Assassinio à la carte



assassinio a la carte Brigitte Glaser

Recensione di Patrizia Argenziano


Autore: Brigitte Glaser

Editore: Emons

Collana: Gialli tedeschi

Traduzione: Alessandra Petrelli

Pagine: 304

Genere: Giallo

Anno di Pubblicazione: 2017

Il Giglio Bianco non è un locale qualunque, bensì un ristorante alternativo in cui i commensali vengono fatti accomodare ad un unico tavolo anche se non si conoscono, in modo tale da poter socializzare tra loro, e la cucina è separata solo tramite una vetrata così da poterci curiosare all’interno e viceversa: questa è la nuova attività della cuoca Katharina Schweitzer a Colonia.

Dopo il ruolo di pasticcera e chef presso il rinomato Bue d’Oro, l’esperienza nella locanda di famiglia nella Foresta Nera, una delusione in campo sentimentale, tanti sacrifici e l’accettazione di un prestito, la rossa ed energica Katharina ha finalmente il suo ristorante nel colorato quartiere turco di Mülheim. È vero, non è sempre al completo, i problemi economici non mancano, i suoi collaboratori non sono proprio facilissimi da gestire, in particolare la giovane Scarlett, ma immergersi nella sua cucina a preparare prelibatezze le fa dimenticare ricordi dolorosi e fastidiosi pensieri. E poi c’è Adela, l’amica di sempre, pronta a coccolarla e sostenerla in ogni occasione.

Il periodo di Carnevale dovrebbe essere il più allegro dell’anno per tutti, e quindi anche per Katharina che però, proprio la notte del giovedì grasso, si trova, suo malgrado, coinvolta in un caso di omicidio: un cadavere viene rinvenuto all’ingresso del suo ristorante. Vorrebbe chiudere, almeno momentaneamente, il Giglio Bianco ma la precaria situazione economica non glielo permette, decisione questa poco gradita a qualcuno. Ma a chi? E cosa vogliono da lei? Cosa vogliono dal Giglio Bianco?

Katharina, nonostante debiti, minacce, ricatti, e indagini della polizia che vanno un po’ a rilento, , sfidando forse trafficanti e mafiosi turchi, inizia la sua personale ricerca del colpevole, mossa anche dal desiderio di scoprire la ragione che si cela dietro la scelta del luogo del delitto. Per farlo, si aggrappa a tre poliziotti in pensione che vogliono dimostrare di essere sempre i migliori e che hanno ancora conti in sospeso con la malavita, e spera nell’improbabile aiuto di alcuni ospiti di una casa di riposo e di nuovi amici che si rendono disponibili.

Forse anche lei sta giocando d’azzardo, troppo.

Che personaggio questa Katharina! Simpatica, brillante, acuta, perspicace e anche furba! Una donna interessante, piena di carattere e che ama il suo lavoro! Uno chef, ruolo che le calza a pennello, precisa, imprevedibile, testarda, fredda e composta nel suo lavoro ma anche terribilmente romantica, svampita, insicura e amante del bello. E così immagino i piatti che escono dalla sua cucina, precisi, originali, golosi alla vista e terribilmente buoni. Sono proprio questi piatti che danno un tocco in più al romanzo, che abbelliscono una vicenda triste e pericolosa e che rendono la storia più appetitosa. Il calore che emana il Giglio Bianco compensa la freddezza che, purtroppo, aleggia tra le vie del quartiere, che ti fa girare lo sguardo al minimo rumore, che ti fa guardare con attenzione i cespugli e che ti mette i brividi quando è buio uscendo dal ristorante.

Tutti i personaggi, non solo Katharina, hanno ruoli che calzano a pennello, carattere e fisico studiati per il lavoro che svolgono o la vita che conducono, non sembrano mai fuori luogo o semplici comparse.

Un giallo insolito in cui tutti vogliono intromettersi e si intromettono nelle indagini e in ogni situazione poco chiara che colpisce il Giglio Bianco portando scompiglio e movimento alla narrazione in senso positivo.

Sicuramente il personaggio di Katharina vale la lettura!  In ultimo, ma non ultimo, una piccola chicca come appendice: una sorta di ricettario con tre menù formulati in base alla difficoltà di preparazione.

Brigitte Glaser


Brigitte Glaser nasce nella Foresta Nera nel 1955, vive da molto tempo a Colonia e si occupa di formazione. Prima di iniziare la serie con la cuoca Katharina , Delitto al pepe rosa (2015) e Morte sotto spirito (2016) , aveva già pubblicato una serie dedicata a due detective donne e libri per ragazzi.

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