Figli della libertà




 FIGLI DELLA LIBERTÀ

di Paullina Simons

Rizzoli 2023

Roberta Zuppet (Traduttore)

Romanzo storico, pag.368

Sinossi. Il porto di Boston è avvolto nella nebbia quando in una mattina del 1899 il piroscafo partito da Napoli comincia le operazioni di attracco. A bordo c’è Gina, un’adolescente con il fuoco nelle vene che ha lasciato il suo paesino alle falde dell’Etna in cerca di un futuro migliore. Quando la bruma si scioglie e Gina mette piede nel nuovo mondo, l’America l’accoglie con i suoi spazi infiniti e le sue ciminiere, il melting pot di visi e lingue, il labirinto di strade e palazzoni. Una qualsiasi altra ragazza si sentirebbe venir meno le forze a una simile vista, ma per Gina quel caleidoscopio di promesse e opportunità è una vera e propria folgorazione e non vede l’ora di gettarsi anima e corpo in quella nuova vita. Le sorprese però non sono finite perché la prima persona che incontra sul molo, quasi fosse un segno del destino, è Harry Barrington, un giovane timido e insicuro, schiacciato dal peso del proprio cognome. I due non potrebbero essere più diversi – lei, un’immigrata senza un soldo; lui, rampollo di uno degli uomini d’affari più in vista di Boston –, eppure l’amore tra loro è immediato, inesorabile, e, come prevedibile quando si incontrano mondi tanto lontani, ostacolato dalle rispettive famiglie. È con queste premesse che Gina e Harry saranno chiamati a fare una scelta di campo, sofferta e radicale: seguire la strada che altri hanno tracciato per loro o disegnarne una propria, contro tutto e tutti, trovando un difficile equilibrio tra vecchio e nuovo, obblighi e desideri, aspettative e realtà. Dalla penna di Paullina Simons, amatissima autrice della trilogia Il cavaliere d’inverno, di cui Figli della libertà è l’atteso prequel, un romanzo sulla forza dell’amore e della passione, popolato da personaggi indimenticabili in un’America che corre a capofitto verso il futuro.

 Recensione Mara Cioffi

Sono sincera, il primo approccio a questo romanzo non è stato dei migliori. Sebbene le prime cento pagine siano volate, l’ho trovato sin da subito troppo lento, troppo monotono, nonostante i mille avvenimenti che l’autrice è riuscita a inserire nella prima parte del libro, troppo scontato. 

Ero stata abituata a un’autrice che sì, introduceva la storia che sarebbe andata a raccontare, ma inseriva subito un elemento che ti faceva venir voglia di proseguire senza sosta, di leggere tutto insieme pur di sapere come andava a finire.

Fortunatamente, mi sono ricreduta e sono riuscita persino ad apprezzare la prima parte più introduttiva rispetto alla seconda, più movimentata e combattuta.

La protagonista indiscussa di questa storia è Gina Attaviano, una giovane piena di passione e volontà che incarna perfettamente lo spirito della donna indipendente, che vuole crearsi un futuro lontano dalle regole imposte dalla società ed è così che con suo fratello e sua madre intraprende il viaggio verso l’America alla ricerca di un futuro migliore di quello che potrebbe avere nel piccolo paesino alle pendici dell’Etna.

Sin da subito mostra la sua voglia di migliorare la propria condizione sociale, svolgendo lavori umili e colmando la mancanza d’istruzione con la volontà di emergere, a differenza del fratello, maschilista e possessivo, e a dispetto della società americana del tempo, che ben lontana dall’essere progressista e paritaria, vede la donna come “regina del focolare”, madre e moglie.

In una Boston in pieno sviluppo industriale, Gina stringe subito amicizia con due baldi giovani, Harry e Ben, che rappresentano l’esatto opposto di Gina e della sua famiglia: sono americani doc, discendenti dei padri pellegrini e ostentano tutto il loro benessere.

Suo malgrado, Gina si ritroverà invischiata in un triangolo amoroso che la vede contesa tra i due giovani, che l’ammirano e la seguono, ma che non si azzardano a muovere un passo più deciso nella sua direzione, poiché strettamente legati alla società nella quale vivono che ha già in serbo per loro dei matrimoni ad hoc.

Il clima puritano, razzista, classista e ambiguo degli Stati Uniti viene fuori con vigorosa forza dalla penna della Simons; il sogno americano sembra alla portata di tutti, ma l’America è un paese che non perdona chi trasgredisce alle regole.

Lo stile asciutto e descrittivo, poi, rende la denuncia politica e sociale ancora più evidente e la storia d’amore tra Harry, un sognatore e un intellettuale, lontano dalle idee del padre e dalla vita che ha deciso per lui e Gina costerà loro molto cara, ma il finale aperto lascia presagire una svolta positiva e chi conosce la Simons per i suoi precedenti romanzi, sa bene quanto l’autrice sia in grado di stravolgere ed emozionare.

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Paullina Simons


Paullina Simons: è una scrittrice russa. Il suo nome da nubile è Paullina Handler.
Nel 1968, quando Paullina aveva cinque anni, suo padre, Yuri Handler, fu arrestato e spedito in un gulag. Nel 1973, in seguito alla scarcerazione, Handler fece richiesta ed ottenne dal governo sovietico, l’autorizzazione all’espatrio. La famiglia emigrò negli Stati Uniti.
Dopo la laurea in scienze politiche alla Kansas University, iniziò a scrivere narrativa.
Il suo libro più conosciuto è Il cavaliere d’inverno, ambientato nell’Unione Sovietica durante l’Assedio di Leningrado. Ora Paullina vive a Long Island, New York con il secondo marito, Kevin Ryan, e i suoi quattro figli.