Ultima tappa ratline




Genova. L’omicidio di una spia croata. 

Verità scomode affiorano dal passato. 

Una postina che non smette di indagare

Sinossi. Qual è il filo che lega il corpo senza vita di una donna croata rinvenuto al Luna Park di Genova e la vicenda di un gerarca ustascia che alla fine della Seconda guerra mondiale ha trovato rifugio tra le mura della Superba? A cercare una risposta sarà Benedetta Fabbri nella seconda indagine in cui si infila, senza alcuna autorizzazione da parte della titolare del caso, la neopromossa ispettrice della Mobile Annalisa «Trick» Tricarico. Squadra dell’unica postina detective d’Italia, una banda sgangherata di collaboratori composta da suo padre Primo, dal dottor Farinella e dal collega Fabio. Sullo sfondo di una Genova che esce dall’incubo della pandemia e cerca di mettersi alle spalle la tragedia del Ponte Morandi, una storia che rivela come la città dalle mille chiese incastonate tra un vicolo e l’altro mostri i suoi varchi dimensionali solo a chi accetta di fare i conti con sé stesso.

 ULTIMA TAPPA RATLINE

di Daniele Grillo, Alessio Piras

Mursia 2023

Collana, Giungla Gialla

Noir, pag.230

 Recensione di Salvatore Argiolas

Ultima tappa ratline” vede il ritorno di Benedetta Fabbri, detta Ben, la postina- detective protagonista di “La voce della colpa” di Daniele Grillo e Alessio Piras pubblicato nella collana Giungla Gialla di Mursia nel 2021.

Ex bagnina precaria, Benedetta, ragazza sveglia che forse ha letto troppi gialli, il primo giorno di lavoro come postina ha avuto il destino di rinvenire il cadavere di un vecchio liutaio e mentre tutti pensano che si sia trattato di una morte naturale qualcosa le instilla il dubbio che forse non tutto si sia svolto così come potrebbe sembrare.

Dopo aver aiutato gli inquirenti nel caso del liutaio raccontato nel libro d’esordio Benedetta si trova per caso ad assistere in un Luna-Park, dove stava festeggiando un nuovo ingaggio come postina, al ritrovamento di una donna morta in un vagoncino del Castello Fantasma.

Al suo fianco c’è anche la poliziotta Annalisa Tricarico, detta “Trick” che condivide con lei, ogni giovedì, degli intensi appuntamenti per esercitare il bondage e per puro caso, essendo già sul posto viene incaricata delle indagini.

Benedetta vuole naturalmente ficcare il naso ma può far poco perché l’amica Trick le impone di stare lontana dal cadavere e di dimenticarsi di ciò che è avvenuto, sortendo, come è chiaro, l’effetto contrario.

Ben è favorita dalla sua professione che le consente di frequentare case e condomini con la scusa di consegnare la posta, di avere notizie ad altri precluse e inoltre di mimetizzarsi con la divisa che la spersonalizza facendola diventare quasi un elemento del panorama e ciò le permette di indagare con profitto sul misterioso omicidio del luna park.

Aiutata dai suoi complici amici come il dottor Farinella, suo dentista di fiducia e Fabio il suo collega preferito, Benedetta Fabbri comincia a intravedere una teoria investigativa coerente anche dovrà cercare aiuto nella memoria a volte ballerina di suo padre, grande appassionato di storia che le suggerisce di approfondire la pista croata della ratline, la via di fuga che consentì a numerosissimi criminali di guerra di espatriare e “Genova era, con Trieste uno dei porti di partenza per l’Argentina. La via genovese era quella prediletta, perché meno controllata di quella triestina, dato che la città giuliana nella seconda metà degli anni Quaranta era rimasta comunque sotto controllo militare. A Genova era più facile nascondersi, nel labirinto di vicoli e passaggi medievali della città vecchia, aiutati da una curia compiacente, che controllava discretamente il territorio dei bassifondi in accordo con la malavita locale.”

All’inchiesta della postina si affianca e si interseca la storia del croato Sergej Blazevic uomo dal passato scomodo, funzionario del campo nazista di Jasenovac, che si trova a Genova nel 1946 in attesa di trovare un passaggio in nave per Buenos Aires. “La città sembrava tranquilla, tra le rovine di una guerra eterna, bombardata da tutti gli schieramenti, fieramente orgogliosa del suo ruolo nella cacciata dell’invasore. Sentiva sulla pelle le contraddizioni di quella vecchia signora affacciata sul Mediterraneo: sarebbe passata alla storia come una roccaforte dell’antifascismo, ma in quel momento forniva agli stessi fascisti e ai nazisti una via di fuga che avrebbe salvato la vita a molti di loro. Si chiese se la Storia, quella con la maiuscola, avrebbe conosciuto e giudicato quella crepa.”

Il tentativo di Sergej mette in luce l’ipocrisia di una nazione in cui, per citare Tomasi di Lampedusa, tutto cambia per non cambiare nulla e dove di complotta per creare un “movimento democratico liberale e laico ma nel suo interno sarà reazionario, cristiano e fascista. Sarà un’evoluzione di quello che stanno facendo gli spagnoli.”

A distanza di tanti anni la morte di una donna in un luna park, quasi come in un racconto di Ellery Queen, porterà a galla episodi poco conosciuti delle storia italiana e Benedetta Fabbri, con il suo talento per le indagini, si troverà ancora a fronteggiare, dopo la strage di Piazza Fontana, un altro dei buchi neri della storia italiana.

La postina-detective nella sua ricerca di prove e di indizi percorre un Genova straordinaria, “superba per uomini e mura, il cui solo aspetto la indica come signora del mare”, per prendere in prestito le parole di Francesco Petrarca, e la osserva non come una turista colpita dalla sindrome di Stendhal ma come un’amante mai sazia delle bellezze che pur è abituata a vedere.

per quello decise di deviare il percorso nonostante fosse fuori dal suo giro, e risalire in Capo di Santa Chiara, una creuza che si arrampicava sulla collina sovrastante Boccadasse e Vernazzola. Il mare era di un azzurro intenso, tagliato da una brezza di tramontana che lo appiattiva fino a farlo sembrare immobile.”

Con “Ultima tappa ratline” Daniele Grillo e Alessio Piras modificano in parte la tessitura narrativa dell’esordio di Benedetta Fabbri, aggiungendo un pizzico di spy-story e rendendo i loro personaggi, in particolare il dottor Farinella, più dinamico e meno deduttivo, creando un romanzo dove Storia e noir si fondono alla perfezione.

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Daniele Grillo & Alessio Piras


Daniele Grillo (Genova, 1979), laureato in Giornalismo allo Iulm di Milano, è viceresponsabile della Cronaca di Genova de «Il Secolo XIX». È autore di cinque noir con Valeria Valentini, l’ultimo Omicidio sul Genova-Milano (2020). Il suo primo romanzo non di genere, Il grande Hans (2021), ha ricevuto diversi riconoscimenti. Insieme ad Alessio Piras, ha esordito nella collana Giungla Gialla di Mursia con Il suono della colpa (2021).

Alessio Piras (Genova, 1983) è dottore di ricerca in Discipline Umanistiche presso l’Università di Pisa. Dopo quasi un decennio in Spagna lavorando nel settore della logistica, è tornato alla vita accademica alla University of New Mexico, dove insegna lingua e cultura spagnola e sta lavorando a un secondo dottorato. È autore di una trilogia noir (2016-2018) e del romanzo Gente sbagliata (2020).