Genitori cercasi




Sinossi. «Cominciamo dal nome, Velarus. Lo scelse quella scema di mia madre. L’idiota che era mio padre non si oppose, e così fu». Sullo sfondo della ricca e fin troppo operosa provincia del Nord Italia, la sfrenata tragicommedia di un ragazzino con una famiglia di disgraziati. Il padre e la madre di Velarus non sono quel che si dice due tipi amorevoli. Del resto, come potrebbero esserlo dei faccendieri sempre in viaggio, sempre attaccati al telefono, sempre impegnati a comprare e a vendere. Anche la nascita di un figlio è per loro una semplice transazione. Solo che poi non hanno né il tempo né la voglia di occuparsene, preferiscono scaricare l’impiccio su uno strampalato tassista e sulla sua altrettanto bizzarra moglie infermiera. Così il bambino viene lasciato in custodia un po’ a chi capita: comincia per lui una lunga teoria di «affidamenti». Tutto questo, però, produce nel piccolo uno strano fenomeno fisico, qualcosa di davvero eccezionale. Ed ecco che nella testa dei genitori guizza l’idea di combinare l’ennesimo affare della vita, il più redditizio. A quel punto, la vendetta di Velarus prende il via.

 GENITORI CERCASI

di Andrea Vitali 

Einaudi 2023

Collana Stile libero big

narrativa, grottesco, pag.152

 Recensione di Diego Pitea

Devo confessarlo: io ho una passione e una stima immensa per Andrea Vitali e già dall’incipit ho ritrovato lo scrittore che mi ha fatto innamorare con “La modista”.

Un incipit grottesco e spiazzante com’è nel suo stile, la storia, poi, prosegue sulla stessa falsariga con situazioni al limite del reale, anzi, a dire il vero, oltre ogni limite. Lo scopo dello scrittore è chiaro: da una parte divertire il lettore con le situazioni già conosciute in altri suoi libri della serie di Bellano, mentre dall’altra farci riflettere sui rapporti sociali, sul denaro, sulle priorità della vita e molte altre cose che vi lascio scoprire da soli.

Mi è piaciuta tantissimo la trovata di Vitali di fare del bambino un “invisibile”, perché, come Velarus, è proprio questa la condizione di una moltitudine di individui che attraversano la nostra vita ma che non “vediamo” perché impegnati in altre cose.

Alla fine, il messaggio che a mio avviso vuole trasmettere Vitali con questo libro è questo: cambiare le priorità della nostra vita, dare importanza alle persone, sfruttare il tempo a disposizione interagendo con le persone più che con uno smartphone.

La trama è semplice e lineare, com’è nello stile dell’autore, ed è solo un pretesto per comunicare altro. Mi è piaciuto il finale che in qualche modo rappresenta una specie di contrappasso per chi dà troppa importanza agli aspetti materiali e poca ai rapporti umani. Anche in questo aspetto Vitali è stato geniale.

Un libro che a mio avviso va letto, proprio perché si discosta dalla produzione usuale dell’autore ma che rappresenta un cambio di registro molto interessante.     

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Andrea Vitali


Dopo aver frequentato «il severissimo liceo Manzoni» di Lecco, Andrea Vitali si laurea in medicina all’Università Statale di Milano ed esercita la professione di medico di base nel suo paese natale. 
Scrittore molto prolifico, ha esordito nel 1990 con il romanzo breve Il procuratore, ispiratogli dai racconti di suo padre; nel 1996 ha vinto il Premio letterario Piero Chiara con L’ombra di Marinetti, ma il grande successo lo ha ottenuto nel 2003 con Una finestra vistalago (Premio Grinzane 2004). 
Nel 2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La figlia del Podestà; nel 2009 il Premio Boccaccio e il Premio Hemingway. 
Tra i numerosi romanzi, ricordiamo: nel 2011 La leggenda del morto contento e Zia Antonia sapeva di menta. Nel 2012 Galeotto fu il collier e Regalo di nozze. L’anno successivo escono Le tre minestre, lungo racconto autobiografico edito da Mondadori-Electa e Di Ilide ce n’è una sola. Nel 2014 Quattro sberle benedettePremiata ditta Sorelle Ficcadenti e Biglietto, signorina!; nel 2015 La ruga del cretino, scritto con Massimo Picozzi, Le belle Cece, La verità della suora storta, Quattro schiaffi benedetti, Un amore di zitella (tutti editi da Garzanti). Nel 2016 Nel mio paese è successo un fatto strano (Salani), Le mele di Kafka (Garzanti), Viva più che mai (Garzanti). Nel 2019 esce Certe fortune. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò (Garzanti), Sotto un cielo sempre azzurro(Garzanti) e Documenti, prego (Einaudi). Altre sue pubblicazioni sono: Un uomo in mutande. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò (Garzanti, 2020), Nessuno scrive al Federale. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò (Garzanti, 2020), Vivida mon amour (Einaudi, 2021), Un bello scherzo (Garzanti, 2021), La gita in barchetta (Garzanti, 2021) e Cosa è mai una firmetta (Garzanti, 2022). 
Tra le sue pubblicazioni si ricorda anche il libro per bambini La zia Ciabatta (Garzanti, 2020).
Da ricordare che con il romanzo Almeno il cappello (edito nel 2009 da Garzanti) Andrea vitali ha vinto il Premio Casanova, il Premio Isola di Arturo Elsa Morante, il Campiello sezione giuria dei letterati ed è stato finalista al Premio Strega.
I suoi libri, pubblicati in Italia da Garzanti, sono stati tradotti in molti paesi, tra cui la Turchia, la Serbia e il Giappone.