La festa di compleanno




Sinossi. Campi, filari di alberi e strade provinciali, qualche fabbrica abbandonata e pugni di case abitate dai pochi agricoltori che decidono di non cedere alle sirene del posto in banca in città. In uno di questi borghi – due case, più una terza in vendita, e una stalla – abitano Patrice e Marion con la figlia Ida e, accanto, una pittrice parigina ritiratasi in campagna: Christine – aria eccentrica, capelli rosso fiamma e tutto l’anticonformismo d’ordinanza del parigino trasferito nella Francia profonda. In questo micromondo irrompe un bel giorno non soltanto un terzetto di personaggi inquietanti, ma il passato di Marion. È il giorno del suo compleanno e il marito e la figlia le organizzano una festa a sorpresa. Ma la festa non si farà, l’arrivo prima di Christophe, poi di Tartaglia e infine di Denis, manderà all’aria i programmi in un crescendo di tensione e di terrore degno, con il procedere della storia, di un ottimo thriller. Ci sarà sangue e ci saranno colpi di pistola e un finale forse aperto in cui tutti saranno un po’ colpevoli e un po’ vittime, ma senz’altro protagonisti di una specie di terribile catarsi.

 LA FESTA DI COMPLEANNO

di Laurent Mauvignier

Feltrinelli 2023

Yasmina Mélaouah ( Traduttore )

thriller, pag.448


La festa di compleanno

A cura di Marina Toniolo


 Recensione di Marina Toniolo

Cos’è la storia di una persona se non una sovrapposizione di pennellate di colore sopra l’abbozzo a matita?

E’ questa l’interpretazione che lascio di questo thriller di Mauvignier, un profluvio di pensieri che di primo acchito possono spiazzare, disorientare e nauseare il lettore. Ma che avvolgono come una nenia interminabile e non posso fare a meno di seguire il flusso di coscienza che scaturisce dai protagonisti sentendomi come se stessi recitando un mantra infinito dove scruto dal buco della serratura i dettagli più intimi, le storie personali, i segreti e le bugie della strana coppia mal assortita formata da Patrice e Marion. 

Il paese di La Bassée si trova in un punto imprecisato della Francia rurale, un centro di qualche migliaio di abitanti dove sopravvivono solo alcune fabbriche. La maggior parte delle persone abita e lavora ancora nelle fattorie di famiglia, a chilometri di distanza, sperdute tra i campi, il fiume e null’altro a parte il bestiame da accudire.

E’ questo il lavoro che ha scelto Patrice Bergogne, che ha accolto l’invito di Bergogne padre di restare nel casale. Accanto a lui abita un’artista parigina, Tatie Christine, donna settantenne eccentrica e indipendente.

Acquista una parte del casale da Bergogne padre e lì vede crescere Patrice mentre si libera della violenza che da sempre accompagna la vita degli uomini di casa. Marion, moglie di Patrice, è lo stesso una donna indipendente, solare e energica il cui passato è chiuso ermeticamente nel cuore.
I coniugi non si comprendono e non comunicano: Patrice ama molto Marion, lei si lascia amare da quest’uomo grande e grosso con l’animo di un bambino e entrambi adorano la figlia Ida. L’occasione per tutti di festeggiare il quarantesimo compleanno di Marion è l’elemento scatenante della vicenda in cui arriveranno tre ospiti inattesi, residui concreti del passato della donna e la storia volge al cruento con coltelli e pistole che compaiono in modo repentino.
Chi sono? Perché sono nel casale delle Tre ragazze sole?

In un crescendo di tensione la vicenda si dipana e vengono alla luce segreti inconfessati. Sopravviveranno alla luce impietosa delle lampade nell’atelier di pittura dove ogni minima imperfezione verrà messa a nudo? 

“Si può ricoprire la propria vita per farla apparire, sovrapporre strati di realtà, di vite diverse affinchè in ultimo solo una sia visibile, nutrita delle precedenti e che le oltrepassa tutte; mai aveva potuto immaginare che fosse vero altrove che nella pittura, lei che l’aveva fatto su ogni tela che aveva dipinto, ricoprire, lavorare sulla trasparenza, ricoprire finchè non appare una forma che non ha nulla a che vedere con quelle che, da sotto, hanno reso possibile quella che appare per sovrapposizioni, velature”.

La festa di compleanno’ è un romanzo ipnotico in cui due giorni assolutamente normali di persone comuni vengono passati al microscopio e, come in una spirale, giunge al fulcro dei quattro protagonisti. Sette se contiamo anche gli ospiti inattesi.
La narrazione è particolare con un’abbondanza inusuale di sinonimi e contrari; i periodi lunghissimi possono ostacolare inizialmente l’aggancio alla trama che risulta però via via più scorrevole non appena si comprende il meccanismo instaurato dall’autore e che non risulta affatto ridondante.

Ero molto curiosa di leggere un thriller francese e Laurent Mauvignier mi ha stupita: consigliato per le analisi dettagliate e per la suspance che riesce a creare quasi al rallentatore.

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Laurent Mauvignier


Laurent Mauvignier nato nel 1967 a Tours, Francia, è uno degli scrittori francesi più apprezzati dal pubblico e dalla critica. Ha all’attivo sei romanzi, tra i quali ‘Apprendre à finir’ (Editions de Minuit, 2000, Prix Wepler e Prix Livre Inter 2001) e ‘Dans la foule’ (Editions de Minuit, 2006, Prix Fnac). L’editore Zandonai ha pubblicato in Italia ‘La camera bianca’ (2008) e ‘Lontano da loro’ (2009). Per Feltrinelli è uscito ‘Degli uomini’ (2010), ‘Storia di un oblio’ (2011), ‘Intorno al mondo’ (2016), ‘Continuare’ (2018) e ‘La festa di compleanno’ (2023).

A cura di Marina Toniolo 

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