Muro di silenzio




Arnaldur Indriđason


DETTAGLI:

Traduttore: Alessandro Storti

Editore: Guanda

Genere: Thriller

Pagine: 352

Anno edizione: 2024

Sinossi.Tutte le case hanno un’anima. Possono emanare delle vibrazioni positive e rassicuranti, oppure possono avere qualcosa di oscuro, che preme per uscire… Da anni gli inquilini e i proprietari che si erano succeduti in quella casa di Reykjavík si sentivano inquieti, senza un motivo apparente. Finché un giorno, in seguito a un banale incidente domestico, nel seminterrato ha luogo una macabra scoperta: dietro una parete viene rinvenuto uno scheletro umano. L’ex agente Konráð, vedovo e con una vita in pezzi che sta provando a ricostruire, si interessa subito all’indagine, ma la situazione è molto complessa. C’è una talpa in polizia e il suo contatto si dimostra più avaro di informazioni del solito, perciò stavolta è costretto a cavarsela da solo: ancora non sa che le ricerche lo porteranno vicinissimo a scoprire finalmente l’assassino di suo padre, un caso irrisolto che lo tormenta da sempre.

 A cura di Marina Toniolo


Ci sono autori che conosco da anni e che non deludono mai le aspettative.

Arnaldur Idriđason è uno di questi: mi ha fatto scoprire i noir islandesi con un tatto ed una leggerezza inusuali. Presenti in questo romanzo sempre due livelli temporali: in uno leggiamo di Konráð, ormai in pensione immerso nell’indagine privata per scoprire chi ha ucciso il padre Seppi, nell’altro seguiamo le vicende di una giovane coppia impegnata in una ristrutturazione della cantina e delle violenze perpetrate nei confronti della moglie da parte del marito.

Qui lo sfondo è quello di una Reykjavík che cerca di sollevarsi dopo la fine della Seconda Guerra, con militari americani che decidono di stabilirsi in una città dove esiste ancora una forte delinquenza. E dove l’emencipazione femminile non è ancora arrivata e le donne subiscono in silenzio gli abusi addossandosene la colpa e vergognandosi per la situazione in cui si trovano.

Atto di accusa fermo e sentito dall’autore che, tramite l’ex agente, pone in risalto le dolorose condizioni sociali del dopoguerra.

In ‘Muro di silenzio’ ritrovo inoltre delle vecchie conoscenze di Konráð che lui insegue anche da morte per scoprire la verità sul padre. Conducendo interrogatori a tutte le persone interessate risulta essere un ago che punzecchia pur con il massimo rispetto verso gli interlocutori.

È solo e deve pur occupare le giornate. L’umanità di questo ex agente, con notevoli ombre nella sua anima, lo fa amare immediatamente dal pubblico. 

La traduzione di Alessandro Storti in Italiano rende questo giallo fluido e piacevole regalando ore di lettura interessante. Ogni personaggio nato dalla penna di Indriđason è completo e posso agevolmente immaginarlo. La trama è ricca e sfaccettata, mai complicata o rindondante.

Un gioiello da avere nella libreria di casa.

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Arnaldur Indriðason


nato nel 1961 a Reykjavík è uno scrittore islandese di romanzi polizieschi che hanno come protagonista il personaggio di Erlendur Sveinsson. Ha lavorato come giornalista indipendente e come critico cinematografico. Laureato in storia, ha scritto il suo primo romanzo nel 1997. Ha vinto numerosi premi fra i quali il Glasnyckeln e Gold Dagger. Tra i suoi romanzi pubblicati da Guanda: ‘Sotto la città’ (2005), ‘La signora in verde’ (2006), ‘La voce’ (2008), ‘Un corpo nel lago’ (2009), ‘Un grande gelo’ (2010), ‘Un caso archiviato’ (2010), ‘Un doppio sospetto’ (2011), ‘Cielo Nero’ (2012), ‘Le abitudini delle volpi’ (2013), ‘Sfida cruciale’ (2013), ‘Le Notti di Reykjavík’ (2014), ‘Una traccia nel buio’ (2015), ‘Un delitto da dimenticare’ (2016), ‘Il commesso viaggiatore’ (2017), ‘La ragazza della nave’ (2018), ‘Quel che sa la notte’ (2019),’ I figli della polvere’ (2021), ‘In silenzio si uccide’ (2022), ‘La pietra del rimpianto’ (2023), ‘Muro di silenzio’ (2024).

A cura di Marina Toniolo

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