A cura di di Kate Ducci
Il grande Gatsby (The Great Gatsby) è un film del 2013 diretto da Baz Luhrmann e interpretato da Leonardo Di Caprio, Carey Mulligan e Tobey Maguire.
Il film è tratto dal bellissimo romanzo ‘Il grande Gatsby’ di Francis Scott Fitzgerald. Questa pellicola è il quarto adattamento cinematografico del romanzo, dopo quelli del 1926 (film andato purtroppo perduto), del 1949 e il più famoso del 1974.
Sinossi. Stati Uniti d’America, inverno del 1929. Nick Carraway, un veterano della Prima Guerra Mondiale, laureatosi presso l’università di Yale, si trova in un ospedale psichiatrico per curare la sua dipendenza dall’alcolismo. Durante una seduta con il suo medico psichiatra Walter Perkins, Nick inizia a parlare di quello che definisce l’uomo più promettente che avesse mai incontrato: Jay Gatsby. Il medico, notando la difficoltà di Nick nell’esprimere a parole i suoi pensieri, gli suggerisce di scrivere ciò che sta pensando, dal momento che la scrittura è la sua vera passione.
Così, Nick inizia il suo difficile racconto, mettendolo su carta.
Nell’estate del 1922, Nick si trasferisce dal Midwest a New York per lavorare come agente di borsa, affittando una piccola casa a West Egg, Long Island, accanto ad un sontuoso palazzo, di proprietà di tale Jay Gatsby, un misterioso magnate d’affari che ogni fine settimana tiene enormi e stravaganti feste nella sua tenuta, a cui moltissime persone vengono senza che nessuna di loro sia invitata.
Un giorno, Nick si reca sulla costa opposta della baia, a East Egg, per pranzare con sua cugina Daisy Buchanan e con il marito di lei, Tom Buchanan, conosciuto da Nick all’epoca del college. Durante la visita, a Nick viene presentata Jordan Baker, una giovane e cinica giocatrice di golf, con la speranza che i due si innamorino. Durante una conversazione, Jordan rivela a Nick che Tom ha un’amante che vive nella Valle delle Ceneri, una discarica industriale tra West Egg e New York. Non molto tempo dopo, Nick e Tom stanno attraversando la zona in auto per recarsi a un locale in città e si fermano in una stazione di rifornimento di proprietà di George Wilson, la cui moglie Myrtle è proprio l’amante di Tom.
Mentre l’estate avanza, Nick riceve un invito a una delle feste di Gatsby. Al suo arrivo però scopre che lui è l’unico ad aver ricevuto l’invito e che nessuno dei presenti ha mai visto fisicamente Gatsby. Esistono diverse teorie su chi sia costui: per alcuni è una spia tedesca, per altri un principe, per altri ancora un veterano dell’esercito e per altri ancora un assassino. Così, Nick fa la sua conoscenza e scopre il sorprendente motivo per cui quell’uomo dal passato misterioso abbia voluto incontrare proprio lui tra tutti i suoi ospiti e abbia acquistato un’abitazione così sontuosa, a poche miglia da quella di sua cugina Daisy.
Infatti, Gatsby aveva avuto un relazione con Daisy cinque anni prima ed è ancora innamorato di lei. Tutte le feste organizzate, i soldi spesi, la notorietà acquisita, avevano come unica finalità destare l’interesse della ragazza che non aveva mai smesso di amare e che sperava di poter quindi incontrare con l’aiuto di qualcuno. Quel qualcuno doveva essere proprio Nick, suo cugino.
Tra Daisy e Gatsby nasce una relazione. Lei in fuga da un matrimonio fatto di silenzi e tradimenti, lui finalmente tra le braccia della sola cosa che avesse mai desiderato, di colei nel cui ricordo aveva vissuto, si era arricchito, si era reso degno di pretendere tutta per sé.
Ma il destino ha in serbo molto altro per loro.
