Vipera




Sinossi. Una nuova primavera si affaccia, e tenta uomini e donne con i suoi profumi, ma anche il male è nell’aria. Manca una settimana a Pasqua nella Napoli del 1932. Al Paradiso, esclusiva casa di tolleranza nella centralissima via Chiaia, Vipera, la prostituta piú famosa, è ritrovata morta, soffocata con un cuscino. L’ultimo cliente sostiene di averla lasciata ancora viva, il successivo di averla trovata già morta. Chi l’ha uccisa, e perché? Ricciardi deve districarsi in un groviglio di sentimenti e motivazioni. Avidità, frustrazione, invidia, bigottismo. Amore. La scoperta di passioni insospettabili si accompagna alla rivelazione di una città molto diversa da come appare. Sotto i nostri occhi prendono forma, vivissimi e veri, illuminati da dettagli sorprendenti, sorretti da una genuina vocazione narrativa, i mercati, i vicoli, le strade, i mestieri, la rete rigogliosa dei commerci vecchi e nuovi, accanto alla vigliaccheria e al coraggio, alle violenze arroganti di chi pensa già di essere impunito per sempre perché indossa una camicia nera. Tanto che uno dei compagni di Ricciardi, il dottor Modo, vecchio estimatore di Vipera, finisce per cacciarsi in un guaio molto serio… E il romanzo, come non mai, sembra costruirsi da solo, incantevole e potente, sotto le mani abili di chi sa dosare e mescolare gli ingredienti piú diversi, come accade nelle vere ricette del periodo pasquale di cui è insaporita la storia. 

 VIPERA

di Maurizio de Giovanni

Einaudi 2014

Collana Stile libero big

Giallo/noir, pag.291


Vipera

A cura di Edoardo Guerrini


 Recensione Edoardo Guerrini

Con la sesta indagine del Commissario Ricciardi, dopo le prime cinque svoltesi nel 1931, svoltiamo l’anno e giungiamo nel ’32, e nuovamente in una settimana di una festa fondamentale: quella che precede la Pasqua. La settimana della Passione, in cui si deve mantenere una ferrea penitenza normata per tutta la Quaresima: quaranta giorni in cui la carne si sostituisce coi legumi, e il brigadiere Maione riesce forse finalmente a far calare un po’ la sua enorme pancia.

Tuttavia, in un posto poco affine alle regole della religione cattolica, come il bordello “Al Paradiso”, anche fior di credenti vanno tutti i giorni, anche nel periodo di Quaresima, come ad esempio il titolare di un noto negozio di arredi religiosi, che adora sempre frequentare la puttana più bella di Napoli, la famosissima Vipera. La quale viene trovata morta, e dopo poco si scopre che proprio costui ne era stato l’ultimo cliente, e quindi il principale sospettato.

Ricciardi non si lascia influenzare dalle apparenze, e approfondisce quanto più possibile, trovando un altro possibile sospettato: l’uomo che da giovane voleva stare con lei prima che diventasse Vipera. Due ragazzini che si amavano, in quella che un tempo era una collina piena di boschi e di poche abitazioni rurali: il Vomero. Dove una ragazza così bella diventa facilmente preda del “signore” del luogo, e così quel ragazzo deve rinunciare, e pensare a far crescere la propria famiglia grazie all’abilità di commerciante di frutta e verdura. E che poi l’aveva ritrovata, chiusa nel bordello dove lui riforniva la cucina coi suoi prodotti, e credeva di aver ritrovato il suo amore, e le aveva proposto di lasciare la “vita” e di sposarlo.

Storie tristi che si intrecciano, e nel frattempo prosegue la trama “orizzontale” della serie, con un problema grave che colpisce il grande amico di Ricciardi, il dottor Modo, che si fa notare un po’ troppo da certi fascisti militanti, e si mette in un grosso guaio: portato via da gente sconosciuta e senza alcun atto formale. Sarà un’occasione importante per Livia, che le consentirà di utilizzare, una volta tanto, le sue amicizie elevatissime, ai vertici del Regime.

