PER IL
COMMISSARIO CAMPANI
Autore: Luca Ongaro
Editore: iDobloni del Covo della Ladra
Genere: Giallo
Pagine: 238
Anno edizione: 2025

Sinossi. Nel 1960 la colonia Eritrea si avvia verso le prime elezioni volute dal ministro Pertini. Il commissario Francesco Campani indaga sulla scomparsa di una giovane ragazza. L’attività investigativa porterà alla luce vecchi rancori, pregiudizi e privilegi di classe e di razza. Svelerà le tragiche conseguenze causate dalla barbara tradizione del matrimonio precoce. Andando su e giù per una lunga, polverosa e malridotta strada sterrata, il commissario risolverà il caso grazie all’aiuto del fidato ispettore Araya, degli altri suoi colleghi della questura di Macallé e di sua moglie Emma. Quanto alla Fiorentina, purtroppo, anche quest’anno riuscirà solo ad illudere Campani.
Recensione
di
Sabrina Russo
La bellezza non sempre può farci sentire immuni da pregiudizi, esenti da commenti poco lusinghieri, indifferenti a sguardi insistenti e poco graditi. Il colore della pelle definisce chi siamo, spesso crea dei confini oltre i quali facciamo fatica ad andare. Non importa la portata del nostro impegno, quanto dimostriamo di essere meritevoli, istruiti, ben inseriti in un contesto sociale moderno e al passo con i tempi.
Cresciuta nella zona residenziale della classe dirigente di Macallè, abitata da avvocati, medici, ricchi commercianti, politici, Fiyori Baraldi, è la figlia di un generale italiano e di una donna eritrea dalla quale ha ereditato una rara bellezza. Meticcia, il colore della pelle per lei ha sempre rappresentato un cruccio, un limite, motivo di insoddisfazione e di un’integrazione che lei stessa non ritiene totale, né in Eritrea, né in Italia. Di buona famiglia, ha conseguito la laurea nel Bel Paese solo in seguito ad attente considerazioni finalizzate alla limitazione di pregiudizi razziali.
Spesso sola, sembra trascorrere molto tempo in casa fra le mura domestiche, la sera non è solita uscire, controllata da un soldato fidato amico del padre, che ha l’arduo compito di pedinarla rimanendo nell’ombra e dalla governante, Sarah, che le vuole bene come a una figlia, poiché Fiyori una mamma non l’ha più.
“Una ragazza a posto, nonostante fosse mezza abissina, sa, quelli lì non si sa mai cos’hanno dentro la testa”
Fino al fatidico giorno in cui scompare, il generale lontano da casa per lavoro, la governante ignara dell’assenza in casa della giovane. Verrà poi ritrovata priva di vita quasi un anno dopo, in uno sperduto villaggio a circa cinquanta chilometri dalla sua abitazione, grazie alla partecipazione nell’indagine del “famoso” Commissario Campani della questura di Macallè e dell’ispettore Araya Girmay.
Una notizia brutale di cui nessun padre vorrebbe essere messo al corrente, ma che porterà quest’ultimo, dopo mesi di vana speranza, a mettersi il cuore in pace e arrendersi alla realtà della tragica sorte toccata alla sua unica figlia. Un inevitabile “mea culpa” su quello che avrebbe potuto fare per evitare una disgrazia simile e su quanto conoscesse davvero e fino in fondo le sue amicizie, i suoi pensieri, i suoi sogni, le sue paure. Chi era davvero Fiyori?
Campani e la sua indagine porteranno alla scoperta del colpevole, mettendo a nudo realtà contrapposte in quest’universo immaginario narrato dall’autore che è la colonia in Eritrea degli anni ‘60, tra tentativi di sopraffazione e collaborazione, povertà e ricchezza, razzismo ed integrazione.
Molti i temi affrontati dall’autore con maestria e tatto, capaci di coinvolgere e far riflettere il lettore, in particola modo per quanto concerne una realtà che dal passato continua ad infestare il presente come un’erbaccia difficile da estirpare, sussistendo tutt’ora in molte città africane: i matrimoni precoci. Un male ancora radicato in alcune società dove vige la povertà ed una bocca in più da sfamare è un dilemma irrisolvibile che vedrà ragazzine di soli dodici, tredici anni subire violenze ed andare incontro ad unioni dai conseguenti problemi non solo più psicologici, ma anche fisici.
Commoventi alcuni racconti, toccanti alcune tristi storie dalle quali trapela molto delle esperienze umanitarie dell’autore, delle donne del luogo e il loro vissuto, a conoscenza di ciò che una madre non vorrebbe mai per la propria figlia.
“Allora agli anziani scrissi un foglio, cosa volevo per rimanere con Rezene. Che Helen andasse a scuola fino a sedici anni. L’unica condizione: salvare la sua vita, non farle subire quello che ho passato io”.
Splendida lettura che vedrà amalgamarsi sapientemente tra loro un giallo coinvolgente ad una narrazione ucronica che, tra fantasia e realtà, arriva dritta al cuore del lettore.
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Luca Ongaro
Agronomo di formazione, informatico di deformazione, Luca Ongaro ha lavorato a lungo nella coope- razione internazionale, il che gli ha consentito di vedere un bel po’ di mondo. È anche stato professore universitario, ora vive in campagna vicino a Firenze. Ha esordito con Un’altra storia (SEM, 2022), con cui ha vinto il Premio Garfagnana per il Giallo storico.