Il killer a luci rosse




Sinossi. Miguel Murillo, in arte Miky Moore, produttore e regista di film per adulti, viene trovato ucciso proprio mentre in città è in corso il festival Valencia Roja, dedicato all’industria del sesso e pubblicizzato con lo slogan «Il porno è cultura». Il grottesco allestimento del cadavere fa pensare a una vendetta, e certo nel passato di Miky non mancano le zone d’ombra… A occuparsi del caso è Nela Ferrer, di recente nominata ispettrice capo della Squadra omicidi, al suo rientro da Madrid da cui è «fuggita» in seguito a dolorose esperienze private. Ma il suo primo impegno nel nuovo ruolo non la aiuterà certo a ritrovare la serenità, soprattutto quando inizieranno a comparire nuove vittime e lei e i suoi agenti saranno costretti a immergersi nei più torbidi e inconfessabili segreti della buona borghesia locale…

 Un’indagine di Nela Ferrer

di Ana Martinez Muñoz

Ponte alle Grazie 2023

Elisa Leandri ( Traduttore )

thriller, pag.496


Il killer a luci rosse

A cura di Marina Toniolo


 Recensione di Marina Toniolo

Ricordare le provoca vergogna e rifiuto. Non vuole verbalizzarlo, sente che, se lo facesse, tutto prenderebbe forma e diventerebbe reale. Quello che non si dice non si sa, quello che non si vede non esiste”.

L’autrice, in questa sua prima opera, costruisce una protagonista che, se non a tutto tondo, entra sicuramente nel cuore dei lettori. Nela Ferrer è una donna sopravvissuta scappata da Madrid per tornare a Valencia dove vive sua madre e dove è cresciuta.

Suona in una banda jazz con gli amici di vecchia data e si alza ogni mattina con l’intento di compiere al meglio il suo dovere di ispettrice. Il lavoro è l’unica cosa che, al momento, riesce a darle soddisfazione personale. Purtroppo in quei giorni si sta svolgendo il festival del porno e un produttore di cinema per adulti viene assassinato.

Dipanare gli eventi e trovare il colpevole mettono a dura prova Nela e la sua squadra poiché non ci sono indizi e l’omertà che circonda l’industria del sesso rende difficile qualsiasi dialogo. Non solo: anche gli altri componenti del team di Nela, come lei, hanno problematiche relative alla situazione familiare. Questi intermezzi rendono credibili gli attori e ce li avvicinano maggiormente. 

Profonda è la denuncia sociale dell’autrice nei confronti dell’industria pornografica.
Un conto sarebbe se le persone sono consapevoli e consenzienti del ‘lavoro’ che andranno a svolgere ma la maggior parte delle donne viene regolarmente sfruttata anche per quanto riguarda il diritto di immagine di cui non hanno più la piena proprietà. 

Inoltre pratiche abusive abituali danneggiano ulteriormente sia la vittima che il carnefice. Interessante infatti la presenza sul territorio di centri specializzati dediti a contrastare l’abuso di video hard e impegnati ad informare sulle modifiche chimiche del cervello quando si crea la dipendenza dal porno.

Non solo gli adulti possono esserne consumatori: l’ispettore Valbuena ha due figli adolescenti e, addentrandosi sempre più nel caso, rivede le dinamiche di insegnamento a lui imposte e decide di cambiare rotta informando i ragazzi sui pericoli dei social.

Il romanzo è strutturato in capitoli brevi in alcuni punti leggermente ridondanti; verso la metà la scrittura acquista la forza e la velocità perfette che mi fanno venire voglia di saltare le pagine per scoprire cosa è successo a Micky Moore e alle altre vittime presenti sul cammino della squadra di Nela.

La traduzione punta molto sulla semplicità linguistica e rende accattivante il thriller pur avendo un tema alquanto scabroso. Non posso non inorridire mentre affronto pagine dure, tuttavia il pregio della Muñoz sta nel renderle informative senza scendere nella realtà dell’atto.

Un plauso va per Nela Ferrer così piena di dubbi, di vergogna per il suo passato e di coraggio nell’affrontare sfide anche personali. Sono abituata ormai a personaggi visivamente reali: lei ha una marcia in più che mi fa aspettare il secondo capitolo certa di non essere delusa. Thriller noir che merita una giusta considerazione.

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Ana Martínez Muñoz


(1982), dopo una laurea in Informatica, ha lavorato per l’Istituto di Economia Internazionale dell’Università di Valencia e per aziende private come esperta in ambito tecnologico. Grande lettrice di gialli d’autore fin da giovanissima, ha coltivato negli anni la passione per la scrittura. I suoi racconti sono apparsi in varie raccolte. Il killer a luci rosse (Ponte alle Grazie, 2023) è il suo primo romanzo.

A cura di Marina Toniolo 

https://ilprologomarina.blogspot.com/