Sotto il vestito niente 




Sinossi. Milano 1983. C’è un mondo glamour e scintillante in città, un mondo che si sveglia quando tutti vanno a dormire. Un mondo che prende vita nei ristoranti di lusso, nelle discoteche illuminate dalle luci stroboscopiche, negli appartamenti sfarzosi ed eleganti ricavati in palazzi asettici. È un mondo spinto al limite, annoiato e apatico, alla perenne ricerca del successo e della ricchezza. Un contesto popolato da modelle dai corpi statuari e gli sguardi opachi, imprenditori spregiudicati, stilisti ambiziosi. La moda, la tv, la popolarità, la politica, tutto si fonde nel vortice della mondanità che esalta o travolge… Come accade ad Anne Sunsine, la bellissima modella americana che una mattina viene ritrovata senza vita in una camera d’hotel: sarà la sua morte a costringere i padroni delle notti milanesi a guardarsi in faccia alla luce del giorno mentre la polizia cerca un colpevole e bussa alle porte dei nomi più noti della scena fashion. Acuto, brillante e in anticipo sui tempi, “Sotto il vestito niente” è il vero e proprio simbolo degli anni Ottanta. Uscito per la prima volta nel 1983, e diventato un bestseller grazie anche al successo dell’omonimo film di Carlo Vanzina, può essere considerato il primo thriller italiano, come pure il libro che ha svelato i retroscena più torbidi del jet set italiano, i suoi intrighi e le sue storture. È il romanzo di culto osteggiato da molti esponenti del mondo della moda e dell’entertainment, che cercarono di impedirne la pubblicazione, e che ora torna in libreria, più attuale e potente che mai.

 SOTTO IL VESTITO NIENTE

di Paolo Pietroni alias Marco Parma

Longanesi 2023

thriller, pag.240

 Recensione di Salvatore Argiolas

Chi ha visto il film “Sotto il vestito niente” di Carlo Vanzina lo dimentichi subito perché non ha niente a che fare con il romanzo, tranne il titolo, molto evocativo, e lo scenario, quello del mondo della moda milanese, colto nell’esatto momento di una velocissima e traumatica metamorfosi.

Il romanzo interessò molto Michelangelo Antonioni che volle trasportarlo sul grande schermo ma, incontrando forti ostilità dai marchi coinvolti, fu costretto ad abbandonare il progetto che fu in seguito ripreso dai fratelli Vanzina che però, reputando il libro “bruttissimo”, decisero di stravolgere completamente la trama mantenendo solo il titolo e l’ambientazione.

Paolo Pietroni, nascosto dietro lo pseudonimo neanche tanto oscuro di Marco Parma, visto che nacque proprio nella città emiliana, in questo libro commissionatogli dall’editore Longanesi, racconta, romanzandolo, un mondo che conosceva bene, visto che dirigeva il settimanale Amica.

“Sotto il vestito niente”, ripubblicato in occasione del quarantennale della prima edizione, mette sotto una luce nuova un intero comparto produttivo che cambiò improvvisamente marcia in una metropoli che si accingeva a diventare la cosiddetta “Milano da bere”, una città che non dorme mai, polo d’attrazione di tantissimi giovani che cercavano di costruire il loro futuro nel magico mondo della moda.

Anche se è costruito come un giallo, l’intento di Paolo Pietroni è stato quello di ritrarre e far conoscere due ambienti interdipendenti, il giornalismo e quello del prêt-à-porter raccontati senza veli e ipocrisie, facendone emergere vizi e segreti.

Ma sì, le fotomodelle, le indossatrici. Quelle e quelli della moda, insomma. Eroina mica tanta. Cocaina soprattutto. E’ una moda nella moda. Fiutano gli stilisti quando preparano le collezioni: qualcuno lavora persino venti giorni di fila senza quasi dormire: Fiutano gli assistenti degli stilisti per stargli dietro, ai grandi maestri. E via di seguito. I fotografi per darsi un tono. Le ragazze per disperazione o per noia. Qualcuna si buca anche”.

Quando nel settembre 1983 in un albergo milanese viene trovata morta l’indossatrice americana Anne Sunsine, si pensa che sia stata vittima di un overdose. Qualche ora dopo il corpo sparisce e non si hanno più notizie neanche di Marco Parma, direttore del giornale Venus, ultima persona ad aver visto viva la Sunsine.

Il periodo è particolare in quanto siamo alla “vigilia di una settimana importante per Milano e per la moda italiana. Cinque giorni di sfilate non-stop per la presentazione delle collezioni primavera- estate 1984. Miliardi e miliardi di esportazioni in gioco. Giornalisti, fotografi e compratori di tutto il mondo si assieperanno nei saloni della Fiera e negli atelier degli stilisti. Un bel guaio: avranno tutti fretta di sapere.”

L’inchiesta sul delitto e sulla sparizione del giornalista viene gestita dal commissario Giansiro Bonanno che, curiosamente, ha il vezzo che poi sarà del vicequestore Rocco Schiavone: “Bonanno spigola nel suo bestiario delle similitudini. Visto di profilo, naso fortemente aquilino, Marco Parma assomiglia a un uccello rapace. Uno sparviero Visto di fronte, l’immaginazione non trova più spazio per le ali: la faccia è quella di un mammifero felino, un gatto sornione, in guardia, diffidente.”

Bonanno intuisce che l’omicidio si inserisce in una guerra non dichiarata tra due marchi egemoni, quello di Zarbonni, “lo Zar” e quello di Salvatore Vassalli, “il Duca”, rivalità che ha fatto pensare a quella reale che contrappose Armani e Versace i Dioscuri della moda milanese negli anni Ottanta, e che la posta in gioco è altissima; “Novemila miliardi, Giansiro. Quest’anno i tuoi modisti e soci esportano per un fatturato complessivo di novemila miliardi di lire. Valuta pregiata. Dopo il turismo ci sono loro. Se gli dai un pugno la bilancia commerciale italiana finisce in ginocchio e buonanotte.”

Sotto il vestito niente” capta con sagacia lo zeitgeist, lo spirito del tempo, che vide dilagare il “riflusso”, il rampantismo craxiano e l’edonismo “reaganiano” in un combinazione ricca di luci abbagliante e di ombre cupissime che si materializzeranno solo un anno dopo la pubblicazione del romanzo quando una modella americana, Terry Broome, uccise, annebbiata dall’alcool e dalla cocaina, un assiduo frequentatore della vita notturna meneghina, facendo diventare cronaca nera quello che Paolo Pietroni aveva immaginato, romanzando scene di vita comune lungo i Navigli.

Quando il libro uscì, suscitando tanto clamore, ci fu chi pensò che fosse stato scritto sotto falso nome da Fruttero & Lucentini e in effetti, in qualche modo, è plausibile trovare punti in comune tra la Torino fotografata in “La donna della domenica” e la Milano raccontata da

Sotto il vestito niente”, storia di una falena che si è avvicinata troppo alla fiamma.

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Paolo Pietroni


Paolo Pietroni (Parma, 1940), giornalista, drammaturgo e scrittore, è stato direttore di periodici storici come Max, Amica, Lo specchio della Stampa e l’ideatore e fondatore di Sette del Corriere della Sera. “Sotto il vestito niente”, pubblicato con lo pseudonimo di Marco Parma nel 1983 sempre da Longanesi, è stato un grande bestseller internazionale, da cui è stato tratto il celebre film omonimo di Carlo Vanzina.