La settimana procede e si avvicina la Pasqua: le famiglie si preparano e si prendono gli ingredienti per i due piatti fondamentali: il casatiello e la pastiera. 

Una chicca stupenda di questo libro è la fiaba che il brigadiere Maione racconta ai suoi figli sulle origini della pastiera: il Mare era assai incazzato, e i pescatori napoletani, ciononostante, erano usciti ugualmente per procurare quel poco di cibo alle famiglie; col mare così grosso, però, non riuscivano a rientrare, e i bambini la notte piangevano talmente tanto da lasciare insonne la Sirena Partenope, sua figlia. La quale chiede loro che hanno da piangere tanto, loro glielo spiegano e lei dice:

mo’ ci penso io”.

Ma suo padre era sempre incazzato, anche perché aveva fame, e così la Sirena spiega alle famiglie napoletane come fare a calmarlo: preparando tante scodelle da posare sulla riva coi frutti della terra: la ricotta, la farina, il grano bollito nel latte, le uova, lo zucchero, l’acqua di fiori d’arancio e le spezie. Il mare si prende tutto e sua figlia mette insieme gli ingredienti e prepara la torta per suo padre: la pastiera, che finalmente lo acquieta. Così le barche riescono a rientrare e i figli a riabbracciare i padri, carichi di pesce, e arriva la Pasqua.

E mentre le campane dispiegano il proprio suono nel giorno della Resurrezione, Ricciardi ha capito la verità, e arresta il vero colpevole. Ma, poco prima, si è per fortuna risolto anche il problema del dottor Modo: lasciato libero grazie all’intervento fondamentale di Livia. Ma Ricciardi invece il suo gravame ce l’avrà sempre, e la primavera non potrà avere pietà di lui: il Fatto, la vista e l’ascolto dei pensieri dei morti, ce li avrà sempre davanti agli occhi tutti i momenti.

Questo episodio è uno dei più belli che io abbia letto finora: intenso, ben costruito, pieno dei colori, degli odori, dei suoni della Pasqua napoletana, e della profonda empatia dell’autore per le durezze della società che costringe una donna bellissima a un destino terribile.

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Maurizio de Giovanni


Maurizio de Giovanni (Napoli, 1958) ha raggiunto la fama con i romanzi che hanno come protagonista il commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta. Su questo personaggio si incentrano Il senso del doloreLa condanna del sangueIl posto di ognunoIl giorno dei mortiPer mano miaVipera (Premio Viareggio, Premio Camaiore), In fondo al tuo cuoreAnime di vetroSerenata senza nomeRondini d’invernoIl purgatorio dell’angelo e Il pianto dell’alba (tutti pubblicati da Einaudi Stile Libero). Dopo Il metodo del Coccodrillo (Mondadori 2012; Einaudi Stile Libero 2016; Premio Scerbanenco), con I Bastardi di Pizzofalcone (2013) ha dato inizio a un nuovo ciclo contemporaneo (sempre pubblicato da Einaudi Stile Libero e diventato una serie Tv per Rai 1), continuato con BuioGeloCuccioliPaneSouvenirVuotoNozzeFiori, e Angeli, che segue le vicende di una squadra investigativa partenopea. Ha partecipato, con Giancarlo De Cataldo, Diego De Silva e Carlo Lucarelli, all’antologia Giochi criminali (2014). Per Rizzoli sono usciti Il resto della settimana (2015), I Guardiani (2017), Sara al tramonto (2018), Le parole di Sara (2019) e Una lettera per Sara (2020); per Sellerio, Dodici rose a Settembre (2019); per Solferino, Il concerto dei destini fragili (2020). Con Cristina Cassar Scalia e Giancarlo De Cataldo ha scritto il romanzo a sei mani Tre passi per un delitto (Einaudi Stile Libero 2020). Sempre per Einaudi Stile Libero, ha pubblicato della serie di Mina Settembre Troppo freddo per Settembre (2020) e Una Sirena a Settembre (2021). I libri di Maurizio de Giovanni sono tradotti in tutto il mondo. Molto legato alla squadra di calcio della sua città, di cui è visceralmente tifoso, de Giovanni è anche autore di opere teatrali.