Recensione di Chiara Alaia
Autore: Anna Grue
Traduzione: Eva Valvo
Editore: Marsilio
Genere: Giallo
Pagine: 446
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Impegnato a contrastare uno stalker che tormenta la sua fidanzata, Dan Sommerdahl – brillante ex pubblicitario che un esaurimento nervoso ha spinto a lasciare una carriera di successo per indossare i panni dell’investigatore privato – viene contattato da un politico in vista che chiede il suo aiuto. Due dei suoi figli sono morti in circostanze poco chiare esattamente ventisette giorni dopo il loro sedicesimo compleanno. Una coincidenza inquietante, e ora che anche Malthe, il terzogenito, sta per compiere sedici anni, l’ansia cresce. Mentre Malthe, insieme ad altri settantamila giovani, si prepara a seguire il leggendario festival rock di Roskilde, per il Detective Calvo comincia il conto alla rovescia.
Recensione
Anna Grue ha uno stile capace di catturare il lettore fin dalle prime righe. La sua scrittura è asciutta, brillante e divertente. Ma non è solo questo. È che la Grue non si perde in fronzoli. L’incipit del romanzo prende per mano il lettore e lo trascina subito su una panchina di Nørrevold, al fianco di Mogens, stalker dell’attrice Kirstine Nydal. Che, caso vuole, sia la nuova compagna di Dan Sommerdahl, noto anche come Detective Calvo.
Come ben sanno gli appassionati della fortunata serie, di cui Questioni di famiglia è il quarto romanzo, Dan Sommerdahl è un investigatore sui generis. Innanzitutto perché ha un altro lavoro, in un’agenzia pubblicitaria. E poi perché ha una vita come tanti, complicata come tanti: due figli adolescenti, un matrimonio in crisi, una relazione con un’altra donna (Kirstine, appunto) e una madre, che vive in un tranquillo sobborgo nello Sjælland.
È proprio a Yderup, in occasione del compleanno di Birgit, che Dan viene avvicinato da Thomas Harskov. Il noto politico ha bisogno del suo aiuto per risolvere senza tanto clamore una delicata questione di famiglia. I primi due figli degli Harskov sono deceduti entrambi. Apparentemente si è trattato di tragici incidenti, ma c’è un particolare che angoscia i genitori: sia Rolf che Gry sono morti esattamente a sedici anni e ventisette giorni. E Malthe, il più piccolo, avrà presto la stessa età.
Inizia così questo giallo, che scorre fluido e si legge d’un fiato. La storia procede alternando il punto di vista dello stalker, e le vicende amorose di Dan e Kirstine, con l’indagine sulla morte dei figli di Harskov, che il Detective Calvo porta avanti grazie alla collaborazione dell’amico e poliziotto Flemming e della sua squadra. Fino alla soluzione del caso, tra la polvere e la musica del Roskilde, il festival rock più amato dai giovani danesi.
Con questo romanzo Anna Grue si avventura nel mondo degli adolescenti, mettendone in luce con garbo la turbolenza delle emozioni, le incertezze e le contraddizioni. Finisce per esplorarlo anche nel linguaggio, attraverso le parole di Malthe. E, naturalmente, lo mette a confronto con le ipocrisie e le debolezze degli adulti, quelli integrati nella società “bene”, ma anche quelli che ne sono posti ai margini. O quelli che, come Dan, sono adulti senza essere cresciuti del tutto.
Forse c’è più investigazione che azione, ma la trama è accurata e ben congegnata, senza indugiare troppo su scene violente. Nonostante manchi la tensione tipica dei thriller e i colpi di scena siano dosati, c’è da dire che non sono per niente scontati. Ve lo consiglio, quindi, Questioni di famiglia, perché è un bel libro, avvincente, ironico.
E ci sono buone probabilità che anche voi, come me, finiate per affezionarvi subito al Detective Calvo.
Anna Grue
Giornalista e scrittrice, ha raggiunto il successo con la serie del Detective Calvo, di cui Marsilio ha pubblicato i primi tre episodi, Nessuno conosce il mio nome, Il bacio del traditore e L’arte di morire. Dan Sommerdahl è diventato un beniamino del pubblico, celebrato dalla stampa per la sua arguzia e il suo calore. Anna Grue ha tre figli e vive con il marito nei pressi di Copenaghen.
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