Ideale




(recensione di Giorgia Usai)


 

 

Autore: Ayn Rand
Editore: Corbaccio
Pagine: 256
Genere: Narrativa
Anno Pubblicazione: 2016

 

 

 

La splendida e tormentata attrice Kay Gonda è accusata di omicidio ed è costretta a nascondersi.
Cerca rifugio a casa di sei ammiratori che in passato le avevano scritto lettere piene di amore e di passione: un rispettabile padre di famiglia, un attivista di sinistra, un artista cinico, un pastore evangelico, un playboy e un derelitto. Ciascuno reagisce alla richiesta di aiuto a modo suo, mostrando i valori in cui crede e i tratti più autentici e segreti della propria personalità.
E, alla fine, Kate riuscirà ad avere, almeno da uno di loro, la risposta che stava cercando.La trama descrive chiaramente la storia raccontata in questo romanzo inedito di Ayn Rand, per cui non vi resta che scoprirla in modo approfondito inoltrandovi nella lettura di queste poche, ma intense pagine.
Ma questo libro non racchiude solo una storia, è molto di più. È un chiaro manifesto del pensiero dell’autrice. La protagonista, Kay Gonda, ispirata a Greta Garbo, è alla disperata ricerca della libertà e si sente oppressa dalla realtà che la circonda.
Essa non è che una personificazione delle idee della Rand, la quale, cresciuta in Russia, si era dovuta scontrare con la negazione di ogni tipo di libertà tipica del regime comunista. Lei stessa, giovanissima, era fuggita negli Stati Uniti, terra di infinite possibilità. Kay Gonda è la perfetta “egoista randiana” (perdonate la licenza filosofica!), perché agisce pensando solo a se stessa, è indipendente, forte e intelligente.
L’autrice si è poi servita degli altri personaggi della storia per criticare altri aspetti della società a lei contemporanea, come ad esempio la religione e la mediocrità della piccola borghesia.

“Ideale” è un romanzo da leggere assolutamente, etichettarlo come narrativa è fin troppo semplicistico.
Lo consiglio a chi già conosce gli altri scritti di Ayn Rand e a chi, come me, non la conosceva e, grazie a questa lettura, avrà l’opportunità di conoscere un intero sistema di pensiero, che vanta tra i suoi estimatori personaggi del calibro di Hillary Clinton.
È una piccola perla anche per gli appassionati di filologia, poiché, in realtà il romanzo era inedito fino ad ora, mentre era già nota la sua sceneggiatura teatrale. Ecco allora che i più curiosi, nelle prime pagine del libro, troveranno le ipotesi di Leonard Peikoff, professore di filosofia, e Richard E. Ralston, responsabile editoriale dell’Ayn Rand Institute, circa la decisione dell’autrice di non dare alle stampe questo racconto.

L’AUTORE – Ayn Rand (San Pietroburgo 1905 – New York 1982) Filosofa e romanziera americana, difese l’egoismo come ideale di vita, il capitalismo come forma morale della società e la ragione come fonte di gioia. Il suo primo romanzo fu Noi vivi, del 1936, incentrato sulla figura semi-autobiografica di un’eroina della libertà nella Russia postrivoluzionaria. Nel 1938 uscì Antifona, un racconto fantascientifico dove il collettivismo ha trionfato e la parola “io” non è più pronunciata. Il successo di pubblico arrivò con il romanzo La fonte meravigliosa, del 1943, dove un geniale architetto modernista lotta contro l’incomprensione dei clienti e l’invidia degli intellettuali. Nel 1957 ripeté il successo con La rivolta di Atlante, che narra di un gruppo di artisti, industriali e scienziati che, stanchi di essere sfruttati dallo Stato, salgono sui monti per fondare una società di liberi.

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