I dettagli del male




Misteri e verità

dei crimini familiari più atroci


Autore: Elisabetta Cametti

Editore: Piemme

Genere: True Crime

Pagine: 224

Anno edizione: 2024


Sinossi. In famiglia si esprimono i sentimenti più profondi. Amore, gioia, serenità… ma anche frustrazione, senso di inadeguatezza, odio. La famiglia è il luogo dove si coltivano i valori, ma dove possono annidarsi comportamenti tossici. Il rifugio dagli orrori del mondo, o il covo della violenza. Elisabetta Cametti, esperta di criminologia e di inchieste giudiziarie, passa in rassegna la storia dei più toccanti delitti avvenuti in famiglia negli ultimi anni. Quattro casi che hanno sconvolto l’opinione pubblica e animato le cronache e i dibattiti del nostro Paese: Giulia Tramontano, uccisa al settimo mese di gravidanza dal proprio compagno; Laura Ziliani, soffocata dalle figlie e dal fidanzato di entrambe; Liliana Resinovich, la cui morte è ancora avvolta nel mistero; Diana Pifferi, abbandonata dalla madre a una fine di stenti. Tre donne e una bambina, tutte vittime della forza polarizzante e distruttiva della famiglia. Con il rigore dell’inchiesta, garantito dalla consultazione degli atti processuali, e la capacità affabulatoria di una grande scrittrice, Elisabetta Cametti entra nelle camere segrete dei delitti, là dove anche un piccolo dettaglio, a prima vista marginale o ininfluente, può cambiare una storia. Perché è nei dettagli che scorre la vita. O che si interrompe.

“… è nei dettagli che scorre la vita.

O che si interrompe.”

 Recensione di

Loredana Cescutti & Sabrina de Bastiani


“… Thiago, che le ha dato gli occhi per vedere, le ali per volare. E la forza di sentirsi libera… E una madre è più forte di una donna.”

Giulia, Laura, Liliana, Diana.

Non quattro semplici nomi su un foglio bianco, ma quattro vite violate, oltraggiate, interrotte.

Cametti, autrice, le riconduce a noi, nel suo “I dettagli del male”, e lo fa con rigore documentale, pur non trascurando la sua prosa efficace, nitida, avvolgente. Lo fa con la maggior oggettività possibile, con rispetto, con delicatezza, con sensibilità. Senza omissioni, senza edulcorare, senza stemperare.

Trova la misura per dire l’indicibile, non cavalca sensazionalismi e, meno che mai in queste pagine, per trattare queste storie, è cosa scontata.

Umanizza e tratteggia le protagoniste con tale abilità che la lettura risulta scorrevole ma, di contro, l’effetto sul lettore sarà devastante.

Perché lei non usa lo stile della requisitoria fredda e formale.

Perché il suo obiettivo è quello di non permettere che cada tutto nel silenzio, perché è giusto che non vengano dimenticate.

“Se più formiche insieme possono spostare un elefante, tanti pezzi di legno fanno divampare un incendio. Ma il fuoco non illumina… brucia, cancella. Divora. E nelle fiamme nulla vive.”

Inutile nascondercelo, sono casi odiosi, che a differenza di quelli legato ai killer seriali della storia, qui mettono in luce, almeno per una parte, una volontà distorta e proprio il loro agire ti rimane fermo in gola, poiché la volontà c’era, la reale motivazione NO.

Che poi, non c’è mai una vera motivazione che giustifichi l’omicidio.

Meno che mai per queste incolpevoli vittime innocenti.

“La verità dovrebbe essere cercata sempre. Non solo per Liliana e per tutte le vittime, non solo per chi voleva loro bene. Ma perché è di verità che si nutre la giustizia.”

Elisabetta, persona, concede alla sua voce di emergere solo nei corsivi che chiudono il racconto di ciascuna vicenda, con la grazia e la forza di una solidarietà che trascende e travalica questo mondo, per arrivare fino a dove siano ora questi fiori recisi dai nomi così belli.

“… avrebbe teso le braccia verso di lei e le avrebbe sorriso. Nonostante tutto.

Perché i sorrisi erano il suo modo di ringraziare.

Per l’amore che non aveva.

Per l’affetto che le mancava.

Per le attenzioni che non riceveva.

Per la bellezza del mondo che non conosceva.

Per la felicità di cui ignorava il significato…”

Per Giulia, Laura, Liliana, Diana.

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Elisabetta Cametti


classe 1970, con una laurea in Economia e Commercio in Bocconi, da vent’anni si occupa di editoria e lavora tra Milano e Londra. La stampa l’ha definita “la signora italiana del thriller”. Nel 2013 ha pubblicato il primo romanzo della serie K, I guardiani della storia, suo thriller di esordio e bestseller internazionale. Nel mare del tempo è stato pubblicato nel 2014 e Dove il destino non muore nel 2018. Nel 2015 ha inaugurato la serie 29 con Il regista, seguito nel 2016 da Caino, entrambi molto apprezzati da pubblico e critica. I suoi libri sono stati pubblicati in 12 paesi. È opinionista in programmi televisivi di attualità e cronaca su Rai 1 e sulle reti Mediaset.