PREMIO COMISSO ALLA CARRIERA A FERDINANDO CAMON





È il padovano Ferdinando Camon il vincitore del Premio Comisso alla carriera per scrittori veneti 2023. Un grande scrittore, che ha dato dimensione universale al racconto del suo Veneto, vince la seconda edizione del premio promosso dall’Associazione Amici di Comisso e sostenuto da CentroMarca Banca, per valorizzare il percorso culturale e letterario di un autore di nascita, formazione o residenza in Veneto, che si sia affermato a livello nazionale ed internazionale.

Istituito l’anno scorso, il premio ha visto vincere nel 2022 Antonia Arslan, scrittrice, traduttrice e saggista padovana di origine armena. Il riconoscimento a Ferdinando Camon verrà conferito il 7 ottobre nel corso dell’incontro di finale del Premio Comisso al Teatro comunale Del Monaco di Treviso.

Il Premio è stato assegnato all’unanimità

per l’alto valore sociale della sua opera”, come recita la motivazione, che prosegue: “Nato in una famiglia di contadini iniziò la sua avventura narrativa rappresentando la drammatica esistenza degli agricoltori delle aree più depresse della Bassa Padovana. Ne scaturì il “ciclo degli ultimi”, che diede voce a coloro che erano considerati gli ultimi non solo in senso evangelico, ma soprattutto in senso sociale. I suoi libri ebbero vasta eco nelle nazioni della emigrazione veneta nelle Americhe oltreché in patria, dando una fedele immagine della condizione esistenziale che causò l’emigrazione stessa.

La successiva narrativa di Camon ritrae con scarna ed efficace prosa le realtà urbane e borghesi, spesso incolte, delle città venete in pieno sviluppo economico, coinvolte in complessi intrecci di tensioni sociali e politiche. La sua scrittura saggistica e la sua opera poetica completano il profilo di Ferdinando Camon nel quale riconosciamo la statura autoriale della migliore tradizione letteraria del Novecento italiano; il legame profondo della sua scrittura con la terra veneta ne fanno un testimone di eccellenza e un esempio di alto valore umano e culturale”.

Il Presidente dell’Associazione Amici di Comisso Ennio Bianco ha ricordato come questo riconoscimento si proponga di “dare valore e attenzione al contributo fondamentale e originale dato dagli autori nati in questo territorio, coerentemente con l’indirizzo che caratterizza da sempre il Premio Comisso, che negli anni ha visto in giuria e tra gli autori premiati molte figure prestigiose della cultura veneta, come Zanzotto, Parise, Cibotto, Folena e Rigoni Stern. Ringrazio CentroMarca Banca che ha rinnovato la collaborazione a questa iniziativa che promuove con convinzione la cultura nel nostro territorio”.


Ci congratuliamo con il vincitore Ferdinando Camon e con tutti i partecipanti, perché è anche grazie al loro lavoro che possiamo promuovere la cultura e le creatività locali. – afferma il presidente di CentroMarca Banca, Tiziano Cenedese – Da parte nostra, continueremo nella nostra missione di valorizzare nuovi talenti, auspicando che possano a loro volta essere un motore e un’ispirazione per i giovani che intendono sviluppare le proprie ambizioni letterarie. Un mondo senza cultura è destinato a un futuro vuoto e privo di ispirazione. La cultura è il motore del progresso e il nostro impegno in questa direzione riflette la nostra visione di un futuro ricco di opportunità e arricchito dalla creatività e dalla conoscenza”.

Ferdinando Camon


nato il 14 novembre 1935 in un piccolo paese di campagna del padovano, ha dedicato agli abitanti della campagna i suoi primi due romanzi, “Il quinto stato” (1970) e “La vita eterna” (1972), poi oggetto di una lunga riscrittura, terminata nel 1988. “Un altare per la madre”, vincitore del Premio Strega nel 1978, fu riscritto ben diciannove volte fino alla sua pubblicazione. I tre romanzi furono poi riuniti nel “ciclo degli ultimi”, descrivendo la fine della civiltà contadina. Dalla crisi della civiltà contadina, Camon prosegue nel descrivere altre crisi: col “ciclo del terrore” (Occidente, Storia di Sirio) esamina quella crisi che si chiama “terrorismo”, e col “ciclo della famiglia” (La malattia chiamata uomo, La donna dei fili), affronta la crisi che porta in analisi. Tra i primi due romanzi Camon interpose le poesie “Liberare l’animale”, vincitore del Premio Viareggio nel 1973. Da allora non si è mai fermato e ha continuato a pubblicare. L’ultima raccolta di poesie “Son tornate le volpi. Come muore la nostra civiltà” è del 2022. Importanti anche gli interventi critici: Il mestiere di poeta (conversazioni con 21 poeti italiani), Il mestiere di scrittore (conversazioni con 9 narratori italiani), Letteratura e classi subalterne, Avanti popolo, Il santo assassino, I miei personaggi mi scrivono, Conversazione con Primo Levi, Conversazione con Alberto Moravia, Perché scrivete? (inchiesta tra 106 scrittori italiani), A ottant’anni se non muori t’ammazzano. Ferdinando Camon scrive regolarmente su giornali La Stampa, Avvenire, e i quotidiani veneti del Gruppo Gnn.

Sara Zanferrari