Il delitto ha le gambe corte




Recensione di Francesca Mogavero


Autore: Christian Frascella

Editore: Einaudi

Pagine: 376

Genere: crimedy (tra poliziesco e commedia)

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. È un Contrera decisamente irresistibile, con un braccio ingessato e l’esistenza a pezzi, quello che si mette sulle tracce di una ragazza italo-americana incontrata a una festa, a Torino, nel quartiere multietnico Barriera di Milano che assomiglia al mondo. Si chiama Catherine Rovelli, ha investito un pusher ed è scomparsa nel nulla. Poi c’è Long Lai, un ristoratore cinese scappato di casa che Contrera ha l’incarico di riportare alla sua famiglia, e che già nelle prime pagine lo atterra con due calci ben assestati. E soprattutto c’è uno stalker, spuntato fuori dal nulla o giù di lì, che minaccia l’ex moglie e l’ex figlia di Contrera, come le chiama lui, costringendolo a ritornare temporaneamente sotto il tetto coniugale, con tutte le implicazioni tragicomiche di quella convivenza forzata. Insomma, stavolta Contrera è alle prese non con uno ma con ben tre casi che fino alla fine sembrano irrisolvibili. Eppure, grazie alle sue scalcinate qualità e al talento di trasformare gli errori in punti di forza, riuscirà a trovare il bandolo della matassa. Perché alla fine Contrera scava sempre nelle contraddizioni umane. Senza fornire risposte, cercando solo di sopravvivere e, magari, di capirci qualcosa. Scapperebbe ogni volta, se potesse, preda di quel bisogno ciclico di autodistruzione che fa di lui quello che è, un simpatico inetto sempre sull’orlo dell’abisso e sempre capace di uscirne, un po’ sporco di melma ma con un mezzo sorriso a sfumargli il dolore, perché tanto «la vita è orribile a qualunque ora».

Recensione

Due sparizioni più una presenza fin troppo presente (perdonate il bisticcio) fanno un guaio triplo per Contrera: Long Lai, incapace di reggere il peso della vergogna di un tracollo economico, ha lasciato la famiglia e non intende tornare sui propri passi (e i piedi sa usarli molto bene, il nostro ex poliziotto lo sperimenta sulla propria pelle); Catherine Rovelli, italo-americana dalla bellezza triste e pericolosa, incrocia il cammino del nostro eroe per un paio d’ore, ma è impossibile dimenticare i suoi capelli dorati, il suo accento, i lati oscuri nascosti e soprattutto il cadavere che ha lasciato in strada; Danilo Roggia è un architetto fin troppo sorridente e patinato, quel che si dice un buon partito, ma non accetta un no come risposta e pensa che perseguitare con telefonate, pedinamenti e regali non graditi colei che considera l’amore della sua vita sia un diritto sacrosanto.

E poi ci sono le donne: bionde, brune, rosse, con i capelli ora viola ora verdi, ora legati in una pratica coda o in due trecce, ora sciolti morbidamente sulle spalle; donne in boccio o nel fascino della maturità, fragili e potenti; donne amate, detestate, dalle quali è impossibili staccarsi; sorelle, nipoti, amanti, incontri casuali, ex mogli, ex figlie. Contrera le attira e scatena i loro malumori, ne è attratto e subito dopo respinto, perché l’indole del randagio non riesce proprio a scrollarsela di dosso.

La vita che si è scelto, o che il destino balordo ha scelto per lui, di certo non favorisce le relazioni sociali: sempre sul filo del rasoio e alla canna del gas, ospite fisso a casa dell’amorevole sorella Paola, con un’alimentazione squilibrata e una tendenza al riso sardonico, sbruffone e disincantato, anche al cospetto di una tragedia imminente (e volete vedere che forse è proprio quella risata apotropaica a salvarlo ogni volta, seppellendo tutti gli altri?).

E pure Barriera è una bella sfida, lo dice il nome lo stesso: Barriera, colorata, fracassona e multietnica, è in costante bilico tra Liberty (già, c’è anche quello, ma si tende a dimenticarlo, perché il lato oscuro è morbosamente più attraente) e degrado, tra arte urbana e cronaca nera; è il limen (ma le sue maglie sono larghe) tra attività ancora a conduzione familiare e nuove imprese non sempre limpide, tra resistenza e arrendevolezza, tra incanto e delirio.

Non esistono quartieri belli e quartieri brutti, esistono solo quartieri e gli aggettivi sono riduttivi e banali, ma Barriera ci mette del suo: incassa i pettegolezzi talora un po’ gonfiati, si veste di cattiva fama e nasconde storie e bellezze, tenendole da parte per chi sa leggerle e vederle oltre le auto in tripla fila, i resti del mercato e la sera che cala come una falce.

Anche Contrera (ma non lo ammetterebbe mai) scorge e cerca bellezza tra i vicoli bui, un viso di fata sotto una nuvola di polverina bianca, la polpa dolce sotto la scorza, per questo il quartiere lo richiama a sé come una madre-sirena un poco trasandata ma ancora piacente. Bellezza, ma anche verità: al di là dei risvolti economici e cinici, il nostro eroe si batte, anche con un braccio solo, perché il vero torni a galla e il caso giunga a un punto fermo prima di andare a capo. A costo di rimediare lividi e fratture nel corpo e nello spirito, a costo di restare di nuovo scottato e di ricevere l’ennesima conferma dell’amarezza e dell’orrore quotidiani. Del resto, come dice il titolo stesso, “il delitto ha le gambe corte” e allungando un poco la falcata lo si raggiunge in fretta, magari perché è più vicino di quanto si pensi, basta allungare la mano, e quanto può far male guardarlo in faccia.

Con ironia, la battuta sempre pronta e uno stile che trascina, Christian Frascella prende in prestito certi caratteri del fanfarone della commedia latina e si spinge più in là, dando vita un personaggio più complesso e originale: lungi dall’essere sbeffeggiato e sconfitto, il suo Contrera mette alla berlina la società, i presunti valori e perfino se stesso, svela il ridicolo, le ipocrisie inutili e smonta gli atteggiamenti costruiti, sempre con il sorriso (e la schiuma della Corona) sulle labbra. Perché la vita potrà pure essere “orribile a qualunque ora”, ma di sicuro non manca di senso dell’umorismo e può regalare interi secondi di gloria.

A cura di Francesca Mogavero

www.buendiabooks.it

Christian Frascella


Christian Frascella è nato a Torino e vive a Roma. Ha pubblicato Mia sorella è una foca monaca (Fazi 2009), Sette piccoli sospetti (Fazi 2010), La sfuriata di Bet (Einaudi 2011), Il panico quotidiano (Einaudi 2013), La cosa più incredibile (Salani 2015), Brucio (Mondadori 2016), Fa troppo freddo per morire (Einaudi 2018) e Il delitto ha le gambe corte (Einaudi 2019).

 

 

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