PIERGIORGIO PULIXI
Editore: Marsilio – Lucciole Serie: Marzio Montecristo #2
Serie: Marzio Montecristo #2
Genere: Giallo
Pagine: 352 p., R
Anno edizione: 2025

Sinossi. La libreria Les Chats Noirs di Marzio Montecristo è stata scelta come “libreria galleggiante” per un evento esclusivo: il celebre giallista Aristide Galeazzo, uno degli autori più amati e discussi del panorama italiano, scriverà i capitoli finali del suo nuovo romanzo Maestrale di sangue proprio a bordo di una nave da crociera. La casa editrice Polpicella ha organizzato un tour che circumnavigherà la Sardegna, facendo tappa nei principali porti. A ogni sosta, i lettori saliranno a bordo per assistere a presentazioni sotto le stelle e tornare a terra con una copia autografata. Il richiamo ad Assassinio sul Nilo è evidente e il marketing dell’editore ci ricama sopra. Marzio, però, non è per nulla entusiasta – detesta Aristide Galeazzo –, tuttavia la libreria naviga in cattive acque, e questa è un’opportunità da non perdere. Così, il libraio si imbarca nell’impresa, portando con sé l’ispettore Caruso, prossimo membro del club di lettura degli “investigatori del martedì”, e le due mascotte feline, Miss Marple e Poirot. Marzio immagina una vacanza tutto sommato piacevole, ma il viaggio prenderà una piega inaspettata: un omicidio scuote l’atmosfera idilliaca della crociera. Nessuno può lasciare la nave, i sospetti crescono e la tensione si taglia col coltello. Toccherà a Montecristo mettere a frutto anni di letture poliziesche per affrontare un assassino dalla mente brillante, convinto di aver commesso e il delitto perfetto.
Piergiorgio Pulixi firma un giallo irresistibile, intriso di suspense e ironia, che rende omaggio ai grandi classici del mystery trasformando i lettori nei veri protagonisti di questa crociera del crimine.
“… pensava che chi aveva commesso quell’omicidio avesse un grande senso dell’umorismo. L’assassino aveva ucciso simulando una delle situazioni più comuni in un giallo: il delitto della camera chiusa. Gli ingredienti c’erano quasi tutti: uno spazio circoscritto da cui non si poteva fuggire, un enigma apparentemente impossibile da risolvere, e poi pochissimi indizi, tutti fuorvianti, e un gruppo di sospettati pieni di segreti e rancori.”
Recensione
di
Loredana Cescutti
Un Marzio Montecristo “in forma”, se così i può dire, nonostante la profonda frustrazione di cui appare investito per gli affari negativi e i problemi nella vita privata.
Il calo dei primi, sicuramente per il suo “non impegno” nell’ammorbidire il carattere e, per quei due felini che in tutta la loro “felinità” glielo fanno pesare. Due “prime donne” a quattro zampe, con tanto di vibrisse e code, dallo sguardo seccato per quel LORO umano così poco “applicato” nel lavoro.
Quanto ai secondi, che per colpa o meno hanno preso una deriva tutt’altro che felice.
E per scongiurare la deriva, non c’è altra soluzione, se non quella di imbarcarsi.
“… due occhi gialli luccicavano nell’oscurità.
Poi un secondo paio.
Miss Marple e Poirot, invisibili spettatori dell’intera scena, si fissarono per un istante. Le loro sagome erano nere come il peccato stesso di cui erano stati testimoni; i manti lucidi brillavano come il loro acume.
Gli sguardi tornarono sul punto esatto dove l’assassino si era disfatto dei suoi macabri strumenti.
Il suo odore era ancora nell’aria.
Uno scatto felino, e i due gatti svanirono nella notte siderale, lasciando il mare tumultuoso a custodire quel segreto funesto.”
In un’atmosfera degna della migliore zia Agatha, Pulixi propone una trama che regge perfettamente fino all’ultima pagina.
Unico grande difetto, la durata.
È FINITO SUBITO.
Troppo breve per chi, come me, non vuole staccarsi dalla storia, dai personaggi e dall’atmosfera.
“Pensaci – lo interruppe l’amante, inclinando la testa con un’espressione che oscillava tra il divertito e il sinistro. – La nave potrebbe trasformarsi nella Karnak di Assassinio sul Nilo. Scenario perfetto. Quante persone ci saranno a bordo? Duecento? Duecentoventi?
Più o meno.
Ottimo. Duecento sospetti. Delitto in mare aperto. Nessuno ci scoprirà mai. Sarebbe perfetto. Sarebbe…- fece una pausa, lasciando che l’ultima parola scivolasse come un veleno, – … elegante.”
Il mare in tempesta, la barca bloccata fra le onde, un morto ammazzato, tanti possibili assassini e soprattutto, tanti richiami ad una delle storie della Christie che ho amato di più assieme ad “Assassinio sull’Orient Express” e “Dieci piccoli indiani”.
“Con la sfiga che mi ritrovo, appena salgo a bordo ci scappa il morto. Garantito.
Finiscila. Vedrai che invece ti divertirai.
Certo. Mi divertirò da morire”
Citazioni, scene, impressioni.
“Com’è che avevi detto, Montecri’? – Vieni, sarà una vacanza rilassante. – Certo, come no. Ma va a mori’ ammazzato, tanto per rimanere in tema.”
