La cerimonia dell’addio 




Sinossi. Siamo nel 1976, in una città di provincia come tante: Anna e Amos sono molto innamorati, hanno due bambine e, inseguendo la loro passione per le storie e la poesia, hanno aperto una libreria. È domenica e stanno facendo colazione quando Amos, all’improvviso, appare smarrito, non riconosce più Anna, sembra aver dimenticato tutto, persino di avere due figlie. Pochi minuti prima ha citato una poesia a memoria, ora non sa più nemmeno chi è. Ha avuto un episodio di amnesia. Amos torna presto in sé, ma pochi giorni dopo, mentre lui e Anna sono a Roma per consultare uno specialista, insiste per uscire da solo a fare due passi: “Non preoccuparti, sto bene, arrivo a Trinità dei Monti e rientro”. Da quella passeggiata non farà mai più ritorno. Di lui si perderà ogni traccia.Cos’è successo? Ha avuto un’altra amnesia e si è perso? Oppure ha deciso di andarsene, di abbandonare lei e le bambine? Anna se lo chiederà fino quasi a perdere la ragione. Amos aveva dei segreti? E la domanda successiva è sempre: tornerà? Anna ripercorre la sua vita con Amos alla ricerca di una crepa, di “un anello che non tiene”, tenta di sbrogliare il filo del passato di lui a partire da quel poco che sa, e intanto rimanda ogni giorno l’addio, sposta la speranza sempre più in là, e cresce le bambine dentro questo tempo sospeso, il tempo dell’abbandono, che non è un atto, ma un divenire. L’attesa diventa la sua postura nel mondo, il lento rito di cui ha bisogno per prepararsi all’addio. Finché gli amici le rivelano un segreto che hanno custodito a lungo, un dettaglio che getta una nuova luce sulla scomparsa di Amos.

 LA CERIMONIA DELL’ADDIO

di Roberto Cotroneo

Mondadori 2023

Narrativa, pag.168

 Recensione di Michela Bellini

Un libro dolce e nostalgico questo di Roberto Cotroneo, un racconto non racconto che avvince comunque. La storia di Anna e Amos, i personaggi che man mano si delineano, il loro mondo che ben presto sarà solo di Anna. Gli amici di sempre che resteranno uniti malgrado tutto. E su tutti Anna, una donna fedele e immobile, senza cedimenti, con atteggiamenti talora inaspettati, e il suo rapporto con le figlie durante la sua interminabile attesa.

Ho scritto questo romanzo per dire cosa ho perso: pezzi di memoria, frammenti di vita, ricordi non miei che andranno smarriti, perché vanno perduti i ricordi di tutti.”, 

scrive ad un certo punto Cotroneo, in un capitolo singolare in cui interviene direttamente, quasi parlando ai suoi personaggi come se fossero persone reali. Poetica l’intenzione di preservare, che d’altra parte appartiene all’anima di ogni scrittore, mentre trovo opinabile l’intromissione diretta, al capitolo 20, che fa presumere la fine della storia, la quale invece viene poi ripresa e prosegue per altri cinque capitoli.

Un bel libro, poetico e a tratti struggente sull’assenza, della quale non conosceremo mai il vero motivo, il che è proprio di tutte le assenze, se ci si pensa bene, perché qualunque spiegazione non dice mai davvero tutto e comunque non consola. Forse sta proprio qui la sua grandezza, nel parlare alle assenze che ognuno di noi ha subito. Anna è dunque Roberto Cotroneo e al contempo è anche tutti coloro che hanno perso qualcuno all’improvviso senza una ragione.

Acquista su Amazon.it: 

Roberto Cotroneo 


(Alessandria, 10 maggio 1961) Giornalista, scrittore e critico letterario italiano. Ha studiato Filosofia all’università di Torino e pianoforte al Conservatorio di Alessandria. Dal 2004 è editorialista dell’“Unità” e collaboratore di “Panorama”. 
Nel 2003 esce per Mondadori Chiedimi chi erano i BeatlesLettera a mio figlio sull’amore per la musica, un racconto sulla musica vista attraverso storie, ricordi, pensieri e grandi suggestioni. Ha curato il volume delle Opere di Giorgio Bassani per la collana di classici “i Meridiani” di Mondadori (1998) e ha scritto saggi su Fabrizio De André e Francesco Guccini. Alcuni suoi racconti sono pubblicati in varie antologie. I suoi libri sono tradotti in molti paesi del mondo. Finalista al Premio Campiello nel 1996 con Presto con fuoco. Nel 1999 vince il premio Fenice-Europa con il libro L’età perfetta. Nel tempo libero ama suonare il pianoforte. Tra gli altri suoi libri ricordiamo: Se una mattina d’estate un bambino. Lettera a mio figlio sull’amore per i libri (1994), Eco: due o tre cose che so di lui (2001), Presto con fuoco (1995), Otranto (1997), L’età perfetta (1999), Per un attimo immenso ho dimenticato il mio nome (2002), Il vento dell’odio (2008), Manuale di scrittura creativa (2011), Il sogno di scrivere. Perché lo abbiamo tutti. Perché è giusto realizzarlo (2014), Lo sguardo rovesciato. Come la fotografia sta cambiando le nostre vite (2015), Genius loci. Nel teatro dell’arte (2017), L’invenzione di Caravaggio (UTET, 2018), Il demone della perfezione (Neri Pozza, 2020) e La cerimonia dell’addio (Mondadori, 2023).

A cura di Michela Bellini

michelabellini.wordpress.com