Recensione di Sara Ferri
Autore: Piernicola Silvis
Editore: SEM
Genere: giallo
Pagine: 430
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. In una piovosa notte napoletana, viene ucciso Raffaele Esposito, uno stimato prefetto in pensione: pare fosse intenzionato a pubblicare un esplosivo memoriale che avrebbe coinvolto influenti personalità del Paese. Per capire cosa ci sia dietro, il capo della Polizia invia sul posto Renzo Bruni e la sua squadra, che concentrano le indagini su un equivoco avvocato. Scoperchiando così torbidi interessi e violenti crimini all’interno del mondo delle toghe.
Recensione
In Formicae abbiamo conosciuto un Bruni ancora poco avvezzo ai casi truculenti che scuotono la provincia foggiana, scottato dal rimorso di non essere riuscito a sviscerare la matassa che si nasconde dietro alla scomparsa di un bambino il cui caso gli era stato assegnato. Lo abbiamo seguito nel suo proseguo “La Lupa”, dove tutto è il contrario di tutto e ora lo ritroviamo in una Napoli avvolgente e cacofonica, dove il male indossa la toga.
“siamo il tramite di cui la legge si serve per mettere sotto gli occhi del giudice le sfumature che possono favorire un imputato”
Ma quello che sin da subito l’autore ci rende manifesto, il volto del mandante, sfuma in un contorno dove i protagonisti e gli antagonisti si somigliano e dove nessuno sembra essere senza peccato.
“a tutti, prima o poi, capita di violare la legge, anche involontariamente, o di essere accusati ingiustamente di qualcosa”
Questa volta Silvis cambia stile, costruendo un romanzo che rispetta tutti i canoni del genere giallo, anche se le stilettate che l’autore è capace di regalare rimangono le stesse dei primi due libri, che vedono coinvolto lo stesso protagonista.
Protagonista, Bruni, indiscusso della storia narrata nei tre romanzi, che poi è quella italiana dei giorni d’oggi. Bruni impersonifica perfettamente il volto del dirigente del reparto anticrimine della Polizia di Stato. Figura schietta, diretta e poco incline alle leziosità, Bruni piace al lettore. È piaciuto a me. Anzi, ammetto di averlo adorato. Nel primo romanzo, così come in quest’ultima opera.
Un uomo reale con i suoi vizi e le sue virtù, le cui mille sfaccettature del suo carattere ci permettono di spostarlo fuori dalle pagine scritte per trasporlo nella realtà. La sua figura è tangibile al lettore.
Ma se nei precedenti romanzi Silvis tratta un argomento molto “caldo” nella nostra penisola, ma con cui solo alcuni hanno davvero avuto a che fare, la Mafia, in questo nuovo romanzo l’autore decide di avvicinare la storia alla realtà di ognuno di noi. È il male travestito da bene, il crimine che diventa colpa e la colpa stessa un sentimento con cui risulta difficile convivere. Il filo sottile che distingue chi vive nella legalità da chi supera questa linea di confine è quasi invisibile. È facile passarvi oltre.
Ed è questo che rende “Gli Illegali” un libro così bello, così vero e attuale. Un libro che nasconde un significato profondo, da chi scaturisce la vita reale in tutta la sua potenza. Fatta di meriti e colpe.
Ma quanto è grave la colpa di un crimine se la motivazione di quel gesto è pura ai nostri occhi?
Se con le nostre azioni, un uomo viene strappato alla vita e, forse, un’altra vita rifiorisce?
Sono i nostri istinti, i nostri principi morali a redimerci in un mondo dove, come Silvis ci dimostra, tutti noi possiamo diventare Illegali!
Piernicola Silvis
Primo dirigente della Polizia di Stato ordinato questore di Foggia nel gennaio 2014, nel corso della sua carriera nelle forze dell’ordine ha anche ricoperto gli incarichi di dirigente dei commissariati di pubblica sicurezza di Vasto e Senigallia, capo delle squadre mobili di Vicenza e Verona, capo di gabinetto della questura di Ancona, vice questore vicario di Macerata e questore di Oristano. Parallelamente all’attività di tutela dell’ordine pubblico ha intrapreso, a partire dall’esordio nel 2006 con Un assassino qualunque, quella di scrittore di romanzi appertenenti alla categoria del noir e del thriller. Ha anche partecipato ai primi anni delle attività della Carboneria Letteraria, e un suo racconto (L’assicuratore di Aosta) appare nell’antologia Primo incontro (Centoautori, 2007). Il suo ultimo romanzo è Formicae, uscito per la neonata Società Editrice Milanese. Nell’agosto 2017 ha lasciato il servizio in Polizia di Stato, in pensione dopo 35 anni di servizio, per fare lo scrittore a tempo pieno.
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