Il mistero di Chinatown




Recensione di Chiara Alaia


Autore: Mario Mazzanti

Editore: Newton Compton Editore

Genere: Thriller

Pagine: 352

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Tommy Davies, anatomopatologo in un ospedale nei pressi di Malpensa, si trova a eseguire un’autopsia sul corpo di un cinese che, da Milano, è volato fino a Pechino, per far ritorno in Italia qualche giorno dopo e morire prima di scendere dall’aereo. A quanto pare, nel breve tempo trascorso in Cina, l’uomo ha subito un espianto di fegato.  Sono molte le domande che Tommy si pone sulla singolare operazione cui l’uomo è stato sottoposto, soprattutto dopo la visita in ospedale del capitano Pauli del Nucleo Investigativo dei Carabinieri, che instilla in lui il sospetto che quella morte nasconda qualcosa. Quando Tommy mette a parte della faccenda il suo migliore amico, Gualtiero Abisso, un giornalista in cerca dello scoop che dia una svolta alla sua carriera, accende in lui il desiderio di far chiarezza sulla vicenda. E gli ricorda un’inchiesta su un traffico d’organi che ha condotto qualche anno prima. La scoperta che la morte del cinese non è un caso isolato lo convince che in ballo ci sia qualcosa di grosso, probabilmente legato a traffici internazionali. E così, con l’aiuto di alcuni cinesi in vista all’interno della comunità di Milano, soprattutto Jin Wang, la caporedattrice del settimanale più letto dai cinesi di Milano, Abisso proverà a far luce su un mistero sempre più inquietante, a mano a mano che il puzzle si compone. Perché ci sono persone che considerano la vita altrui una merce di scambio. E perché anche chi sembra innocente nasconde spesso un lato oscuro.

Recensione

Esce con il titolo Il mistero di Chinatown il nuovo romanzo di Mario Mazzanti, il primo che ha come protagonisti l’anatomopatologo Tommy Davies (gallese solo per il dodici virgola cinque per cento”, a dispetto del cognome) e il suo amico d’infanzia, il cronista Gualtiero Abisso.

Senza svelare troppo della trama, la storia prende le mosse dal decesso di un giovane cinese, di ritorno da un viaggio a Pechino. L’autopsia eseguita da Davies, che rivela un recente espianto di fegato e alcune incongruenze, e l’interesse che quella morte sembra suscitare nel capitano Pauli del Nucleo Investigativo dei Carabinieri, convincono l’anatomopatologo che ci sia sotto qualcosa di più di una banale complicazione post-operatoria.

Dello stesso parere è pure l’amico di Davies, Abisso, giornalista precario in cerca di un articolo che possa far decollare la sua carriera, da tempo stagnante. E infatti è proprio lui a collegare la morte di Wu Yaunsong a un’inchiesta di cui si era occupato anni prima, relativa al traffico internazionale d’organi.

Alternando ironia e inquietudine, tra Milano e la sua periferia inospitale e cupa, Mazzanti trascina il lettore in un mistero i cui tasselli vanno a posto uno per volta, non senza sbattere prima contro false piste, vicoli ciechi e drammatici colpi di scena. Il risultato è un thriller appassionante, di quelli che si leggono volentieri e d’un fiato, e supportato da uno stile di scrittura incisivo, che va speditonei dialoghi.

Un’ultima considerazione, infine, vorrei dedicarla all’ambientazione: non è la prima volta che un romanzo crime si svolge all’interno della comunità cinese in Italia (mi viene in mente, ad esempio, Il cinese di Andrea Cotti), portando giustamente l’attenzione su temi che diventano sempre più attuali. Ecco, penso che Il mistero di Chinatown trovi la sua collocazione all’interno di questo filone con sensibilità e intelligenza, per il modo in cui l’autore tratta certe dinamiche d’integrazione sociale, certe differenze (e diffidenze) culturali, tutt’altro che semplici da tradurre in parole.

Di sicuro Mazzanti è abile nel tirare le fila di un’indagine in cui l’ostinazione dei protagonisti nelfare luce sulla vicenda si scontra con l’indifferenza e l’incredulità di chi non le più peso che a una leggenda metropolitana. Ma più ancora è abile nel ricordarci che in mezzo ci sono loro, le vittime.

Vittime inermi e spesso silenziose, immancabilmente stritolate all’interno di un sistema perverso in cui qualsiasi cosa ha un prezzo e si può comprare.

Anche la vita umana.

 

Mario Mazzanti


Toscano d’origine, Mario Mazzanti è cresciuto a Milano, dove ha compiuto gli studi di Medicina, e vive a Bergamo. Con la Newton Compton ha pubblicato Un giorno perfetto per uccidere e Non uccidere (raccolti poi, insieme a un racconto, in Tre casi scottanti), I 444 scalini e Il mistero di Chinatown.

 

Acquista su Amazon.it: