FUNERALE DOPO USTICA
Autore: Loriano Macchiavelli
Editore: SEM
Genere: Noir
Pagine: 528
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Terroristi rossi e neri che seminano la morte e sono pronti a morire per le proprie idee; servizi segreti infiltrati e corrotti, i cui agenti non esitano a praticare il doppio o il triplo gioco; un «Vertice» formato da personaggi eccellenti e insospettabili che vogliono destabilizzare lo Stato italiano; un killer internazionale, infallibile e spietato, che agisce al riparo di coperture perfette, e la sua vittima designata: il presidente della Repubblica; un’arma micidiale e avveniristica; Victorhugo, il grande burattinaio, un misterioso personaggio che muove a suo piacimento le fila di stragi e assassinii; Stefano Degiorgi, un agente «pulito» dei servizi segreti italiani braccato dai servizi segreti «sporchi» e perfino da quei killer ai quali dà la caccia; Mila Santini, una donna che gioca la sua partita sino all’estremo; un lungo, accanito inseguimento condotto senza pietà e senza esclusione di colpi, che si svolge in Italia e in Europa dal 1974 al 1981. Ecco soltanto alcuni degli ingredienti e dei protagonisti di questa inquietante e incredibile vicenda che avrà il suo sorprendente e inatteso epilogo sul DC9 Itavia abbattuto nel cielo di Ustica il 27 giugno 1980. Un vero labirinto di intrighi e di trame, fatti e avvenimenti raccontati secondo il principio romanzesco che l’aderenza alla realtà è sempre di gran lunga più fantastica di qualsiasi fantasia romanzesca. Cinismo, odio, amore, sesso, violenza, lealtà, fedeltà, senso del dovere, avidità, ambizioni sfrenate: ecco i fattori che fanno agire, uccidere, vendicarsi i protagonisti (molto spesso semplici pedine di un gioco più grande di loro) di questa formidabile spy story, di questo grande libro d’azione.
Recensione di Salvatore Argiolas
Nel 1989 la casa editrice Rizzoli faceva uscire in libreria il romanzo “Funerale dopo Ustica”, di un misteriosissimo Jules Quicher, che l’anno successivo pubblicò anche “Strage”.
Di lui nel risvolto di copertina si leggeva che era un esperto di problemi della sicurezza in una famosa multinazionale svizzera e che firma con pseudonimo perché desidera vivere in pace, non per maniacale culto della riservatezza.
In seguito, si scoprì, che il vero autore dei due libri era il famoso giallista Loriano Macchiavelli che voleva portare al livello più alto la sua volontà di indagare sui misteri d’Italia,
Già con il suo primo romanzo “Le piste dell’attentato”, che presentava il Sergente Sarti Antonio, personaggio amatissimo dai lettori, Macchiavelli mette in evidenza depistaggi, falsi specchi e connivenze che orientano e avvelenano la vita politica e sociale italiana.
I titoli sono un palese riferimento ad un periodo tragico del secolo scorso quando a distanza di poche settimane ci furono il tragico incidente dell’Itavia sul cielo di Ustica e il vigliacco attentato alla stazione di Bologna.
Macchiavelli rievoca quegli anni cominciando anche lui con un gioco di specchi in quanto Jules Quicher nei due libri, posti alla confluenza tra noir, spy story e romanzo politico è anche un personaggio, un agente dei servizi segreti francesi che collabora con un collega italiano che cerca di far fallire due clamorosi attentati.
Quella di Macchiavelli è una narrativa del possibile dove l’attenzione è posta principalmente sul contesto di quegli anni di piombo passati alla storia per la cosiddetta “Strategia della tensione”.
In quel periodo Manuel Vázquez Montalbán in Spagna scriveva le avventure di Pepe Carvalho, investigatore privato che si trova invischiato in indagini che sfiorano lo stesso volto ambiguo del potere e, specialmente in “La solitudine del manager” affronta di persona uno di questi burattinai che lavorano nell’oscurità e gli fa dire una frase che non ho mai più dimenticato e che illustra alla perfezione il significato profondo della “strategia della tensione”:
“Logicamente la Petnay sta cercando di influenzare la politica spagnola e contribuirà a qualsiasi soluzione conservatrice che sia anche progressista. Ma le strade del Signore sono infinite. La Petnay ritiene che soltanto il bisogno di una destra democratica forte eviterà la tentazione di un eccesso rivoluzionario. A questo scopo è necessaria una minaccia continua di destabilizzazione. Lei mi capisce perfettamente. La Petnay appoggia una soluzione democratica ma finanzia la violenza estremista affinché la paura tenga tutti a bada. Siamo sinceri Carvalho. Franco ci ha dato una grande lezione. E’ con la frusta che si fa produrre un paese. La democrazia non può prosperare con la frusta, ma ha bisogno di un terrore parallelo, sporco che butti la gente tra le braccia delle forze pulite della società.”
