista e autore di innumerevoli serie televisive, ha scritto una quindicina di romanzi. L’isola dei cacciatori di uccelli (Einaudi Stile Libero 2012) è il primo volume di una trilogia ambientata sull’isola di Lewis, e ha ottenuto uno straordinario successo di critica e pubblico in Gran Bretagna e in Francia, dove è stato insignito del prestigioso Prix Les Ancres Noir. Nel 2013 Einaudi Stile Libero ha pubblicato il secondo volume della trilogia, L’uomo di Lewis.

 

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