Il passaporto verde




Sinossi. Due bambine si addormentano tenendosi per mano. Kenza ha appena perso i genitori e ha paura del buio, allora Fatiha si accoccola al suo fianco per aiutarla a scacciare gli incubi. Perché le due amiche sono inseparabili e si proteggono sempre a vicenda. Ma solo finché sono in casa. Fuori, invece, è come se abitassero su due pianeti diversi. Kenza infatti è la nipote di uno tra gli uomini più potenti di Casablanca, mentre Fatiha è la figlia della governante. Kenza frequenta la scuola europea e si prepara a lasciarsi alle spalle un Marocco arretrato e soffocante per andare a studiare a Parigi. Fatiha, invece, deve fare i conti con una realtà in cui le ragazze interrompono gli studi non appena i genitori combinano il matrimonio e in cui la libertà è una chimera sognata in silenzio. C’è una cosa, però, che le accomuna: il colore del passaporto. Nonostante la ricchezza e il prestigio della famiglia, anche Kenza ha un passaporto verde, quello che in Francia e nel resto d’Europa le permette al massimo di essere un’ospite temporanea. Così, al termine dell’università, il suo visto non viene rinnovato e, dopo quattro anni, Kenza deve tornare a casa, affrontare di nuovo quel Paese pieno di contraddizioni e soprattutto Fatiha, l’amica che conosce ogni sua debolezza e di cui, forse, più di tutti teme il giudizio. L’infanzia ha lasciato il posto all’età adulta e le strade di Kenza e Fatiha sono ormai distanti, tuttavia le due ragazze non hanno mai smesso di confrontarsi, d’invidiarsi, di volersi bene. E, nel momento del bisogno, saranno lì, pronte a riprendersi per mano… Questa è la storia di due giovani che lottano per trovare il proprio posto nel mondo. È la storia – intima e universale insieme – di come le differenze sociali possano logorare anche i legami più forti. È la storia di un’amicizia messa a dura prova dalle regole di un Paese vicinissimo a noi, eppure così diverso, in bilico tra emancipazione e vincoli religiosi, tradizione e modernità.

 IL PASSAPORTO VERDE 

di Zineb Mekouar

Nord 2023

Giuseppe Maugeri ( Traduttore )

Romanzo, pag.288

 Recensione di Ilaria Bagnati

Questa è la storia di due ragazze, Kenza e Fatiha unite da una grande amicizia e dal colore verde del loro passaporto. Kenza, orfana dei genitori, è la nipote di uno degli uomini più importanti di Casablanca mentre Fatiha è la figlia della sua governante.

Le due bambine sono cresciute insieme anche se hanno frequentato persone diverse a causa della loro differente estrazione sociale. Kenza divenuta ragazza va a studiare a Parigi mentre Fatiha rimane in Marocco. Kenza a Parigi si sente libera, libera di seguire o no le regole dell’islam e della sua famiglia.
Finiti gli studi alla ragazza non viene rinnovato il visto ed è costretta a tornare in Marocco. Kenza deve fare i conti con il suo senso di identità, è marocchina? è francese?

Non è facile in Marocco, soprattutto per una donna, decidere per sé stessa tra divieto di abortire, matrimoni combinati. Kenza ama la sua terra, la sua famiglia ma a volte il suo Paese le sta stretto. Al suo ritorno dovrà anche riallacciare i rapporti con la sua amica d’infanzia, tornerà tutto come prima?

La vita con Fatiha non è stata clemente e la ragazza deve affrontare diverse difficoltà.

L’autrice è brava a descrivere il suo Paese d’origine, si percepisce tutto l’amore per la sua terra senza però negarne i difetti.

Il passaporto verde narra una storia profonda, estremamente contemporanea che pone il lettore di fronte a numerose e importanti riflessioni. 

La scrittura della Mekouar è fresca, scorrevole, i capitoli sono brevi.

Consiglio la lettura di Il passaporto verde a chi ama le storie di amicizia e a chi vuole conoscere meglio il Marocco e la sua cultura.

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Zineb Mekouar


è nata a Casablanca nel 1991 e abita a Parigi dal 2009, dove ha studiato Scienze politiche ed Economia. Ha vissuto a Firenze per un anno e da allora torna regolarmente in Italia. Il passaporto verde è il suo romanzo d’esordio ed è stato tra i finalisti del Premio Goncourt per l’opera prima, Coup de coeur de l’été 2022 de l’Académie Goncourt e finalista al Prix du Premier Roman 2023.

A cura di Ilaria Bagnati

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