A cura di Alessandra Ciancaleoni
Autore: Ian Manook
Traduttore: Maurizio Ferrara
Editore: Fazi editore
Pagine: 420
Genere: giallo
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. Nel deserto di cenere dell’Askja, nel cuore dell’Islanda, viene avvistato il corpo imbrattato di sangue di una donna. L’ispettore Kornelíus Jakobsson, della polizia criminale di Reykjavík, non fa in tempo ad arrivare sul posto che il corpo è già scomparso nel nulla. Negli stessi giorni, nei pressi della capitale, la giovane poliziotta Botty sta indagando su uno scenario simile: delle tracce di sangue e una bottiglia di vodka in frantumi sono stati rinvenuti sul fondo di un cratere ma, di nuovo, il corpo non si trova. Altro fatto curioso: in entrambi i casi, la memoria dei testimoni lascia alquanto a desiderare. Questi crimini ricordano all’ispettore Kornelíus il fiasco giudiziario che aveva sconvolto l’Islanda a metà degli anni Settanta: due crimini senza cadaveri, senza prove materiali, senza testimoni, solo dei presunti colpevoli che alla fine avevano confessato senza avere il minimo ricordo dei fatti. Nel frattempo, un cecchino semina il panico…Ian Manook ci porta questa volta in una Islanda più selvaggia, in mezzo agli ingranaggi di una macchinazione politica che rivela il lato oscuro di questa nazione solo apparentemente perfetta. Dopo Heimaey, il secondo capitolo della trilogia islandese: un viaggio sorprendente attraverso luci e ombre di un paese dai mille segreti.
Recensione
Che cos’è il viaggio?
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”
diceva Marcel Proust, ma è veramente solo questo? In questo libro “IL VIAGGIO” si identifica in più sfaccettature, un posto misterioso e magico tale è l’Islanda, nuove culture, nuovi modi di fare e di vestire ma soprattutto questo libro parla dell’avere nuovi occhi.
Tutto sembra perfettamente a posto, ambienti ideali dove la natura selvaggia convive con l’uomo, brave persone che in un modo e nell’altro coesistono ..ma allora dov’è l’inghippo?
Questo è quello che si chiede Kornelius Jakobsson quando non riesce ad arrivare nel posto segnalotogli dalla centrale che già il cadavere che doveva visionare è sparito…
Manook è una garanzia, sempre, sia per il modo incalzante e frenetico in cui lascia dispiegare una vicenda dietro l’altra a colpi repentini, che per i viaggi mentali che fa fare allo “spettatore” nei posti stupendi ma altrettanto crudi che descrive. L’evasione mentale con Ian Manook è garantita!
Le ambientazioni
L’Islanda è un’isola dalle mille sfaccettature presenta, infatti, una grande varietà di paesaggi agli antipodi della geologia.
Dagli altipiani ghiacciati, alle distese di sabbia nera, le alte scogliere fino ad arrivare ai numerosi geyser che si possono incontrare su tantissimi percorsi.
Altipiani islandesi
La fauna che si può trovare è piuttosto particolare; essa infatti conta una delle più grandi varietà di uccelli marini e molte specie di insetti.
I suoi fiumi sono pieni di salmone, mentre sulle coste si possono trovare molluschi, crostacei e cetacei come delfini, orche e balene.
Gli animali più comuni che si possono incrociare sono infatti puffins, renne, volpi artiche e in rarissimi casi anche orsi polari, che generalmente vengono abbattuti.
Purtroppo ancora ad oggi la caccia alle balene (balenottera comune e balenottera minore) è legale.
Askja
Askja è uno stratovulcano scoperto in un’epoca recente e formato da due crateri diventati laghi (nonché famose destinazioni termali).
Vatnajökull
Vicino all’ Askja si trova il ghiacciaio più grande d’Islanda, il Vatnajökull.
Manook ambienta il suo thriller proprio in questa zona perché selvaggia ma allo stesso tempo magnetica, proprio come la steppa mongola, dove sono ambientati i suoi primi romanzi.
I luoghi di Askja sono semplicemente vividi, palpabili, sembra veramente di essere in Islanda.
Tra un viaggio in un cratere di un vulcano nel quale si è formato un lago e un salto su più di un ghiacciaio il libro non solo ti fa immaginare l’Islanda, ma te la fa vivere a 360 gradi.
Sembra di essere pronti per un’escursione sulle coste più alte e frastagliate, ma nel frattempo di punto in bianco ti trovi in mezzo a una radura piena di neve dove solo a tratti si intravede il verde accecante del terreno.
Per chi non è mai stato nemmeno una volta in Islanda questo libro è la guida perfetta per immaginare questa terra misteriosa, fantastica ma soprattutto mozzafiato!
Ian Manook
Giornalista, editore e romanziere, vive a Parigi. Ha esordito con Yeruldelgger, Morte nella steppa, primo capitolo di una trilogia con lo stesso protagonista al quale seguono Yeruldelgger, Tempi selvaggi e Yeruldelgger, La morte nomade, tutti pubblicati da Fazi Editore. Pluripremiato e adorato dai lettori e dalla critica, Yeruldelgger è un vero e proprio fenomeno. Fazi Editore ha pubblicato anche Mato Grosso e Heimaey, primo capitolo della trilogia islandese.
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