Lo strangolatore di Moret




Recensione di Giusy Ranzini


Autore: Georges Simenon

Editore: Adelphi

Genere: Noir

Pagine: 93

Anno di pubblicazione: 2016

Sinossi. Continuano le avventure dei quattro membri dell’Agenzia O: il suo capo (almeno ufficialmente) è l’ex ispettore Torrence, il quale, nel primo di questi racconti, si troverà ad affrontare, con metodi assai discutibili, il direttore della Polizia giudiziaria e il suo ex collega Lucas, mentre nel secondo verrà trascinato dal suo finto fotografo e vero capo Émile (che, come Maigret, ha un debole per le locande dell’Île-de-France) sulle rive del Loing a indagare su due misteriosi omicidi; e sarà ancora Émile, nel terzo, a scoprire un cadavere nascosto nello sgabuzzino delle scope di un alberghetto grazie a un messaggio inviato da una giovane donna in alfabeto Morse… con i tacchi delle scarpe!

Recensione


Una raccolta di racconti polizieschi che cattura l’essenza del classico giallo con un tocco di modernità e ingegnosità. Ambientata nella pittoresca Francia, la serie segue le avventure dei quattro membri dell’Agenzia O, un gruppo di investigatori non convenzionali che affrontano casi enigmatici con metodi tanto originali quanto efficaci.

Il primo racconto apre in maniera esplosiva, presentandoci l’ex ispettore Torrence, capo ufficioso dell’agenzia. La sua battaglia di ingegno contro il direttore della Polizia giudiziaria e il suo ex collega Lucas è un labirinto di astuzie e sotterfugi, che mette in luce la complessità dei personaggi e delle loro relazioni. La narrazione è avvincente, con un ritmo serrato che tiene il lettore incollato alla pagina, ansioso di scoprire il prossimo colpo di scena.

Nel secondo racconto, l’azione si sposta sulle rive del Loing, dove l’astuto Émile, il vero cervello dietro l’Agenzia O, trascina Torrence in un’indagine su due misteriosi omicidi. La descrizione degli ambienti è così vivida che il lettore può quasi sentire la brezza del fiume e il fruscio degli alberi. L’abilità dell’autore nel tessere una trama complessa e piena di indizi è ammirevole, conducendo il lettore attraverso un labirinto di ipotesi e rivelazioni.

Il terzo racconto è forse il più originale e sorprendente. L’uso del Morse tramite i tacchi delle scarpe è una trovata geniale che aggiunge un ulteriore livello di ingegnosità alla storia. Questo racconto, ambientato in un modesto alberghetto, trasforma un luogo comune in una scena di un crimine intricato, dimostrando che anche i dettagli più insignificanti possono nascondere segreti oscuri.

La scrittura è elegante e ricca di dettagli, con descrizioni che rendono vivide le ambientazioni e danno profondità ai personaggi. Ogni membro dell’Agenzia O è ben caratterizzato, con peculiarità e sfumature che li rendono unici e memorabili. Inoltre, l’autore riesce a infondere nel racconto un sottile umorismo che alleggerisce la tensione senza sminuire la gravità delle indagini.

In conclusione, è una raccolta che saprà certamente soddisfare gli appassionati di gialli.

Con i suoi personaggi sfaccettati, trame intrecciate e un’ambientazione affascinante, offre un viaggio indimenticabile nel cuore del mistero e dell’inganno. Un must per chi ama i misteri conditi con intelligenza, cultura e un pizzico di non convenzionalità.

Georges Simenon


Georges Simenon: Georges Joseph Christian Simenon (Liegi, 13 febbraio 1903 – Losanna, 4 settembre 1989) è stato uno scrittore belga di lingua francese, autore di numerosi romanzi, noto al grande pubblico soprattutto per avere inventato il personaggio di Jules Maigret, commissario di polizia francese.

Tra i più prolifici scrittori del XX secolo, Simenon era in grado di produrre fino a ottanta pagine al giorno. A lui si devono centinaia di romanzi e racconti, molti dei quali pubblicati sotto diversi pseudonimi. La tiratura complessiva delle sue opere, tradotte in oltre cinquanta lingue e pubblicate in più di quaranta Paesi, supera i settecento milioni di copie. Simenon iniziò la sua carriera di scrittore a poco meno di sedici anni, a Liegi, come giornalista nella sua città natale. Negli anni venti, trasferitosi a Parigi, divenne un prolifico autore di narrativa popolare. Negli anni trenta raggiunse la fama grazie al personaggio del commissario Maigret, i cui racconti e romanzi furono i primi a essere pubblicati con il suo vero nome; sino ad allora infatti, Simenon aveva pubblicato opere sotto pseudonimo, usandone decine: il più ricorrente era Georges Sim. Nonostante l’enorme successo commerciale, la critica letteraria è sempre stata indecisa riguardo ad una sua possibile classificazione, tanto che, benché la produzione poliziesca di Simenon riguardi una parte relativamente minoritaria della sua opera, egli è ricordato per lo più come un prolifico autore di romanzi gialli.

La storia di Simenon è ripercorribile sia nelle sue opere di finzione che nei diversi romanzi autobiografici. La sua vita privata era instabile: a parte i suoi due matrimoni Simenon ebbe numerose relazioni.

 

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