Quasi innocente




Recensione di Simona Vallasciani


Autore: Paolo Pinna Parpaglia

Editore: Newton Compton Editori

Genere: Giallo

Pagine: 378

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Borore, un piccolo paese del centro Sardegna, è terrorizzato da un killer invisibile, silenzioso e ferale. Entra nelle case, immobilizza le vittime e costringe le mogli a premere il grilletto contro il volto dei propri mariti. Giuseppe Nonnis e Mariano Spada sono morti così, sotto lo sguardo sconvolto delle due donne. Per questo motivo Antonella Demelas ha affrontato il viaggio da Cagliari, la città in cui vive, per raggiungere la regione del Marghine, nell’entroterra. La famiglia Cherchi l’ha scelta come avvocato per difendere Roberto, tra i maggiori sospettati dei due omicidi. La sua unica colpa – secondo i genitori – è quella di essere “strano”. Antonella svestirà la toga per indossare i panni dell’investigatrice, in un’indagine che si rivelerà irta di insidie, perché, in un paese così piccolo, i rancori e le dicerie rischiano in ogni momento di depistare le ricerche. La strada che la condurrà alla verità sarà disseminata di dubbi e incertezze: Roberto Cherchi è davvero innocente come pensa? Di chi può fidarsi a Borore? C’è un modo per arrestare la violenza spietata dell’omicida?

RECENSIONE


Sono passati ben sei anni dal sordido processo penale che ha forgiato l’inesperto avvocato cagliaritano Quirico D’Escard e la vicenda trova sia una nuova protagonista che una nuova ambientazione: questa volta è infatti la bella Antonella Demelas, l’avvocato nemico e allo stesso tempo alleato di Quirico durante il processo di Enrico a mostrarci tutte le sue abilità quindi viene richiamata nel piccolo paese di Borore, nella zona nord ovest della Sardegna, dove la famiglia Cherchi richiede il suo aiuto per difendere il figlio diciannovenne Roberto, accusato di aver orribilmente ucciso due compaesani.

Difesa che risulta da subito molto delicata perché tutti gli indizi sembrano ricadere su di lui e per Antonella sarà una vera e propria lotta contro il tempo riuscire a mettersi in contatto con lui, latitante dal momento delle accuse formali, e capire se lui è davvero il colpevole. Se “Quasi colpevole” poteva definirsi più un legal thriller, questo nuovo capitolo presenta tutte le caratteristiche del giallo all’italiana in quanto tutta la vicenda si svolge fuori dal tribunale e la protagonista, più che svolgere il suo ruolo di avvocato, dovrà reinventarsi investigatrice per riuscire a creare una linea difensiva per scagionare il suo cliente in un eventuale futuro processo.

Proprio come Quirico con il caso di Enrico anche Antonella è convinta al cento per cento che il suo cliente sia innocente ma per poterlo dimostrare a tutti gli altri dovrà immischiarsi in vicende che hanno la loro origine  nel lontano passato e che mostreranno come l’onore e la vendetta sono valori così tanto forti che nemmeno il tempo può farli sbiadire. Oltre al caso di Roberto Cherchi, la protagonista si ritroverà a risolvere un altro mistero quasi rimosso nella memoria di un bambino, giunto a lei attraverso un diario trovato per puro caso.

La scelta dell’autore di alternare le due storie fa sì che la lettura proceda con brio e su piani diversi entrambi coinvolgenti e piacevoli. Attraverso “Quasi innocente” abbiamo soprattutto modo di approfondire il personaggi di Antonella, già apparso nel capitolo precedente ma relegato, al tempo ragionevolmente, al ruolo di comparsa; l’avvocato Demelas è una donna forte, determinata e conscia della sua bellezza e del fatto che essa possa rivelarsi un fine potere soprattutto verso gli uomini, tra cui figura ovviamente anche Quirico D’Escard, non più protagonista ma comunque presente e capace, con il suo ruolo, di lasciare in sospeso alcune vicende che potrebbero essere riprese in gialli futuri.

La scrittura dell’autore è come sempre molto bella e coinvolgente e permette al lettore di volare letteralmente sulle pagine, immaginando luoghi, persone e situazioni e lasciandosi trasportare dalle vicende. Ancora una volta sono rimasta profondamente colpita dalla capacità narrativa di Paolo Pinna Parpaglia e non vedo l’ora di avere di nuovo l’occasione di leggere altre indagini dei suoi originali personaggi.

A cura di Simona Vallasciani

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Paolo Pinna Parpaglia


Paolo Pinna Parpaglia è nato nel 1974. Laureato in Giurisprudenza, svolge la professione forense dal 2005. Vive a Cagliari con la compagna e le due figlie gemelle. Ha lavorato per un breve periodo come collaboratore presso «L’Unione Sarda». Scrivere è una passione e un modo per evadere dagli schemi della scrittura giuridica.

 

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