La Cantadora




 LA CANTADORA

di Vanni Lai

Minimum Fax 2023

narrativa, pag.186

Sinossi. Sulle strade polverose della Sardegna di inizio Novecento, un calesse viaggia da un paese all’altro, di festa in festa. Lo guida una vedova armata di pistola, dalla strana personalità «di fattucchiera e di dea». La Cantadora – così la chiamano – è una stella oscura, l’unica donna in grado di sfidare gli uomini nelle gare a chitarra, esibizioni che durano fino a tarda notte e in cui i cantori, per un piatto di minestra e qualche bicchiere di vino, si alternano sopra palcoscenici fatti di tavolacci davanti a piazze gremite e bercianti. Ma Candida Mara – questo il suo vero nome – possiede il dono di piegare la volontà altrui grazie alla sua voce. Attaccabrighe, adorata e detestata, Candida Mara fu la prima donna del canto a chitarra, capace di opporsi con le sue scelte di vita a una società maschilista e retriva. Affascinante ma cancellata dalla memoria per ignoranza e vergogna, ancora oggi è una figura circondata dal mistero. A mettersi sulle sue tracce, tra l’omertà degli anziani e i depistaggi di strani musicologi, è uno scrittore fallito e appassionato di western. Nella ricerca lo aiuteranno la giovane Aleni e un grammofono d’oro che sembra custodire vecchie storie sepolte.

 Recensione di Fiorella Carta

Oh del nostro passato, in quest’isola, quanto avremmo da dire e da ricercare!
Quanto bene farebbe al nostro animo così svaporato, cercare di non dimenticare che apparteniamo a questa terra e che a questa terra torneremo. Le sue radici ci legano, si allargano per lasciarci andare lontano, ma restano imbrigliate al nostro sangue, come bracciali ai polsi che sanno di selvaggi odori inconfondibili. 

A libri come La Cantadora serve solo dire grazie, perché tengono in vita, riportano i colori verso qualcosa che deve restare in superficie e non perire nelle sabbie mobili di una modernità che uccide. 

Vanni Lai ha una prosa delicata, un tatto unico nel raccontare una donna che intimoriva perché libera:

Candida Mara, una voce ammaliante, una prosa che feriva ancora più della sua pistola. 

Lei, che in mezzo agli uomini era oscurità e luce, era fascino e pettegolezzo dietro porte chiuse, ha oltraggiato le consuetudini, ha suscitato invidia, timore, amore e soggezione per poi sparire nell’oblìo. 

L’autore, con la sua ricerca, rende onore a una figura diventata poi leggenda, ma viva nelle testimonianze di orecchie che hanno assorbito le sue melodie. 

La nostra lingua è uno strumento potente, colpisce per sarcasmo, astuzia e profondo romanticismo e le sue parole enfatizzano racconti, musica e poesia. 

Candida Mara ne ha fatto un’arma, una corona, in mezzo ad avidi parenti, cattivi incantatori e corrotti. 

Una donna che ha vissuto in un tempo in cui vivere  per le donne, doveva essere più che sufficiente, e chi ti bastet puru. 

Ma lei di questa esistenza che le ha regalato troppo dolor, ne ha fatto qualcosa di indimenticabile. Cerchiamo, anche noi, in differenti modi, scevri da giudizi e critiche, di raccogliere questa cesta fatta di memorie e persone come Candida Mara e portarla sulle spalle, arricchirla ulteriormente e cederla a chi succede a noi, per sottolineare i nostri confini, la nostra appartenenza a un popolo che troppo spesso, come Don Brotzu, si svende velocemente per due lire e non ricorda più l’origine della sua coscienza. 

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Vanni Lai


, classe 1983, è nato e vive in Sardegna. Due volte finalista al Premio Italo Calvino, ha pubblicato racconti su varie riviste. La Cantadora è il suo primo romanzo