In questo romanzo, troverete l’immancabile disincantata ed esilarante ironia di Montecristo, libraio, a cui farà da spalla Caruso in quest’avventura e, in modo più silenzioso, ma anche minaccioso, si avvertirà la presenza del duo “miciesco”.
E, naturalmente, LA PENNA.
“Una nave così… con quell’allure sospesa tra il presente e il passato, era lo scenario perfetto per storie e misteri che si addensavano seguendo lo stesso ritmo ipnotico delle onde che si infrangevano contro il suo scafo. Peccato non averci pensato prima…”
Quella penna così sicura, così carismatica, così ironica e tagliente, che dando voce al libraio riesce a dare il meglio di sé.
E poi c’è Marzio, l’uomo, assieme alla sua “verve” impaziente o, meglio, per nulla paziente presente per pura necessità, che si sta preparando ad un distacco con il legame più importante della sua vita.
“Un libraio sull’orlo del fallimento, un frate fin troppo esuberante, un’ottantenne vedova nera fissata con i serial killer, una ragazzina gotica che sogna di uccidere qualcuno e un poliziotto cornuto, disincantato ed ex alcolizzato» disse Montecristo. – E chi ci ferma più?
Tu mi vuoi solo rendere complice dei vostri crimini. Perché la vecchia è chiaramente un’assassina seriale, la mocciosa è sulla buona strada per diventarlo, il frate dev’essere un ex sicario della mafia che si è messo il saio per far perdere le proprie tracce e tu hai l’aria di uno che fa a pezzi i clienti per poi nasconderli nella ghiacciaia. Se mi volete è solo per pararvi il culo con i miei colleghi, come minimo…
… C’è solo un problema: io odio i gialli…
… Solo perché hai letto quelli sbagliati.”
Inevitabili, poi, anche se in un ruolo più alternativo, in questo frangente, gli amici del club del giallo del martedì, che sapranno comunque rendersi utili, a modo loro.
Come in un giallo alla Agatha che si rispetti, la soluzione avverrà alla vecchia maniera, con la spiegazione di ogni singolo evento e con il colpo di scena finale, che questa volta si paleserà in modo un po’ più anticonformista.
“Marple e Poirot fecero il loro ingresso con aria annoiata, del tutto indifferenti alla tragedia e al maltempo.
Ah, se solo i gatti potessero parlare… – fece Caruso, osservandoli. – Sono certo che loro sanno chi è il colpevole.
Gli occhi di Marzio furono illuminati da una rivelazione improvvisa. – Caruso, sei un genio – soffiò, elettrizzato.
Perché?
Perché i gatti possono parlare.”
Un giallo frizzante, esilarante all’esasperazione, ma che come sempre, alla maniera di Piergiorgio Pulixi, affronta tematiche reali e per nulla divertenti, non fosse per il modo in cui vengono toccate, poiché la vita è già abbastanza deprimente di suo ultimamente, senza dover cadere nel negativismo anche quando si abbraccia le storie dei libri che ci vengono proposti.
Un giallo da leggere assolutamente, dopo aver conosciuto Marzio & Co attraverso “La libreria dei gatti neri” e indicato, soprattutto, a chi ama immergersi nelle storie che sfiorano i libri, con atmosfera a suo modo leggera e un po’ più divertente, nonostante l’aria gialla e thriller di certi attimi.
Buona lettura!
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Piergiorgio Pulixi
(classe 1982) ha compiuto gli studi classici e, dopo un periodo trascorso a Londra, vive a Milano. Fa parte del collettivo di scrittura Mama Sabot creato da Massimo Carlotto, di cui è allievo. Ha pubblicato “Perdas de Fogu” (Edizioni E/O 2008), “L’albero dei Microchip” (Edizioni Ambiente 2009), “Donne a perdere” (Edizioni E/O 2010). La serie poliziesca iniziata con “Una brutta storia” (Edizioni E/O 2012), “La notte delle pantere” (Edizioni E/O 2014), “Per sempre” (Edizioni E/O 2015), “Prima di dirti addio” (Edizioni E/O 2016). La serie de “I Canti del male” a partire da “Il canto degli innocenti” (Edizioni E/O 2015) e “La scelta del buio” (Edizioni E/O 2017). Con Rizzoli ha proseguito la serie con “L’isola delle anime” (2019), “Un colpo al cuore” (2021), “La settima luna” (2022), “Stella di mare” (2023), “Per un’ora d’amore” (2024). Sempre con Rizzoli ha pubblicato “Lo stupore della notte” (2018). Ancora, per Rizzoli ha pubblicato il romanzo young adult “Il mistero dei bambini d’ombra” (2022). Per Mondadori è uscito con “Per mia colpa” (2021). Con Feltrinelli ha pubblicato “Una donna nel pozzo” (2024). Ha scritto anche alcuni romanzi singoli e ha vinto numerosi premi, tra cui il Premio Scerbanenco 2019 per il miglior noir dell’anno. È considerato uno dei maggiori esponenti della nuova generazione di scrittori di noir e thriller. I suoi romanzi sono tradotti in Francia, Spagna, Germania, Austria, Svizzera. Ha vinto il premio Vincitore “Trophée étranger, miglior romanzo straniero dell’anno 2023 – Trophée 813, Michèle Witta (2023) per L’illusion du mal – Un colpo al cuore”.