Santa Muerte




Recensione di Sara Pisaneschi


Autore: Ettore Zanca

Casa Editrice: Ianieri Edizioni

Genere: Noir

Pagine: 210

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Per le strade di Labella, una città meravigliosa quanto corrotta, si aggira Leonida, un killer prezzolato che ha perso tutto ciò che ama. Ha una gatta di nome Morgana e un soprannome affibbiato: Santa Muerte. Ha appena accettato da una multinazionale un incarico molto particolare. Le sue vittime sono consapevoli, vogliono essere ammazzate e firmeranno anche un contratto per la loro esecuzione che ha delle garanzie precise per il “dopo”. Leonida ascolterà le storie di un gruppo di disillusi dalla vita, da Alessandro, medico che non ha salvato il suo migliore amico, fino a Riccardo, il cui padre si è ucciso e che si rifugia nella musica e a Giulia, giovane donna con troppi fantasmi e violenze. Sullo sfondo un concerto epocale e un omicidio. Da quel momento le vite dei protagonisti cambieranno per sempre. Come nessuno, nemmeno Santa Muerte, aveva previsto.

Recensione

Un killer con un cuore. Un killer molto diverso da quelli a cui siamo abituati alla tv o nei libri. Un killer che si fa quasi investire da una macchina per salvare un gatto. Un killer che è veramente interessato a chi sta di fronte alla sua Glock.

È Leonida questo assassino spietato, l’uomo invisibile, l’uomo nero. Santa Muerte è il soprannome con il quale si rivolgono a lui per avere i suoi servigi. Facile, basta stabilire un prezzo. Solo una volta il prezzo è stato troppo alto, e Leonida ha perso tutto.

Il miraggio di una vita “normale”, l’amore di Marta, la speranza, la possibilità di avere una scelta, una seconda occasione. Forse è sufficiente cambiare prospettiva.

Così Leonida accetta un incarico da una multinazionale. Questa volta non è la moglie gelosa che paga per uccidere il marito traditore, non è il capo mafioso che vuole uccidere chi non sarà mai in grado di pagare i debiti, è un gruppo di persone che decidono di morire firmando un contratto per la loro esecuzione.

Non importa come e quando, vogliono solo porre fine alle loro vite affidandosi a un professionista che non li farà soffrire.

Santisima Muerte, de mi corazón, no me desampares de tu protección.

Ed ecco che Leonida e il suo nuovo gatto Morgana, aggirandosi per lestrade di Labella, fanno la conoscenza di Ettore e del suo fantasma, delle giovani vite distrutte di Riccardo e di Giulia, della disperazione di Claire ed Enrico, dell’onnipotenza di Alessandro trasformata in brusco disincanto.

Poi ci sono i calli di Vittorio e l’alcolismo di Juan. Tutte queste vite sono ora nelle sue mani e lui le conosce, le approfondisce, le sfoglia, le vive.

Per Leonida non c’è una seconda occasione, non c’è redenzione, ma per loro? Con una scrittura leggera e scanzonata, a tratti ironica e profonda, l’autore ci porta verso un finale inaspettato.

La musica di Diego Ruiz, l’artista amato da tutti i personaggi del libro, fa da sfondo in modo costante alla narrazione, come una sorta di fil rouge. Musica che sembra di sentire, che fa riflettere e meditare. Tutto avverrà il giorno dopo l’ultimo grande concerto di Diego. Il perché è assolutamente da scoprire.

Ettore Zanca


nato a Palermo nel 1971, scrive per “Io gioco Pulito”, il blog di sport del Fatto Quotidiano e altre testate online. Ha scritto vari racconti tra cui: Oltre la linea bianca, meglio essere Peter Parker (vincitore del premio Società Italiana Psicologia e Criminologia) e nel 2012 il libro Vent’anni, con Daniela Gambino, premio speciale legalità La Torre dell’Orologio.
Il suo ultimo romanzo E vissero tutti feriti e contenti (2017) è stato un successo editoriale.

 

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