Commedia gialla




 Commedia gialla

con gatto nero

di Serena Venditto

Mondadori 2023

cozy crime pag.259

Sinossi. C’è una casa nel bosco si svolge a Villa Esther, una dimora incastonata nel cuore del Molise: è bianca, maestosa, sfavillante di neve e luci natalizie. È qui che Alice e Damiano hanno deciso di celebrare le loro nozze, ospiti della ricchissima famiglia Latorre. Un padre intelligente e fascinoso, tre figli sereni e realizzati: una famiglia da pubblicità. Che segreti si nascondono dietro quest’apparenza perfetta? In una lunga notte che non conosce il sonno, ci sarà da districare un mistero più fitto del bosco. In Al Sassofono Blu la compagnia teatrale “Trappola per topi” propone una cena con delitto in un locale del centro storico di Napoli. Ma se oltre all’assassinio immaginario del conte de La Roche durante lo spettacolo se ne consumasse uno vero? Un giallo nel giallo che si snoda fra le assi di un palcoscenico e i vicoli di una città che non dorme mai. A indagare in entrambi i casi è la formazione al completo dei quattro più uno di via Atri 36: l’archeologa Malù, appassionata di romanzi gialli e misteri di ogni tempo, Ariel, traduttrice italoamericana di commedie rosa, il pianista giapponese Kobe e il sardo-nigeriano Samuel, rappresentante di gelati, accompagnati come sempre dall’infallibile fiuto del gatto nero Mycroft.

 Recensione di Claudia Cocuzza

Squadra che vince non si cambia: Serena Venditto torna in libreria, nella prestigiosa collana de Il giallo Mondadori, con i suoi impareggiabili 4+1.

Un’archeologa con il pallino per i gialli, storici e contemporanei, reali e di carta; una traduttrice italo-americana afflitta da immondi polpettoni rosa; un pianista giapponese in cerca di un compromesso con la grammatica italiana; un rappresentante di gelati sardo-nigeriano dal sorriso così smagliante che neanche se fosse stata lavato con il Dash e, dulcis in fundo, un gatto nero, ruffiano e altezzoso come da DNA felino, e con un fiuto da segugio.

L’allegra compagnia occupa un appartamento nel cuore del centro storico di Napoli, in via Atri 36, ed è così colorata e variegata che di più sarebbe umanamente inconcepibile.

Basta questo per comprendere il successo della serie con il gatto Mycroft: l’attenzione del lettore viene catalizzata da questi cinque personaggi, ognuno con una storia – pregressa e attuale – ben dettagliata e accattivante, tanto che, se anche  l’indagine passasse in secondo piano, la narrazione proseguirebbe con la stessa verve.

In questi due episodi, ovvero i due romanzi brevi che compongono Commedia gialla con gatto nero, i nostri sono alle prese con un matrimonio con terremoto e omicidio – due eventi scollegati che, detta così, sembrano far parte di un pacchetto all inclusive – e con una cena con delitto, dove al delitto simulato ne segue uno reale, in una sorta di dimostrazione pratica di metateatralità.

In entrambi i casi, manco a dirlo, la Polizia non ci fa una bella figura: l’archeologa Malù e il suo gatto consegnano la soluzione agli inquirenti su un piatto d’argento.

La trama gialla, curata ma non preponderante, si intreccia con la comedy e con il romance nelle proporzioni che un buon cozy crime dovrebbe mantenere e che soddisfano gli estimatori del genere.

Un solo neo, più che altro una considerazione/suggerimento relativo all’ambientazione.

Nel primo episodio, che si svolge in una villa isolata in Molise, dopo un terremoto e nel bel mezzo di una tormenta di neve, la residenza è sufficientemente descritta e resa visivamente, a beneficio del lettore, ma nel secondo siamo a Napoli e i nostri ficcanaso sono costantemente in giro per la città. Be’, mi sarebbe piaciuto vederla.

E adesso la mia preferenza – non richiesta –: il più cool della comitiva è … il gatto Mycroft!

Lo sospettavate, lo so.

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Serena Venditto


Serena Venditto è nata nel 1980 a Napoli, dove lavora presso il Museo Archeologico Nazionale. Ha esordito con la commedia Le intolleranze elementari (Homo Scrivens, 2012). Nel 2018 ha pubblicato con Mondadori Aria di neve, il primo volume della serie gialla dedicata al gatto Mycroft e ai quattro coinquilini di via Atri 36, apparso originariamente in libreria per Homo Scrivens, seguito da L’ultima mano di burraco (2019), dall’ebook Malù si annoia (2020) e da Grand Hotel (2021). Gli stessi personaggi compaiono nell’antologia Gatti neri e vicoli bui (Homo Scrivens, 2022), con Maurizio de Giovanni e Francesco Pinto. I romanzi della serie hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, fra i quali il premio Nabokov, il premio della critica Costadamalfi, il premio Garfagnana in Giallo e il premio Giallo Garda. Per Homo Scrivens, con cui collabora come editor, ha curato Natale, istruzioni per l’uso e il volume di Wilkie Collins Mercy Merrick. Giornalista pubblicista, cura la rubrica #Barsport per il sito Napoliclick.

A cura di Claudia Cocuzza  

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