Gemelle imperfette



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Recensione di Marika Bernard


Autore: Affinity Konar

Editore: Longanesi

Traduzione: Elisa Banfi

Pagine: 456

Genere: Narrativa

Anno di Pubblicazione: 2017

Agghiacciante.

Sì, come prima parola per descrivere questo libro è giusta. Non perché sia scritto male anzi, tutt’altro. Agghiacciante perché, pagina dopo pagina ti si gelano il sangue nelle vene e le lacrime agli angoli degli occhi.

Gemelle Imperfette è una storia vera, cruda, forte, ambientata ad Auschwitz. Lì, dove vennero rinchiuse molte persone, torturate, costrette a vedere, vivere e sopportare cose inumane, per mano di Josef Mengele.

Scritto in prima persona come se a parlarci fossero le due protagoniste, Stasha e Pearl, due gemelle rinchiuse nello Zoo di Mengele. È attraverso loro due che veniamo a conoscenza di quelle barbarie, che viviamo il loro terrore, il dolore fisico e psicologico, la sete di vendetta nei confronti di Mengele.

Durante un concerto, Pearl viene rapita, allontanata dalla gemella, fatta sparire per usarla come cavia, fino a quando le Armate Rosse mettono fine a tutto e danno ai sopravvissuti una possibilità di ricominciare.

Anche se dimenticare sarà impossibile.

Un libro bellissimo, che va letto per non dimenticare, per non fare gli stessi errori, per sapere.

Ma siate forti.

Affinity Konar


cresciuta in California, dopo un master presso la Columbia University ha lavorato come insegnante, pubblicista e editor di testi per l’infanzia.