Titolo originale The Great Gatsby
Lingua originale inglese
Paese di produzione Stati Uniti d’America, Australia
Anno 2013
Durata 142 min
Genere drammatico, sentimentale
Regia Baz Luhrmann
Soggetto dal romanzo di Francis Scott Fitzgerald
Sceneggiatura Baz Luhrmann, Craig Pearce
Produttore Baz Luhrmann, Lucy Fisher, Catherine Knapman, Catherine Martin, Douglas Wick
Produttore esecutivo Bruce Berman, Barrie M. Osborne, Jay-Z
Casa di produzione Village Roadshow Pictures, Bazmark Productions, A&E Television, Red Wagon Entertainment
Distribuzione in italiano Warner Bros
Fotografia Simon Duggan
Montaggio Jason Ballantine, Jonathan Redmond, Matt Villa
Musiche Craig Armstrong
Scenografia Catherine Martin
Costumi Catherine Martin
Trucco Catherine Biggs, Diane Dusting, Maurizio Silvi
Interpreti e personaggi
Leonardo DiCaprio: Jay Gatsby
Tobey Maguire: Nick Carraway
Carey Mulligan: Daisy Buchanan
Joel Edgerton: Tom Buchanan
Elizabeth Debicki: Jordan Baker
Isla Fisher: Myrtle Wilson
Jason Clarke: George Wilson
Amitabh Bachchan: Meyer Wolfsheim
Jack Thompson: dott. Walter Perkins / Henry C. Gatz
Max Cullen: Owl Eyes
Callan McAuliffe: Jay Gatsby da giovane
Adelaide Clemens: Catherine
Kate Mulvany: sig.ra McKee
Eden Falk: sig. McKee
Richard Carter: Herzog
iOTA: Trimalchio
Recensione
L’impresa di trasformare un romanzo in un film è una sfida complicata da vincere, ancora di più quando il romanzo in questione viene a ragione ritenuto uno dei capolavori della letteratura americana.
Il libro di Fitzgerald non contiene solo una storia, raccontata con un lessico abile e toccante, ma è come se fosse dotato di un’anima propria, che abbraccia un’epoca e che la supera diventando un manifesto umano più che epocale, che ci racconta quanto sensazioni come amore e solitudine abbiano un’impronta comune, non siano condizionati dal momento storico in cui vengono vissuti, ma solo esaltati o limitati dalle convenzioni che ne sono figlie.
Ho amato il romanzo di Fitzgerald, mi ha commossa fino alle lacrime, ho adorato Gatsby, la sua sfacciataggine atta a nascondere una sensibilità e una fragilità enormi, nonché la sua capacità di votare un’intera vita a un sogno, a un sentimento.
Non era facile rendere tutto ciò in un film, era pressoché impossibile farlo con l’intensità usata da un autore straordinario. Eppure, il regista vi è andato vicino, è riuscito a fare emergere l’essenza di quel Gatsby circondato da centinaia di persone ma perduto senza la sua Daisy, e quella di un’epoca fasulla, sfrontata, superficiale, cinica, in cui Gasby, destinato per questo a non trovare pace, non si piega, non si arrende, arriva al punto in cui l’opportunismo pone un freno al sentimento e lo supera.
Ma lo supera da solo, perché l’epoca a cui appartiene, ricca e fasulla, la razza umana di cui fa parte senza farne parte pienamente, calcolatrice e ipocrita, si fermano prima, lo abbandonano, non lo comprendono fino in fondo.
Unico tra tutti: Nick, che non solo è disposto a dargli una mano, ma ne coglie i valori, le fragilità, l’unicità che rappresenta quasi un patrimonio umano sotto certi aspetti.
Gasby non è perfetto, è un delinquente che ha fatto soldi con modi disonesti, ma ha fatto tutto ciò in nome di un amore talmente potente da superare ogni barriera. E questo può servire per perdonarlo, per arrivare a comprenderlo e a volergli istintivamente bene?
Il regista riesce a rendere buonissima parte di tutto ciò e Leonardo Di Caprio, con un’interpretazione intensa, disperata, entusiasta quanto arresa, è l’attore perfetto per il ruolo.
Guardandolo muoversi sullo schermo, recitare le sue battute, guardare la sua Daisy, come scriveva Fitzgerald, ‘nel mondo in cui tutte le ragazze vorrebbero essere guardate’ sorprende al punto di non riuscire a scollegare, a film terminato, la figura romanzesca di Gatsby da quella di un attore talentuoso e incredibile.
Consiglio caldamente la visione del film così come, prima di farlo, la lettura di uno dei romanzi che conservo con più affetto. Ritrovare in Di Caprio, il Gasby della mia fantasia, con i suoi magnetici occhi blu e la sua fame di amore, è stato come poterlo finalmente incontrare.
Inesattezze storiche
In una scena del film, quando Nick si affaccia alla finestra durante il party con Tom e Myrtle, è possibile vedere l’Empire State in costruzione, ma ciò risulta impossibile poiché la costruzione del grattacielo non iniziò prima del 1930, mentre la scena è ambientata nel 1922.