A radici nude




Cristina Converso


Editore: Buendia Books 

Genere: Narrativa

Pagine: 204

Anno edizione: 2024


Sinossi. Mia, Sergio, Emma: tre storie, tre vite che si intrecciano come radici. Come radici nude, che mostrano la loro bellezza e fragilità, la loro tenacia e il legame fortissimo con la terra e le presenze che la abitano. Con un ritmo cadenzato e affascinante come la voce di un tamburo sciamanico, Cristina Converso ci accompagna nel cuore della Val di Susa, dove un contesto naturale unico come l’orrido di Chianocco rischia di essere minacciato dalla sete di potere e dall’ambizione, da un presunto progresso che avanza spietato senza vedere né ascoltare. Dove segreti sepolti, non detti e antichi incanti ancora sussistono, in una danza silenziosa e potente che si rinnova generazione dopo generazione.

 Recensione

di

Sabrina Russo


“Sono roccia.

  Sono torrente.

  Sono vento.”

Emma è bellissima, una giovane donna dallo sguardo triste, rassegnata al suo destino, impotente davanti alla realtà, vittima di errori non suoi, succube di un uomo rigido e distaccato, il cui unico intento è mantenere impeccabile l’apparenza.

Sergio ha vissuto la maggior parte della sua vita con la semplicità di chi viaggia tra i tanti cantieri forestali, possedendo poche cose, strettamente necessarie: uno scatolone di utensili da lavoro, uno di vestiti e scarpe, uno di libri e cartoline. Il suo ritorno a Chianocco, in Val di Susa, dopo tantissimi anni, non è passato inosservato tra la gente del paese che non ha dimenticato quel giovane altruista e riservato. Richiamato da un passato che sembra aver tralasciato momenti, dettagli, verità tutt’altro che trascurabili.

Mia vive per l’ambiente dove è nata e cresciuta, percepisce ogni momento e movimento dell’orrido che la circonda. Lo studia, lo ama, se ne occupa con una dedizione e una passione infiniti, lottando contro tutti coloro i quali vorrebbero adibirlo ad altro, fino a condurlo alla distruzione. 

Cresciuta tra le pagine di un libro letto e riletto, capace di riportare, anche solo per qualche istante, la madre in vita, sentirla vicina, evocare il suo calore, immaginarla camminare giù fino all’orrido per soffermarsi a contemplare le meraviglie che racchiude.  

Mia sente di avere affinità con quanto raccontato in quelle pagine, si rispecchia in quella bambina non vedente, ma curiosa di scoprire, captare ogni suono, canto, voce. Imparare a conoscere ciò che la circonda. Chiudere gli occhi e mettersi in ascolto per sentire i suoni tutt’intorno: corvi, taccole, cinciarelle, il ronzio del bombo come guida per non perdersi, la saggezza di una sciamana a darle forza e coraggio. Tutto si anima in un istante per poi acquietarsi subito dopo: questa è la magia del bosco.

“Il desiderio di vegliare l’orrido era nato in lei ispirato dalla lettura di quella storia senza titolo, scritta nel libro senza più copertina, salvato a scuola dal cestino dei rifiuti”.

La natura ci avvolge completamente nel momento stesso in cui ci lasciamo catturare dalle pagine. Circondati da essa, possiamo respirarla, percepirla, la sentiamo addosso, invade la nostra mente, ci fa sentire in pace con il mondo ma, al contempo, può farci paura poiché è manovrata, pilotata da uomini guidati da un mero interesse personale, economico. 

L’orrido, il cui termine farebbe presagire qualcosa di poco piacevole, è, al contrario, un canyon naturale situato, in questo caso, nella bellissima Val di Susa, la quale regala, a chi vi posa lo sguardo, paesaggi mozzafiato e una ricca diversità di flora e fauna. 

La prosa dell’autrice incanta a tal punto che, spesso, si ha la sensazione di leggere una favola. 

Molte le digressioni temporali che ci illustrano il passato dei tre protagonisti legati tra loro da un fil rouge che ci è concesso di scoprire man mano che la trama prende forma. 

Toccante la profonda amicizia tra due donne che hanno imparato a capirsi senza il bisogno di usare parole e l’amore per una bambina prima, e un’adulta poi, così totale e reale da non aver bisogno di altro se non il semplice esserci. 

Straziante quell’ amore reciso ancora prima di sbocciare che porta con sé un segreto che non avrà bisogno di essere svelato per creare legami importanti e duraturi. 

Tragiche le vicissitudini di Emma che arrivano dritte al cuore del lettore. 

Cristina Converso ci regala un bellissimo romanzo che affronta il grande tema del rapporto tra l’uomo e l’ambiente, un inno alla natura e a tutto ciò che essa rappresenta e ci lascia con un’emozionante dedica a Marguerite Yourcenar e alla sua compagna Grace, le quali incoraggiarono le iniziative per la difesa dell’ambiente già a partire dagli anni settanta e che hanno vita nei personaggi di Mia e Simone. 

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Cristina Converso


Cristina Converso è nata a Torino, vive in valle di Susa, e come Dottore forestale ha collaborato alla pubblicazione di rapporti scientifico- divulgativi su temi ambientali. Nel tempo libero si dedica alla lettura, all’esplorazione e alla scrittura di narrativa ambientale, volta alla conoscenza e alla tutela del territorio. Con Buendia Books ha pubblicato: il racconto “L’uomo della radura” (2019), il romanzo “La foresta fossile” (2020), “Testimoni silenziosi “(2022), “A Radici nude” (2024) un romanzo ambientalista che intreccia storie di valle alla tutela del territorio al ritmo del cuore sciamanico che pervade alcuni dei principali personaggi. Il romanzo è stato insignito del Premio Pannunzio 2024. Dal 2023, è autrice della rubrica mensile “Alberi Parlanti”, sul canale Youtube Chiacchierandodi, della conduttrice Erica Comoglio.