Recensione di Laura Veroni
Autrice: Paola Natalicchio
Editore: Einaudi
Genere: narrativa
Pagine: 158
Anno pubblicazione: 2013
Non esiste gioia più grande per una madre di quella di mettere al mondo un figlio.
Nove mesi di attesa, sentirlo crescere dentro di sé, avvertirne i primi movimenti, vedere il volume del proprio ventre aumentare settimana dopo settimana. La madre lo immagina, pensa a come sarà, a chi assomiglierà, avrà i capelli oppure no? Fantastica su quale nome dargli, non vede l’ora di guardarlo negli occhi, di stringerlo tra le braccia, di sentire il suo odore, accarezzargli la pelle, avvertire il battito del suo cuore posandoselo sul petto.
Il miracolo della nascita, l’incontro madre figlio, una delle emozioni più intense e sconvolgenti della vita: finalmente due persone, vissute in simbiosi per nove lunghi mesi, si incontrano.
Così è stato anche per Paola Natalicchio, autrice, nonché protagonista, del libro “Il regno di Op”.
Il libro è la storia di Paola, del suo compagno Marco e di Angelo, il loro bambino. Ma non sono gli unici protagonisti di questa “avventura”: c’è tutto un mondo che si muove nel regno di Op.
Il titolo fa pensare subito a una fiaba, a un mondo incantato. Si immaginano re, regine e cavalieri. Ma non è così.
Il regno di Op è invece il nome che l’autrice attribuisce al reparto di Oncologia Pediatrica. Già, perché Angelo è malato, affetto da tumore. Alla tenera età di due mesi gli viene diagnosticato un tumore intestinale grave e inoperabile, a detta dei medici, almeno fino a che le cure chemioterapiche non lo “sciolgano” e riducano di dimensioni. Solo allora si potrà intervenire, ma con molti rischi che potrebbero compromettere per sempre la vita futura di Angelo.
E così ha inizio il calvario. Ospedalizzazione forzata anche per i genitori. Abbandono del mondo dei “normali”: niente più lavoro, niente più amici, niente uscite, né passeggiate, niente contatti con tutto ciò che sta fuori da quelle mura. Perché le cure di Angelo sono drastiche e devastanti, indeboliscono il sistema immunitario e il bimbo non può venire in contatto con germi e quant’altro possa compromettere la terapia.
La sospensione dell’attività lavorativa per i genitori comporta inoltre un danno economico non indifferente e la necessità di ricorrere a un iter vergognoso e umiliante, per ottenere l’assegno mensile che spetta loro di diritto.
L’ospedalizzazione forzata porta Paola e Marco a conoscere altre realtà come la loro. Nel regno di Op sono ricoverati bambini e ragazzi di ogni età, colpiti da tumori, tutti sottoposti a cure pesanti. Figli e genitori, famiglie unite da una solidarietà che nasce dal disperato attaccamento alla vita. Angelo rimarrà mesi e mesi nel regno di Op, fino al momento in cui i medici annunceranno a Paola e Marco che il tumore si è ridotto e si può tentare l’intervento. Vengono spiegati tutti i rischi. Paola e Marco non ci pensano nemmeno un istante: l’intervento si fa. Con un figlio non lasci nulla di intentato.
Il libro è nato dall’esperienza narrata nel blog di Paola Natalicchio.
La vicenda, vissuta in prima persona, è magistralmente raccontata dall’autrice senza autocommiserazione e senza alcun intento di suscitare compassione nel lettore. “Il regno di Op” non vuole essere un libro lacrimevole (anche se ci sono parti altamente commoventi) quanto piuttosto un libro di condivisione, di incoraggiamento per chi si trova a vivere situazioni analoghe.
E’ un libro di speranza e di fede nella vita, che dovrebbe essere letto da tutti, una storia che fa riflettere sui veri valori dell’esistenza.
Paola Natalicchio
Ho 37 anni, un marito di nome Marco e un bimbo di nome Angelo di 5 anni. Sono nata a Molfetta, da una famiglia legata al mare. Mio nonno Angelo era un pescivendolo, mio nonno Paolo vendeva radar per pescherecci. Ho studiato al Liceo Classico “Leonardo da Vinci” e, negli anni Novanta, ho contribuito alla nascita del movimento studentesco cittadino. Dopo il diploma ho deciso di partire e mi sono trasferita a Roma, per studiare Scienze della Comunicazione. Subito dopo la laurea ho vinto un dottorato di ricerca in Scienza Politica e poi ho iniziato a lavorare come giornalista. Nel 2005 sono stata capo ufficio stampa del comitato per il Sì ai referendum sulla fecondazione assistita. Dal 2006 al 2008 ho lavorato come capo ufficio stampa e portavoce del Ministro delle Politiche giovanili e dello Sport, Giovanna Melandri. Dal 2008 al 2010 sono stata redattrice del quotidiano l’Unità diretto da Concita de Gregorio. Ho lavorato come consulente e redattrice presso il programma di Rai Due “Il fatto del giorno” (2010) e presso alcune produzioni televisive ideate da Giovanni Minoli: “Citizen Report” e “I nuovi mille” (2011). Fino a gennaio 2013, sono stata redattrice del quotidiano “Pubblico” diretto da Luca Telese. A maggio 2013 è uscito il mio libro “Il Regno di Op. Storie incredibili dei bambini invincibili di oncologia pediatrica” (edizioni la meridiana), che in pochi mesi è diventato simbolo delle lotte per il riconoscimento dei diritti e dei bisogni delle famiglie dei bambini malati. Sindaco di Molfetta dal 2013 al 2016. Sono attualmente impegnata nel Comitato Esecutivo nazionale di Sinistra Italiana come responsabile per l’ambiente e la riconversione ecologica. Lavoro inoltre come autrice al programma televisivo “Fuori Roma”, che va in onda ogni lunedi su Rai 3 alle 20.10.