Infinito




Sinossi. Chris Alexander è un giovane attore di origine italiana. Nonostante sia considerato la nuova grande promessa di Hollywood, la sua vita è tutt’altro che facile. Cresciuto nella New York spietata degli anni novanta con il padre – un attore mancato che per arrivare a fine mese era costretto a lavorare per il cinema a luci rosse –, ha sempre guardato a quel genitore fallito come a una grande ispirazione per il suo riscatto. Oggi Chris vive ancora a New York, ma in un quartiere più chic, e sta affrontando un divorzio da copertina, che lo costringe a combattere contro mille ostacoli per riuscire a vedere Penelope, la sua bambina di tre anni. Schiacciato tra presente e passato, Chris sembra incapace di raggiungere la felicità, fino a quando incontra una giovane cantante dalla voce meravigliosa, Paloma. La ragazza ha scelto la musica contro il volere dei genitori, fa la modella a tempo perso per uno scultore squattrinato per riuscire a pagare l’affitto e, soprattutto, è fidanzata con il più temuto avvocato divorzista degli Stati Uniti che Chris, suo malgrado, conosce bene. Sarà la piccola Penelope a sorprendere tutti, e a riannodare i fili dei numerosi personaggi di questa epopea moderna. Una commedia imprevedibile, un racconto di esistenze che improvvisamente si intrecciano e non possono più fare a meno l’una dell’altra. Un romanzo sulle ingiustizie e sulle rivincite, e sulla forza rivoluzionaria dell’amore.

 INFINITO

di Enrico Pellegrini

La nave di Teseo 2023

narrativa, pag.176

 Recensione di Roberta Canu

Quando la vita ci pone davanti a delle situazioni impossibili da gestire, arrivano il coraggio e l’intraprendenza assieme all’audacia a risolvere i problemi, ma ancor di più è l’amore che sistema tutto, specialmente quello che caratterizza un figlio e suo padre e ancora, a distanza di diversi anni, un padre e sua figlia.

Il protagonista di questa storia in bilico tra sentimentalismo e umorismo velato, ovvero Chris Alexander, vedrà la sua esistenza scivolare tra le pieghe della delusione e quelle della resilienza, dovrà stringere i denti e tirare fuori gli artigli poiché la vita si sa non fa sconti con nessuno e tantomeno con coloro che hanno un animo sensibile, artistico e un passato già travagliato.

Un libro questo che si assapora lentamente, che ad ogni pagina regala emozioni magari non fortissime ma comunque sempre abbastanza improntate sull’empatia e sulle relazioni interpersonali, oppure ancora che si basa sul tema della malattia fisica come ad esempio la leucemia che colpirà un personaggio molto importante all’interno del libro rendendo una parte di storia davvero forte e strappalacrime.

Penelope e Paloma, le due protagoniste femminili, mi sono piaciute moltissimo perché hanno saputo dare alla storia una connotazione artistica e molto sensibile della vita, ciascuna a modo suo in base ai vari obiettivi prefissati e soprattutto circa le situazioni che la vita pone loro dinnanzi. 

Forse se non fosse per loro, per quella spontaneità di femmine aggraziate ma al contempo toste, il libro risulterebbe più tedioso e meno raggiante sì, definirei proprio scintillante questo loro essere così un tutt’uno con l’esistenza e la loro voglia d’esistere e non di vivere in superficie e basta, non vogliono apparire, vogliono essere e questo le gratifica ed è davvero lodevole.

Inoltre, ho apprezzato moltissimo il modo così libero e anticonvenzionale in cui l’autore sceglie di citare testi di canzoni e di inserire spesso frasi in inglese pronunciate anche da Penelope stessa, che sarebbe la figlia di tre anni di Chris, una bimba molto matura che mi è entrata da subito nel cuore per la sua estrema simpatia e tenerezza.

Insomma, una storia da leggere e rileggere più volte per percepirne appieno ogni tematica ben ponderata e ben intrecciata a sé, come un filo invisibile che si tende di continuo e affettuosamente verso l’infinito. 

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Enrico Pellegrini


nato a Torino, vive e lavora a New York dove fa l’avvocato. Ha esordito a diciannove anni con Cuor di Panna (1990; ripubblicato con il suo titolo originale Torino – Caponord nel 1999). Il suo secondo romanzo La negligenza (1997; 1999; 2016) ha vinto il premio Selezione Campiello. Ha lavorato per venticinque anni al suo terzo romanzo – già pubblicato negli Stati Uniti con il titolo Something Great and Beautiful (2018) – che sta adesso riscrivendo in italiano.

A cura di Roberta Canu

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