Tratto da un racconto di Franz Kafka
Recensione di Francesco Morra
Autore: Pietro Elisei
Editore: NPE Edizioni (Nicola Pesce Editore)
Genere: Graphic novel
Pagine: 64
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. «La tana» è uno degli ultimi racconti di Franz Kafka, scritto nel periodo berlinese e pubblicato postumo dall’amico Max Brod, si colloca tra le opere più complesse dell’autore boemo. Incompiuto e narrato in prima persona, racconta dell’ossessione del protagonista di costruirsi un rifugio perfetto nel quale godere di una sicurezza assoluta, un covo inespugnabile che lo protegga dai suoi nemici. Nemici che altro non sono che perseveranti paure degli altri e di se stesso, sepolte da mille ipotesi, angosce e tormenti senza fine.
Recensione
Ognuno di noi ha timori, visioni, ansie incontrollate… viviamo solitudini…
Il racconto incompiuto, La tana, di Franz Kafka illustrato in questo volume da Pietro Elisei parla di una persona ossessionata e che vuole autorecludersi. La sua casa, suo territorio e vero e proprio rifugio-piazzaforte lo libera dal mondo e dallo spaesamento e sofferenza che gli suscita il suo uscire… emblematico di ciò è il disegno del cappio posto sull’unica via di sbocco nella realtà, dove è assalito dal confrontarsi con l’altro.
Il protagonista vuole avere una porzione della sua esistenza scevra da paure e dal contatto con l’esterno, vuole appropriarsi del suo io, ma ne è schiavo rinchiudendosi in se stesso e portandosi patologicamente in disparte, dove la follia lo scava e lo turba.
L’opera ha tratti horror e ne sono portanti i disegni che conferiscono e rafforzano l’aria tetra, stagnante e disturbante tirante le fila del narrato.
Sento nel corpo nuove forze, per le quali nella tana non c’è spazio
Questo scritto di Kafka è attuale in un mondo dove condivisione, socialità e comunità risultano distorte anche grazie alla ancora in corso, rivoluzione digitale. Elisei con i tratti dei suoi disegni ci fa immergere nelle paranoie, nelle visioni e nelle angosce di un protagonista alienato dalla società.
Opera originale e preziosa che rappresenta il talento dell’artista contemporaneo coniugato all’abilità di uno scrittore del passato. Questo binomio è dirompente e in poche pagine la sua forza deflagra e incrina, scquarciandole, le emozioni del lettore.
Ciò che fuori è stranezza, qui non lo è più
A cura di Francesco Morra
Pietro Elisei
Pietro Elisei: nasce il 30 dicembre del 1989 a Spoleto, una piccola città che riposa infossata tra le colline umbre.Cresciuto dalla madre e dai due fratelli maggiori, dopo un liceo classico inadeguato fugge da Spoleto per trasferirsi ad Urbino, dove per due anni si annulla e dedica completamente tutto il suo tempo al disegno e all’animazione tradizionale, passione che coltiva sin da quando era piccolo.Consegue il diploma biennale di specializzazione in disegno animato.Si trasferisce per circa due anni in Inghilterra finché decide che se proprio deve lavorare gratis e in posti che non gli competono, tanto vale tornare e dedicarsi a ciò che veramente lo tiene in vita: il disegno.Autodidatta, da quel momento del biennio ad Urbino, sta cercando una via per raccontare qualcosa dentro di sé (che tuttora deve ancora capire). Il piccolo straordinario che si cela nel quotidiano che rende l’ordinario memorabile, una scultura del tempo. I disegni che immagina sul viso della sua donna o il silenzio delle stanze la mattina, prima di colazione: è questo ciò che Pietro vuole raccontare.