Lieto fine




Sinossi. Antonio e Ángela stanno insieme da tredici anni, ne hanno poco piú di quaranta, hanno due bambine piccole, vivono nella costosissima Madrid e lavorano entrambi nel settore culturale. Iniziando dal finale, e cioè dalla loro separazione, Isaac Rosa ripercorre in un lento rewind il loro rapporto, registrandone, come un implacabile sismografo, l’euforia, la stanchezza, le vette, i fallimenti, e allo stesso tempo le vibrazioni piú recondite e inconfessabili. Un’autopsia incessante dei desideri, delle aspettative e degli errori di una relazione amorosa, in cui emergono risentimenti e incomprensioni. Ma anche una galleria di momenti felici.

 LIETO FINE

di Isaac Rosa

Einaudi 2023

Collana Stile Libero Big

Federica Niola ( Traduttore )

narrativa, pag.272

 Recensione di Laura Bambini

Siamo abituati a leggere e ad ascoltare storie d’amore che partono dall’inizio: l’incontro, l’innamoramento, il lieto fine.

Isaac Rosa sceglie di fare l’operazione inversa e raccontarci la storia di Antonio e Ángela dalla fine, che non è vissero felici e contenti ma la separazione.

I capitoli del romanzo hanno la numerazione invertita, proprio come se fosse una storia raccontata al contrario e a farlo sono le voci dei due protagonisti, che si rimbalzano ogni cosa: mancanze, momenti felici, i tentativi di trascinare avanti la storia, in una girandola in cui si viene risucchiati a qualsiasi età e a prescindere dalla propria situazione sentimentale.

Ho vissuto da figlia la separazione dei miei genitori e ammetto che in diversi punti del romanzo ho faticato ad andare avanti, mi sembrava di rivivere ciò che è accaduto tra loro.

È ciò che mi fa dire che un libro è riuscito: quando ha la capacità di rendersi universale e astrarre dalla storia che sta narrando.

Ho trovato particolarmente lucida la descrizione della morte del desiderio, il “cadavere tra noi” come lo definisce Antonio, e altrettanto lucida la narrazione di come l’amore diventa spesso e nostro malgrado abitudine.

Potremmo dire che è una storia già sentita, per il banale motivo che potremmo averla anche vissuta, che è piena di cliché (la moglie non desidera più il marito, lui smania e la tradisce e lei tenta di riprenderselo), che in un momento storico come questo non ne avevamo bisogno, ma chissenefrega. A volte – sempre – abbiamo bisogno di sentirci raccontare la quotidianità e di sentirci compresi: una storia al capolinea l’abbiamo vissuta tutti, direttamente o no. Siamo stati e siamo tutti Antonio e Ángela, almeno una volta nella vita.

Mi ha ricordato per molti versi Nessuno si salva da solo della Mazzantini, ma ancora più cinico e chirurgico.

Un’unica accortezza:

non cercate conforto in Lieto fine. Cercatevi comprensione e riconoscimento, ma conforto e redenzione no.

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Isaac Rosa


saac Rosa è nato a Siviglia nel 1974. Per Einaudi ha pubblicato Lieto fine (2023). I suoi romanzi hanno vinto numerosi premi letterari e sono stati tradotti in diverse lingue.

A cura di Laura Bambini

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