Il segreto della mangusta




Sinossi. Andrea e Rino sono profondamente diversi: uno è il problematico cantante del gruppo rock I Sileni di Alcibiade, ed è in procinto di realizzare i propri sogni. L’altro è un uomo solo, che vive alla giornata a bordo del proprio camper. Eppure hanno una cosa in comune: entrambi vivono le proprie esistenze sull’orlo del precipizio di un passato irrisolto, da cui tentano di scappare, che rischia di risucchiarli in ogni momento. E quando infine il passato è risvegliato da eventi imprevedibili, e antichi segreti sono riportati alla luce, il presente ne viene travolto. La resa dei conti ha luogo a Gudo Gambaredo, periferia sud di Milano, dove nel 1996 tutte le pedine vengono riunite da un destino invisibile che reclama il sangue dalla coppa di un’anima che implora giustizia. Un destino che promette che al calare del sipario, quando il sangue sarà lavato col sangue, niente sarà più come prima. Per nessuno.

 IL SEGRETO DELLA MANGUSTA

Volume I

di Diego Fatibene

PAV 2023

Thriller, pag.456

 Recensione di Marina Toniolo

Il romanzo, nel primo volume disponibile, è ambientato nell’immediata periferia di Milano nel 1996. Un gruppo di ragazzi amici da tempo condivide la passione per la musica rock, la droga, le bevute alcoliche e il sesso. Tutto pur di fuggire dalla monotonia di un lavoro in fabbrica in ambienti che per nulla risultano stimolanti.

Fondando il gruppo musicale dei Sileni di Alcibiade cercano inoltre di introdursi nell’impresa discografica partecipando a una sagra di paese dove cantano i loro pezzi. Due ragazzi, in particolare, hanno perso i loro padri in un tragico incidente appena tre anni prima e il denominatore comune pare essere il terapeuta di uno di loro, un uomo che nasconde profondi e oscuri segreti. Con l’aiuto di amici eterogenei Marco e Andrea cercano di risolvere il mistero di una foto ritrovata e che potrebbe portare alla luce la soluzione della morte dei genitori.

‘Il Segreto della Mangusta’ ha buoni e interessanti  spunti,  quali la descrizione del tedio di un ambiente operaio dove l’unico momento felice è quando termina l’orario di lavoro e le persone fuggono a casa o al bar. Anche le dinamiche descritte per il personaggio del terapeuta sono valide così come il racconto dell’amicizia tra i componenti del gruppo. 

Ma. 

Da lettrice rimango profondamente delusa dalle ampie e superflue descrizioni della quantità e qualità di alcol e droga ingurgitata, fumata o inalata, soprattutto per sfuggire alla noia e anestetizzare la coscienza.
Anche le numerose scene di amplessi potevano essere risparmiate: il pubblico non è sempre così pruriginoso a questo riguardo soprattutto se ci si aspetta di leggere un thriller.

Dopo attenta lettura ho la sensazione che la scrittura sia fatta da quattro mani: due  consapevoli di ciò che scrivono  e come scrivere, le altre due  che gettano  le parole quasi a caso creando frasi senza senso che disturbano alquanto.

Se aggiungiamo poi errori grammaticali sparsi, ripetizioni e inversione dei nomi nei dialoghi, proseguire fino alla fine richiede notevole perseveranza. Le criticità ci sono tutte e inficiano la struttura del libro e il gusto della storia.


Esempio: non può essere che Andrea, il protagonista, legga Erasmo da Rotterdam e tutta un’altra serie di romanzi di un certo spessore e mi sbagli i congiuntivi.

Consigliato? No, il romanzo necessiterebbe di una profonda revisione per poter essere godibile e strutturalmente accettabile.

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Diego Fatibene


Musicista, compositore, cantante, appassionato di letteratura classica, psicologia, filosofia ed esoterismo, Diego Fatibene, classe 1974, comincia a dedicarsi alla scrittura in tenera età. Nel 1996, a Milano, fonda il gruppo rock I Sileni di Alcibiade, che si sciolgono tre anni dopo a causa dei fatti narrati nella serie di romanzi ‘Il Segreto della Mangusta’. Nel 2010 lo ritroviamo a Roma, dove riunisce i membri rimasti del gruppo e fonda i Nisba, con i quali incide l’album ‘Veleno’, pubblicato su tutte le piattaforme digitali. Ora vive con moglie e figlia e sta lavorando alla stesura del terzo volume della sua opera.

A cura di Marina Toniolo 

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