I delitti di Livorno




Diego Collaveri

Frilli Editore, 2022

Noir, pag.244

Sinossi. Botteghi sta vivendo una profonda crisi autodistruttiva. Il rimorso per la morte della moglie e la paura che a causa sua altre persone care possano subire la stessa sorte, lo stanno consumando al punto di recidere qualsiasi legame. Quando però una donna lo supplica di indagare sulla morte apparentemente casuale del suo amante, venuto in possesso di un diario segreto appartenuto a Gustavo Corridi, il commissario non riuscirà a resistere e verrà risucchiato in una nuova indagine, legata al misterioso e irrisolto delitto del vecchio barone avvenuto secoli prima. Scoperto un elaborato enigma creato da cinque personaggi vicini a Corridi, allo scopo di proteggere una sua favolosa scoperta, il commissario dovrà fare i conti con chi ancora oggi è disposto a uccidere pur di mettere le mani sull’antico segreto del barone. In una frenetica corsa contro l’assassino, alla ricerca di indizi sparsi tra monumenti e ville storiche di Livorno, Botteghi dovrà anche fare i conti con i suoi tormenti, per ritrovare una propria dimensione; sarà disposto a scendere a patti con la parte più oscura della sua anima pur di riuscirci?


Recensione di Fiorella Carta

I delitti di Livorno è forse il romanzo più emotivo e introspettivo dedicato a Mario Botteghi. 
Dopo l’ultima indagine lo troviamo afflitto, fantasma di se stesso, spesso sbronzo e sbandato in senso letterale e figurato. I suoi drammi in sospeso non fanno che acuire questo suo stato di abbandono. 
Solo che la sua indole indagatrice e pruriginosa non lo lascia in pace, così in mezzo alle sue beghe personali, trova sempre una parte della sua mente che ha voglia di capire, scoprire. Si parte da lontano questa volta, da una Livorno che nasce, cresce, fallisce e vede i ricchi diventare ancora più ricchi, allearsi e creare ancora più soldi.
Partendo da un passato storico, risaliamo nel presente a un cadavere trovato sul ciglio di una strada, investito da un’auto pirata. E poi tutto si dipana anche se il groviglio interiore di Botteghi rimane. 
Col passare del tempo, con lo svolgersi di un’indagine che vede la città più protagonista che mai, alla caccia di indizi nascosti, Botteghi capirà che non tutto è perduto che la morte non è per forza dietro l’angolo, che i suoi legami, di sangue e non, sono sempre lì pronti a tendere una mano e perdonare. E mentre i colpevoli, gli intrecci di un tempo e il livore salgono a galla, il mare ricorderà a Botteghi che tutto può avere una nuova luce, differente, ma non meno luminosa. 
Diego Collaveri conosce bene ogni anfratto, ogni vicolo, ogni afrore della sua città e anche se non ci siete mai stati, lui è meglio di un GPS. 
Inoltre il suo personaggio seriale Mario Botteghi entra di diritto fra i miei personaggi preferiti, ora più che mai, perché trova nel suo percorso una luce e questo cambia le prospettive, dona speranza e ottimismo anche a uno che, nella vita, ha perso molto, ma si rende conto di quanti sono sempre stati lì per lui e ora è pronto ad afferrare quelle mani per risollevarsi.

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Diego Collaveri


è stato musicista e arrangiatore professionista, prima di approdare come sceneggiatore a diverse società di produzione. Docente saltuario di sceneggiatura e storia del cinema, critico cinematografico a tempo perso. Attivo nel settore editoriale sin dal 2009 con diverse pubblicazioni, tra le quali Fango (La Corte Editore) e Nel Silenzio della Notte (Mursia), ha ricevuto numerosi premi per la narrativa crime. Per Fratelli Frilli Editori è autore della saga del commissario Botteghi: L’Odore Salmastro dei FossiIl Segreto del VoltoneLa Bambola del CisterninoIl Commissario Botteghi e il Mago – l’ultima illusione di WetrykIl passato ha un prezzo.