L’ombra del giglio




 L’OMBRA DEL GIGLIO


Autore: Johanna Mo

Editore: Neri Pozza

Traduzione: Gabriella Diverio

Genere: Narrativa gialla

Pagine: 432

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Tutti a Öland conoscono il nome di Hanna Duncker, per via di suo padre, condannato per incendio doloso e omicidio. Dopo la sua morte, Hanna ha scelto di tornare a lavorare sull’isola e affrontare il suo passato. È metà agosto quando lei e il collega Erik Lindgren vengono chiamati per investigare su un caso di persona scomparsa. Thomas, un agente immobiliare quarantenne, ha appena iniziato il suo congedo parentale quando una sera svanisce nel nulla insieme al figlio neonato Hugo. È la moglie a lanciare l’allarme e presto l’intera isola si mobilita nelle ricerche. Squadre di volontari passano al setaccio l’isoletta in cerca di padre e figlio, mentre Hanna ed Erik indagano nel passato dell’agente immobiliare per scovare indizi che li aiutino a capire il perché della sua scomparsa. È così che scoprono che l’uomo, da una relazione precedente, ha avuto una figlia ormai adulta mai riconosciuta, che ha trascorso l’estate sull’isola. Che sia in qualche modo implicata in ciò che è accaduto? Quando Thomas infine viene trovato morto in una casa venduta da poco dall’agenzia per cui lavorava, Hanna ed Erik si trovano per le mani anche un caso di omicidio. Ma Hanna non è completamente concentrata sulle ricerche, deve sempre combattere con i fantasmi del passato, portando avanti la sua indagine ufficiosa sulla morte del padre. Esiste un confine netto tra colpa e innocenza? Quanti segreti può contenere una famiglia?


L’ombra del giglio

A cura di Marina Toniolo


 Recensione di Marina Toniolo


Aspettavo da molto l’uscita del secondo romanzo con Hanna Duncker protagonista e non sono rimasta delusa, anzi!
Il ritmo incalzante della storia rende la lettura piacevole e l’attenta analisi introspettiva dei personaggi è più completa qui che nel primo capitolo.

La detective Hanna passa le ferie estive a leggere l’incartamento giudiziario riguardante il padre. Ma è solo con l’incontro con il vecchio amico di famiglia Gunnar che i dubbi affiorano prepotenti.

E’ stato veramente lui a uccidere Ester Jensen?

Cerca di rintracciare il fratello che non vede da due anni e, nel frattempo, è chiamata ad indagare sulla sparizione dell’agente immobiliare Thomas e di Hugo, suo figlio. Insieme al collega Erik, da solo poiché la famiglia è in India da parenti, indaga tra la piccola ditta familiare dove opera Thomas e la località dove, si scopre, vive la prima figlia Likke mai riconosciuta dall’uomo e orfana di madre. Con la tenacia e la sagacia che le è propria, Hanna sbroglia i fili della matassa riuscendo nel contempo ad instaurare un iniziale rapporto di complicità con Erik. 

Trama costruita magistralmente e dialoghi centrati rendono il libro della Mo una chicca nordica da leggere e rileggere. Qui Hanna ha molto spessore e, nonostante l’altezza imponente, è più completa: la ricerca parallela che compie sul padre la rende fragile e scontrosa. Ma rendendosi conto del comportamento che tiene cerca di sviluppare la parte fragile e, soprattutto, di renderla evidente. Ottimo il rapporto con il collega Erik anche lui descritto a tutto tondo. Insieme scoprono le piccole meschinità di Thomas, uomo come tanti che cerca redenzione nella famiglia ma che si lascia trascinare in loschi affari per guadagnare soldi facili. 

Menzione a parte merita la figura di Likke. Una giovane problematica che a vent’anni prova unicamente un assoluto bisogno di famiglia. Contatta il padre Thomas ma di preciso non sa neppure lei cosa cerca e così, dopo averlo respinto, scopre di avere un fratellino quando si presenta nella casa paterna. Likke è una ragazza dolce che urla la sua richiesta di aiuto rifiutando il cibo e quindi mantenendo il controllo sul proprio corpo. Ma, come dice il titolo del romanzo, anche all’ombra di un giglio crescono fiori bellissimi. E Likke potrà rifiorire solo quando viene a patti con il passato per poter godere appieno del presente e costruire un futuro.

L’ambientazione è alla fine dell’estate svedese e tutti i paesaggi descritti riguardano o il mare o le spiagge. Che forza di attrazione potente che ha l’acqua! Grazie alla potenza della scrittura mi trovo anche io a bordo di un auto con Johanna ed Erik tra i paesini della campagna o tra le radure adiacenti agli arenili. Un sicuro punto di forza per un thriller fuori dal coro.

Questa di Johanna Mo è una saga sicuramente che non posso perdere perché, oltre alle indagini inusuali che Hanna compie, devo sapere gli sviluppi sulla vicenda del padre. E i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo!

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Johanna Mo


Johanna Mo è nata a Kalmar, in Svezia, e ora vive con la sua famiglia a Stoccolma. Ha trascorso gli ultimi vent’anni lavorando come critica letteraria, traduttrice e redattrice freelance. “La morte viene di notte”, il suo romanzo d’esordio, è il primo di una serie di gialli con protagonista la detective Hanna Duncker.

A cura di Marina Toniolo

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