Strada Inferno




SINOSSI. Solo un ponte divide il paesino veneto di Palù dalla Valle: il residuo di un’antica laguna, un’oasi di natura e di pace. È il sabato della festa del paese e la perpetua prepara la cena al prete con i prodotti che ogni anno i parrocchiani lasciano come omaggio sull’uscio della canonica. Quando il cadavere del parroco viene ritrovato in spiaggia, i sospetti dell’ispettore Corrado Benetti si concentrano sull’avvenimento che ha scaldato gli animi nell’ultimo anno: grossi investimenti stranieri per costruire un parco acquatico a ridosso della Valle. La promessa di trasformare Palù in una meta per il turismo di massa rappresenta per alcuni l’agognato benessere, per altri un’inaccettabile minaccia all’ecosistema della Valle. Benetti percepisce una crepa in quel mondo a parte, quasi d’altri tempi. Le indagini si complicano e tutti sono sospettabili: l’impresario, la perpetua, il Maestro di yoga, l’oste irascibile… E poi c’è Bianca, intraprendente psicologa, con cui l’ispettore si ritrova, suo malgrado, a collaborare. Quando emerge un secondo cadavere, Benetti si sente intrappolato nelle melme della laguna. Forse la crepa, in quella bolla appesa al nulla, è più profonda di quanto sembri.

TRAMA. Nell’antica laguna nei pressi di Palù viene ritrovato il corpo del parroco del paese Don Antonio, sul suo corpo una carta dei tarocchi. Delle indagini viene incaricato l’ispettore Corrado Benetti che si trova con quasi nessuna traccia da seguire, o forse troppe. Il parroco, insieme alla farmacista, era uno dei più agguerriti oppositori a un progetto che mirava a costruire un enorme parco divertimenti nella Valle, da parte di una grossa società Russa ma, chiacchiere di paese, sussurravano di una relazione intima fra lo stesso Don Antonio e la farmacista. Nella vicenda si inserisce la posizione di un losco intermediario e del dottor Beni, proprietario dello zuccherificio e di gran parte dei terreni interessati alla speculazione immobiliare. A complicare le indagini si somma l’omicidio di Paolo Villardi, factotum del dottor Beni e padre padrone la cui moglie, Sara, è affetta da una malattia degenerativa, mentre il figlio adolescente Nicola è un appassionato di piante e degli animali che popolano la valle. Una vicenda complicata che vede l’ispettore Benetti, affiancato, nelle proprie investigazioni da Bianca, una psicologa affezionata al piccolo Nicola. Le indagini porteranno a sospettare di tutti in quanto molti tra i protagonisti della vicenda avrebbero avuto un qualche interesse nella morte del parroco e di Paolo Villardi ma solo grazie a un’intuizione finale l’ispettore Benetti e Bianca arriveranno a capo dell’intrigo.

 STRADA INFERNO

di Serena Cappellozza

Eclissi Editore  2023

Thriller, pag.272

 Recensione di Bruno Balloni

Trattandosi di un’opera prima vorrei tracciare sulla lavagna una linea tra ciò che ho apprezzato e le criticità, a mio umile parere, riscontrate.

Il punto di forza è sicuramente la puntuale e pregevole rappresentazione dello scenario, sia la descrizione degli ambienti della Valle che delle dinamiche, del tutto peculiari, di un piccolo borgo di provincia. La trama è complessa e, tutto sommato, ben strutturata, i falsi indizi seminati ad hoc e il finale è tutt’altro che scontato.
Ciò che è carente è l’aspetto più strettamente poliziesco, fino a tre quarti, dal punto di vista appena citato, sembra di trovarsi di fronte a una puntata di Don Matteo, così come descritte, le investigazioni poste in essere dall’ispettore Benetti hanno poca credibilità e poi… perché utilizzare il termine “mandato”?.

La seconda e ultima criticità riguarda, a mio modo di vedere, le divagazioni inserite per caratterizzare i diversi personaggi, già di per sé ben definiti.

L’eccessiva lunghezza di questi inserti rallenta il ritmo narrativo senza dare un particolare contributo alla storia ciò, ripeto e ribadisco: a mio parere, distrae nei punti salienti il lettore che anziché andare avanti nella vicenda si trova a leggere problematiche una tantum delle pazienti di Bianca.

Nel complesso un romanzo gradevole, l’autrice, a mio modo di vedere, ha potenzialità che, sono certo, metterà a frutto nelle prossime sue opere.

INTERVISTA

Ci sarà un sequel alle investigazioni dell’Ispettore Benetti?

Sicuramente sarà protagonista di un’altra indagine.

Benetti è un personaggio che è cresciuto pian piano nella mia immaginazione durante la stesura del romanzo e non vuole ancora andarsene. Ha preso vita propria con garbo, mostrando tutte le sue contraddizioni: dalla difficile relazione con le donne al consumo compulsivo di cioccolatini boero. Mi sono affezionata alla suacapacità di fotografare l’animo umano. Sono curiosa di capire in quali avventure mi condurrà.

Progetti in corso?

Ho iniziato la stesura di un secondo giallo in cui Benetti si muove in altre aree inconsuete della laguna veneta. La laguna, con le sue acque ferme ma piene di vita è, per me, una sorta di terra di mezzo, in cui tutto confluisce. Un territorio denso di storie e misteri, ma soprattutto di luoghi affascinanti che sfuggono all’attenzione del turismo di massa e preservano la propria identità culturale.

Ho poi nel cassetto il progetto di un romanzo umoristico che racconta le storie di una pazza famiglia.

Personaggi e comprimari del romanzo sono molti e tutti ben caratterizzati, c’è, in qualcuno di essi, un qualche aspetto autobiografico? 

In generale tutti i miei personaggi traggono spunto dalla realtà. Alcuni sono creature tipiche dei miei luoghi, come l’oste irascibile e la tiraossi. Altri nascono dalla mia immaginazione ma presentano contraddizioni in cui mi ritrovo: l’incoerenza di Bianca, la psicologa, il suo essere divisa tra vita salubre e abitudini insalubri, il conflitto tra paura e desiderio di maternità.

Nicola, il ragazzino che diventa figlio d’anima di Bianca, è ispirato a un bambino che ho conosciuto molti anni fa. Riuscivasempre a stupirmi per la profondità e il candore delle sue domande.

Benetti, invece, è nato così… dalla fantasia.

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Serena Cappellozza


è laureata in Lingue e Letterature straniere e insegna a Portogruaro (VE). Ha pubblicato “Bach è morto giovane” per L’Erudita (Giulio Perrone Editore). Tra i suoi racconti “L’edera” è stato selezionato al concorso 8X8-Oblique mentre “Socialsex” è stato tra i vincitori del concorso “Giallo il libreria” organizzato da SEM e La Feltrinelli, e pubblicato dalle stesse nell’omonima antologia.