Il gioco del silenzio




Recensione di Carla Suella


Autore: Rob Keller

Editore: Dea Planeta

Genere: thriller/giallo

Pagine: 330

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Tra antiche leggende, strane visioni e pericoli più che reali, Rob Keller costruisce un inarrestabile sistema di ingranaggi narrativi, nel quale le tenebre del lago impallidiscono di fronte a quelle ben più inquietanti dell’animo umano. Cristina era una criminologa, forse la migliore, ma ha lasciato la professione per occuparsi a tempo pieno di suo figlio Leone, che soffre di un disturbo di iperattività. Ma questa è solo la versione ufficiale, che ha creato per ingannare persino se stessa. La verità è che l’ultimo caso della sua carriera l’ha letteralmente distrutta, costringendola a cambiare vita e a rifugiarsi in una routine scandita da rigorose abitudini. Poi, un giorno, il telefono squilla. Uno zio a lei molto caro si è suicidato, nel paese sul lago di Como dove è cresciuta e dal quale è fuggita molti anni prima. Troppi incubi, troppi fantasmi, per Cristina, in quelle acque scure e profonde. Tornare sul lago significa ritrovare suo padre, con il quale ha un rapporto tormentato, e soprattutto rimettere piede nella Villa degli Orologi, la spaventosa tenuta dalla quale i Radlach controllano non solo gli affari di tutta la zona, ma anche le vite di chi vi abita. La donna resiste con ogni forza alla tentazione di indagare sulla morte dello zio, perché intuisce che la verità si annida nel groviglio di segreti che lega la storia della sua famiglia a quella dei Radlach. Ma quando Leone troverà in soffitta un orologio da taschino con una misteriosa dedica, diventerà impossibile non aprire il cassetto doloroso dei ricordi.

Recensione

La protagonista di questo romanzo si chiama Cristina Marinoni, è un´ex criminologa, abita a Milano e da qualche tempo è diventata casalinga per scelta.

Nonostante tutto, il suo lavoro le manca e c`è poco da fare, per certe cose ci nasci, così come la sua attitudine ad osservare e rimuginare continuamente su tutto e tutti. Vicini di casa compresi.

Cristina viene descritta come una donna vera, non stereotipata come spesso accade in molte storie scritte da uomini. E tengo proprio a precisarlo in quanto secondo me è un punto di forza di questo romanzo e un grande merito dell’autore.

Un thriller in cui il suo personaggio principale ci arriva forte umanamente in quanto moglie innamorata di suo marito, mamma dolce e apprensiva, figlia fragile.

Cristina potrebbe tranquillamente essere una nostra amica o vicina di casa e nonostante l‘insonnia che ultimamente l`affligge, la sua vita scorre serena fino a che una chiamata dal passato la riporta a ciò che aveva lasciato in sospeso, sulle rive del lago di Como.

Le ambientazioni sono descritte in modo magistrale, in certe pagine mi sono ritrovata proprio dentro la villa quasi fisicamente, nascosta dietro il pendolo.

Per non parlare del giardino, dove mi sono sentita avvolgere dalla nebbia tetra e inquietante come in un racconto gotico di Poe.

È un romanzo scritto con un ritmo veloce, ti prende e ti porta via con sé fino all’ultima pagina. Mi è piaciuto davvero tanto e ne consiglio vivamente la lettura, ne rimarrete affascinati.

Rob Keller


è nato nel 1956 sul Lago di Como, dove ha vissuto per quarant’anni, da padre tedesco e madre italiana. Seguendo una tradizione familiare, ha lavorato a lungo come mastro orologiaio. Attualmente abita a Saguenay, in Québec. Questo è il suo primo romanzo, candidato al Premio DeA Planeta 2019.

 

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