Il ladro di scarabei




Vanessa Roggeri


DETTAGLI:

Editore: Rizzoli

Genere: Narrativa

Pagine: 382

Anno edizione: 2024

Sinossi. Cagliari, 1928. Segnato da un’infanzia di stenti e privazioni, Antino è un cosiddetto majolu, uno dei tanti ragazzini che per scappare dalla povertà della campagna e trovare un futuro migliore arrivano in città, e lì, nelle dimore dei signori, offrono i loro piccoli servigi in cambio di vitto e alloggio. Ad accoglierlo in casa sua è l’ingegner Italo Dejana, un imprenditore antifascista dall’animo generoso: è stato fortunato e lo sa, Antino. Cercherà in ogni modo, infatti, di conquistare la fiducia del suo benefattore e vincere la diffidenza nutrita dalla moglie Elsa e dai figli Leonardo, Agnesa e Asmara. E quando a un certo punto si troverà a un passo dal perdere ogni cosa, per assicurarsi il posto che crede di meritarsi nell’albero genealogico dei Dejana non si farà alcuno scrupolo, disposto a tutto pur di ottenere quello che la sorte gli ha negato per nascita. Anche a conquistare l’amore della timida Asmara, figlia adottiva dell’ingegnere, per la quale ha sempre provato disprezzo e invidia. Asmara, però, non è la creatura insignificante che Antino crede, e quando il ragazzo se ne renderà conto, sarà ormai troppo tardi. Vanessa Roggeri ha dato vita a una storia familiare di ambizione e passioni sullo sfondo dell’Italia fascista. Il racconto emozionante e vivido delle vie oscure che può seguire il desiderio di riscatto sociale.

 Recensione di Federica Abozzi

Puoi chiedermi tutto quello che vuoi e io te lo darò volentieri. Ma non posso separarmi dal mio scarabeo. È una questione che tu non capiresti…

E Costantino Lua, detto Antino, desidera ogni cosa affinché il suo spirito di rivalsa dalle cicatrice della vita possa essere appagato. Edito per Rizzoli, ultima opera letteraria della scrittrice cagliaritana Vanessa Roggeri, Il ladro di scarabei, concentra la sua attenzione sulla figura controversa di un antieroe: un majolu, personaggio disgraziato della società di Cagliari dei secoli scorsi.

Vanessa Roggeri pone luce su quei giovani adolescenti che per fuggire dalla miseria della campagna offrivano i loro servigi in cambio di vitto e alloggio nelle grandi dimore dei signori della città. Un incontro, quello con l’ingegnere Italo Dejana, darà avvio a una storia lunga oltre vent’anni in cui l’altalena degli eventi storici si mescoleranno con quelli dell’anima umana di tutti i personaggi coinvolti, a cominciare proprio da Antino.

La prospettiva di entrare a far parte di una elitaria famiglia della città ha sprigionato quell’incantesimo pericoloso per Antino, il quale con una forza distruttiva e una caparbietà oscura tesserà le fila di un piano volto al suo riscatto sociale. In un crescendo di rabbia e opportunità la messa in scena di Antino compie una discesa agli inferi e, al contempo, sarà l’evolversi del personaggio di Asmara a compiere la risalita.

L’autrice contrappone, in effetti, un vissuto faticoso e ingombrante come quello del majolu Antino, allo sguardo timoroso ma pieno di speranza della dolce Asmara, figlia adottiva dell’ingegnere e vera rivelazione dell’opera.

Il lettore potrà sentirsi inserito in questo gioco delle parti nel quale, forse, alla fine per le perdite subite, nessuno potrà dirsi davvero un vincitore. Lo scenario storico è quello dell’ascesa e del radicamento del fascismo a Cagliari e, verso cui, il sotterraneo dissenso si costituì altrettanto prolifero e tenace.

Svelare il districarsi degli avvenimenti che si susseguono nelle oltre trecentoottanta pagine e, sopratutto, nella villa della famiglia Deyana adagiata sul colle della più imponente necropoli punica del Mediterraneo, sarebbe un peccato: al lettore e, agli ammiratori della scrittrice, spetta lo sciogliere di ogni nodo, anche quello più scomodo.

L’autrice regala una narrazione fluida, scorrevole attraverso cui immergersi in un’epoca lasciata alla memoria del tempo e offre l’opportunità di riflessione su quanto la deriva umana possa, sovente, dilagare verso un punto di non ritorno.

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Vanessa Roggeri


è nata e cresciuta a Cagliari, dove si è laureata in Relazioni Internazionali. Ha pubblicato Il cuore selvatico del ginepro (2013), Fiore di fulmine (2015) e La cercatrice di corallo (2018), con cui ha vinto il Premio Letterario Grazia Deledda e il Premio Alghero Donna. È editorialista per “La Nuova Sardegna”.