I giorni pari




Maria Caterina

Prezioso


Editore: Arkadia

Genere: Narrativa

Pagine: 200

Anno edizione: 2024


Sinossi. Italia 1940-1955. Sara e Silvana, una specchio dell’altra. Due storie che si alternano per poi forse incontrarsi solo anni dopo. Anni vissuti l’una all’insaputa dell’altra. Anni feroci in Italia e nel mondo. Quelli del fascismo, della Seconda guerra mondiale, della sconfitta e della rinascita. Nel mezzo una Nazione allo sbando. Sara è una ragazzina ebrea che, scampata alla Shoà, troverà rifugio nel piccolo borgo di Sperlonga. Silvana, invece, è una ragazzina di Val Melaina, una borgata di Roma, immersa in una giovinezza delicata e povera che la porterà al Forlanini, il Sanatorio di Roma, luogo in cui tenterà di sopravvivere e diventare una donna. Attraverso le loro voci conosceremo gli altri personaggi, alcuni realmente esistiti altri di fantasia, le rispettive famiglie, le avventure di una stagione, la giovinezza vissuta nel periodo della guerra e gli accadimenti del periodo successivo. Come al cinema scorreranno i titoli di coda che racconteranno quale sia stato il destino di ciascuno dei protagonisti, quelli che ce l’hanno fatta e quelli che si sono arresi. Dalle loro voci ascolteremo uno spaccato di quegli anni, di un’intera stagione che, per quanto si voglia provare a dimenticare, ritorna spesso con un’attualità sconcertante.

 Recensione di Matilde Russo


In questo romanzo si raccontano le vicende di due ragazze.

Una è Sara, un’ebrea di Roma che spinta dalla famiglia va a vivere a Sperlonga, un piccolo borgo del Lazio, dove si rifugerà per scampare alla guerra.

Un’altra è Silvana, una ragazzina che soffre di tisi e ricoverata al Forlanini di Roma cercherà di guarire prima, e sopravvivere poi.

Le vicende delle due ragazze si intrecciano con i luoghi del Lazio, con le pagine della Storia d’Italia. Le due vivono parallelamente, senza conoscersi, senza sapere neppure dell’esistenza dell’altra, eppure sono legate da ciò che accade attorno a loro.

Una scrittura fluida, quasi poetica in alcuni punti, ci ricorda ciò che è stato anche facendo riferimento a fatti e personaggi realmente esistiti.

Un libro che parla di amore, sofferenza, del coraggio di continuare a lottare, sempre.

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Maria Caterina Prezioso


è nata a Roma nel 1961 ha pubblicato una raccolta poetica intitolata Nelle rughe del muro (Ibiskos, 1991). Per il teatro ha scritto La risposta di Leonardo (con Giuliana Majocchi, Il Segnale, 1996), messa in scena per la regia di Sergio de Sandro Salvati dalla Compagnia della Medusa (Teatro Oda di Foggia e Teatro Verga di Milano, premio migliore spettacolo) e La stanza. La festa dei Tuareg (Titivillus, 2004). Ha poi pubblicato i romanzi Il gioco n. 33 (Il Ventaglio, 1993), Il colpo (Pequod edizioni, 2008), Cronache binarie (Enzo Delfino Editore, 2011), Blu cavolfiore (Golena, 2013), La ballata dei giorni della pioggia (Kogoi Edizioni, 2016). Nel 2018 esce, coautrice Giuliana Majocchi, Pina & Max (Edizioni Leucotea, 2018). Alcuni suoi racconti e novelle sono stati pubblicati in diverse riviste di letteratura (“Storie”, “Omero”, “In-Edito”, “TutteStorie”, “EllinSelae”). Collabora con la rivista “Satisfiction”.