Assassinio di un libraio




Sinossi. Tra le librerie di Charing Cross Road un delitto efferato che racconta i retroscena più sinistri del mercato antiquario. Nel quartiere londinese di Charing Cross, Mr Richard Dodsley, proprietario di una rinomata libreria antiquaria, viene trovato morto nel suo negozio. L’omicida non ha lasciato indizi, eccetto qualche mozzicone di sigaretta. Eppure le circostanze del delitto sembrano sinistramente già note: sono le stesse descritte in un romanzo giallo da poco pubblicato… Solo una curiosa coincidenza?

Assassinio di un libraio

a Charing Cross 

di John Ferguson

Vallardi 2023

Lucrezia Giorgi  ( Traduttore )

Giallo, pag.256

 Recensione di Salvatore Argiolas

John Ferguson è stato uno dei numerosi scrittori che furono protagonisti di quella che venne chiamata “The Golden Age of Detection” e anche se non può essere annoverato tra i migliori esponenti del genere, è sicuramente un nome da tenere in considerazione quando si cercano autori di secondo livello ma pienamente rappresentativi del giallo deduttivo.

Come altri giallisti inglesi John Ferguson, ebbe trascorsi religiosi svolgendo le funzioni di cappellano dopo avere lavorato per qualche anno come impiegato nelle ferrovie e la sua produzione narrativa non si è sviluppata solo nel giallo ma è indubbio che sia questo il genere che gli ha dato le maggiori soddisfazioni.

Il protagonista per eccellenza dei gialli di John Ferguson è il criminologo Francis MacNab che indaga anche in “Assassinio di un libraio a Charing Cross” del 1937, in quanto viene incaricato del facoltoso libraio Mr Dodsley di scoprire il ladro che riesce a sottrargli impunemente preziosi volumi senza che le contromisure prese abbiano successo.

Quando il libraio viene trovato cadavere nel suo negozio Scotland Yard brancola nel buio e interroga anche McNab per trovare qualche indizio risolutore.

Il titolo italiano del romanzo è quanto di più evocativo si possa trovare, con tanti sostantivi che da soli richiamano tanti cliché di grande impatto, diversamente dal titolo originale, piuttosto anodino “Death of Mr. Dodsley”.

Mallett lasciò cadere per un attimo il polso per dirigere la mano verso le migliaia di libri che riempivano scaffali e muri dal pavimento al soffitto.

Santo cielo”, sospirò mentre lo sguardo indugiava tutt’intorno, “se solo questi libri potessero parlare!”

Ma, sebbene siano pieni di parole, i libri sono oggetti silenziosi.”

E sì, i libri sono oggetti silenziosi ma anche molto pericolosi visto che l’omicidio Dodsley era molto simile al giallo “Morte alla scrivania” di M. G. Grafton, fidanzata del nipote della vittima e figlia del politico in ascesa David Grafton, da molti reputato un candidato al ruolo di premier.

Inserire un libro giallo in un altro libro giallo permette all’autore di esprimere il suo punto di vista sul genere e di far leva su questo gioco di specchi:

Si può affermare senza dire il falso che il libro di Miss Grafton contenga molti spunti originali ed efficaci nell’individuazione del colpevole. Ma sfortunatamente dobbiamo aggiungere che ciò che è efficace non è originale e viceversa. Non cavilliamo sulla improbabilità della trama: la trama di un giallo può anche sfiorare l’impossibile, e se l’autore è abbastanza capace da farla sembrare verosimile ai nostri occhi, qualora il libro abbia altri meriti, può superare la prova.”

Mallett scosse la testa.

Ah, Crabb”, disse con un sospiro, “ecco cosa succede a leggere gialli. Per quel genere di romanzi non esiste trama troppo inverosimile. Lasciateli stare, Crabb: è una brutta abitudine che potrebbe rovinarvi la carriera”, aggiunse mentre si lasciava scivolare “Morte alla scrivania” in tasca.”

Assassinio di un libraio a Charing Cross” si snoda toccando tutti i punti fatidici di un giallo deduttivo, tra falsi indizi, presunti colpevoli che vengono scagionati, colpi di scena e storie d’amore che intersecano le linee di investigazione sia dei poliziotti, sia del detective MacNab.

Pur non essendo uno dei migliori romanzi di John Ferguson, mancando del ritmo necessario a tenere desta l’attenzione, specialmente nella parte centrale, troppo speculativa, “Assassinio di un libraio a Charing Cross”, scritto nella fase finale della produzione narrativa di Ferguson, è però un libro da leggere perché immerge nelle atmosfere tipiche dei gialli inglesi degli anni Trenta, caratterizzati da delitti impossibili risolti da sagaci investigatori provvisti dalla più micidiale delle armi, il ragionamento deduttivo, che è il tratto distintivo della meritoria collana che la Vallardi ha dedicato a questi gialli d’epoca, “I classici del giallo della British Library”, che raccoglie il meglio della raccolta della prestigiosa istituzione anglosassone, ricchissima di capolavori del genere.

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John Ferguson


(1871–1952) è un autore scozzese di thriller, gialli e romanzi d’avventura, oltre che di poesie e opere teatrali. Pastore della Chiesa anglicana, grazie al suo ministero ha viaggiato a lungo nel Paese, traendo ispirazione dalle sue peregrinazioni per le numerose opere che avrebbe iniziato a scrivere intorno ai quarant’anni. I suoi libri sono tuttora apprezzati e tradotti in molte lingue.