“Funerale dopo Ustica” racconta proprio di questo terrore parallelo, favorito e spesso provocato dai servizi segreti che vennero chiamati deviati ma che avevano ai loro vertici proprio coloro che lavoravano alacremente per impedire un’evoluzione della vita democratica e partecipativa.
Sono due gli obiettivi del vertice di cospiratori capitanati dal misterioso Victorhugo, il Vecchio, amatissimo presidente della Repubblica Italiana, ex partigiano che con la sua statura morale è un punto di riferimento per i cittadini e il dittatore di un paese arabo, portato al potere nel 1969 proprio dai servizi segreti italiani e che non soddisfa più le esigenze di alcune imprese petrolifere che bramano affari ancora più lucrosi.
Tra il killer dai molti nomi scelto per l’incarico e l’agente dei servizi Stefano Degiorgi, che ha intuito alcune mosse dei congiurati si svolge un’adrenalinica caccia all’uomo dove il sicario ha sempre un vantaggio datogli dall’esperienza e dalla rete di connivenze che si è creato.
Macchiavelli non inventa niente, tranne il minimo indispensabile per rendere affascinante e ricca di colpi di scena la trama ma utilizza fatti veri e li dispone in modo che chiunque abbia vissuto quegli anni pericolosi possa riconsiderarli ed inserirli in una cornice storica e politica molto diversa da quella messa in rilievo allora, frutto di un intrigo creato da menti raffinatissime.
La ricerca del killer si snoda da Roma a Barcellona, da Ostuni al Madagascar in una lotta contro il tempo e contro falsi amici capaci di doppi e tripli giochi come Victorhugo che dice al killer:
“Adesso veniamo al favore piccolo piccolo che concluderà il nostro rapporto. Ricordi? Molti, molti anni ti era stato chiesto di uccidere il colonnello Gheddafi. Non accettasti. Accetterai ora. “
Con la forza del ricatto il burattinaio costringerà il killer a tentare l’omicidio del dittatore libico, causando una vera e propria strage.
Romanzo complesso ed entusiasmante “Funerale dopo Ustica” è stato rivisto e corretto in alcune parti ed in effetti è una nuova versione aggiornata per
“farlo aderire a una realtà più vera, se pur sempre fantastica, come deve essere per un romanzo.”
Questa scelta di SEM di ripubblicare il libro è estremamente meritoria sia per far conoscere ai più giovani i tempi oscuri che abbiamo attraversato e si sa che “chi dimentica la storia, è condannato a ripeterla, sia per collocarle nella giusta prospettiva storica molti fatti che solo così raggiungono la piena comprensione e l’esatta percezione dell’enorme distorsione della democrazia effettuata negli “anni di piombo.”
Tenendo conto che “Strage” è il seguito ideale di “Funerale dopo Ustica” spero che venga presto ripubblicato, per rendere il dovuto omaggio alle vittime del barbaro attentato alla stazione di Bologna avvenuto il 2 agosto 1980.
Di fronte a noir come “American Tabloid” e “Sei pezzi da mille”, molti hanno lamentato che in Italia non ci fosse un giallista come James Ellroy capace di sondare in modo tanto profondo quanto illuminante il lato scuro della nostra storia.
A costoro direi che sono gli Stati Uniti a non avere uno scrittore come Macchiavelli in grado di coniugare estrema capacità di visione, linearità di trame e coraggio nel denunciare trame eversive e correità istituzionali.
Acquista su Amazon.it:
Loriano Macchiavelli
nato a Bologna nel 1934, ha pubblicato oltre cinquanta libri tra romanzi e racconti, oltre a numerose pièce teatrali. Tra i grandi del giallo di casa nostra, ha creato il personaggio di Sarti Antonio, uno degli investigatori più celebri e amati della letteratura italiana. Nel 1997, con Macaronì, ha iniziato una prolifica collaborazione letteraria con Francesco Guccini. L’ultimo suo libro è La bambina del lago, scritto con la figlia Sabina. Con SEM ha pubblicato 33 indagini per Sarti Antonio (2021).