Il messaggio




Sinossi. Cina, 1941. Al culmine del conflitto sino-giapponese, la Repubblica di Nanchino sostenuta da Tokyo rafforza la lotta clandestina contro la resistenza. Una notte, quattro agenti dell’intelligence – due uomini e due donne – al servizio del governo fantoccio di Wang Jingwei come crittografi vengono scortati nella celebre Tenuta Qiu, due edifici isolati alle porte di Hangzhou. Sono stati convocati dal quartier generale dell’esercito imperiale perché tra loro si nasconde una spia. Nome in codice: Fantasma. Jin, Wu, Li e Gu dovranno rimanere rinchiusi fino a quando il traditore non verrà smascherato. Separare la verità dalle bugie, però, non è semplice: ognuna delle persone sospettate pone un limite a ciò che è disposta a rivelare, ognuna ha una storia da raccontare a sostegno della propria integrità. E ogni versione è in grado di rovesciare la precedente. Chi è colpevole, dunque? Chi innocente? Nessuno sa a cosa credere, ma la verità, sempre che sia realmente tale, ha il suo prezzo. Dopo aver lavorato a lungo nei servizi segreti cinesi, a fianco di agenti e criptoanalisti, Mai Jia trasferisce la sua profonda esperienza in una spy story ad alta tensione che, sullo sfondo di una delle grandi guerre della storia, assume il fascino di un rompicapo matematico.

 IL MESSAGGIO

di Mai Jia

Marsilio 2023

Fabio Zucchella ( Traduttore )

Spionaggio, pag.448

 Recensione di Salvatore Argiolas

La verità non è mai monolitica ma è multiforme, ricca di sfaccettature che cambiano secondo il punto di vista personale e, come scrisse Clemenceau “è solo un’eliminazione di errori”.

Questo tema, già presente in tanti film come “Rashomon” di Akira Kurosawa ed in diversi libri, tra i quali cito l’ottimo giallo storico “La quarta verità” di Iain Pears, è la schema interpretativo del libro di Mai Jia “Il messaggio” che si pone all’esatta confluenza tra giallo, thriller e spy story.

“Il messaggio” è ambientato in Cina nel 1941, periodo estremamente complicato in quanto una parte della nazione asiatica è sotto l’occupazione giapponese mentre contro l’invasore nipponico si sono organizzati due gruppi di oppositori, il Kuomintang ( o Kmt) di Chiang Kai-shek e i comunisti guidati da Mao Zedong, il futuro “Grande Timoniere”, che talvolta agiscono di comune accordo contro gli occupanti, altre volte si combattono tra di loro.

In questa cornice storica di grande confusione e violenza, quattro funzionari del servizio di crittografia del governo fantoccio creato dai giapponesi sono convocati in un casale non lontano dalla città di Hangzhou , la Tenuta Qiu, località dalla storia lunga e tormentata per decifrare un messaggio che si ritiene contenga notizie importantissime.

Il testo, una volta decrittato facilmente si rileva una filastrocca infantile ma dal significato drammatico visto che invita uno dei quattro crittografi a denunciarsi come spia dei comunisti, il temibile Fantasma.

Visto che i giapponesi non conoscono l’identità del Fantasma hanno creato un tranello per scoprirla ma nella Tenuta Qiu nessuno ammette di essere un seguace di Mao Zedong e di Zhu Enlai, capi dei rivoluzionari.

Tra i quattro sospettati e i carcerieri si instaura un clima ambiguo, che come un gioco di specchi interseca la storia, la politica e il concetto stesso di verità, in quanto ogni funzionario esprime il proprio punto di vista che non coincide con quello degli altri ed è difficile per gli investigatori militari definire i contorni della realtà.

Dobbiamo confondere il nemico, affermò Hihara, il colonnello a capo del controspionaggio giapponese, perciò e necessario tappare i buchi della nostra storia, deviare le informazioni che non devono finire in mano loro. Per quale motivo pensa che ci troviamo qui? Per arrestare Fantasma? No, Fantasma è sotto chiave e non andrà da nessuna parte, non serve neanche sapere che faccia abbia.”

Così va il mondo, anche se causa ed effetto non sono mai ugualmente diretti e chiari. Sono come un vago profumo, o un’ombra fugace, come le gesta compiute con il favore delle tenebre perché questo è un mondo sotterraneo.”

Alla fine, anche se il volto di Fantasma viene conosciuto, ci rendiamo conto che tutti recitano un ruolo indossando maschere, in un palcoscenico popolato di spettri e di personalità ambigue e sfuggenti.

Il messaggio” è un libro piuttosto complesso, con diversi livelli di lettura, strutturato in modo originale, come una matrioska perché quando sembra di aver capito tutto propone nuovi scenari e nuove interpretazioni ribaltando la percezione di una trama consolidata che suscita la “sensazione di camminare in un labirinto, in cui una serie infinita di svolte e di colpi di scena andava di pari passo con le illusioni create da una cortina di fumo e dagli specchi”.

Mai Jia è stato un agente segreto e conosce bene il mondo oscuro e ricco di insidie delle spie e sa benissimo che “il corso delle cose è sinuoso”, per citare Andrea Camilleri, e in questo suo libro, bestseller in Cina, ha voluto rappresentare la difficoltà di definire in modo chiaro atti e motivazioni che possono avere molteplici interpretazioni, facendo intendere che quello che valeva durante l’occupazione nipponica può essere utilizzato per capire la realtà contemporanea, mutevole ma con caratteristiche universali.

Il messaggio” è un thriller intrigante che per essere gustato al meglio presuppone la buona conoscenza della storia cinese e delle dinamiche interne ai partiti negli anni Quaranta per comprendere meglio riferimenti e suggestioni, ma anche se in definitiva l’azione è ristretta ad un’indagine deduttiva e intellettuale, è veramente interessante per la struttura a spirale della trama che si interseca e ritorna da dove era partita con nuove prospettive e sorprendenti chiavi di lettura.

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Mai Jia


nome d’arte di Jiang Benhu, nato nel 1964 in Cina. Vive nei pressi di Hangzhou ed è il presidente dell’Associazione degli scrittori cinesi. Ha lavorato con i servizi segreti del suo paese e dagli anni di reclutamento ha attinto ispirazione per gran parte dei personaggi dei suoi romanzi. In Italia ha pubblicato con Marsilio Il fatale talento del signor Rong (2016), vincitore del più alto riconoscimento letterario in Cina, il premio Mao Dun, e Il messaggio (2023).