La casa delle mille porte




Sinossi. Nel 1921, William Somerset Maugham è in viaggio nei mari della Malesia in compagnia di Gerald, un giovane americano che lo segue come un’ombra nelle lontane terre del Sudest asiatico, dove si consumano gli ultimi giorni dell’Impero britannico. Nelle acque dell’arcipelago malese, venti benevoli e violente tempeste monsoniche si alternano a rendere tutt’altro che agevole la navigazione. Sicché, quando Robert Hamlyn, un avvocato, amico di vecchia data, invita Maugham a fargli visita a Cassowary House, a Penang, lo scrittore accetta volentieri. Lì, nel giardino di quella casa in cui, tra le piante di ibisco, svetta la gigantesca casuarina che le dà il nome, Somerset Maugham incontra Lesley, la moglie di Robert. Lesley per tutti è memsahib, gentildonna inglese nata a Penang, città che ama profondamente. Con lei Willie sente subito un’intensa affinità, forse dettata dal carattere altero della donna che mette in moto la sua immaginazione, o forse dalla voglia di entrambi di sollevare il velo dal lato in ombra delle loro vite. Se Willie infatti è turbato da un matrimonio mesto, oltre che tormentato da problemi economici, Lesley sembra essere, o essere stata, in rapporti ambivalenti con Sun Yat Sen, carismatico leader rivoluzionario in esilio che si batte per rovesciare la dinastia cinese. Un uomo che, d’altra parte, potrebbe essere un ottimo soggetto per un futuro romanzo… I due si ritrovano così coinvolti in una danza di reticenze e lusinghe, fughe e confidenze che strapperanno a entrambi le rispettive maschere e infine la verità sull’amore che nutrono di nascosto: quello di Somerset Maugham per Gerald, che forse lo ricambia o forse lo sfrutta soltanto, e quello di Lesley per una causa, un’idea, o per l’uomo che ai suoi occhi la incarna.

 LA CASA DELLE MILLE PORTE

di Twan Eng Tan 

Neri Pozza 2023

Daria Restani ( Traduttore )

Narrariva straniera, pag.336

 Recensione di Agnese Manzo

Penang, “Perla d’Oriente”, esotica e affascinante isola oggi parte della Federazione della Malesia, è tra i protagonisti principali di questo romanzo, insieme allo scrittore William Somerset Maugham e alla sua amica Lesley. Luogo ricco di suggestioni e magia, Penang ci viene descritta in un momento particolare: gli ultimi decenni in cui è stata una colonia britannica. Quel mondo simile a una gabbia dorata in cui si muovono William e Lesley, tormentati dai loro segreti, sarà spazzato via di lì a poco dall’incedere impetuoso della Storia, in particolare dal crollo di Wall Street e ancor di più, dopo alcuni decenni, dalla Seconda Guerra Mondiale.

Ma negli anni in cui avviene l’incontro tra i protagonisti, questa “Isola che non c’è più” esisteva ancora, ed era più viva che mai. Twan Eng Tan ci regala un affresco struggente e bellissimo di questo mondo scomparso in cui rituali e tradizioni legati all’estetica vittoriana si innestano su una natura rigogliosa e coesistono con la secolare cultura dell’isola.

Quando incontra Lesley, moglie di un vecchio amico, William Somerset Maugham è uno scrittore e commediografo ormai affermato, ma è un uomo tutt’altro che risolto: la scelta di aver nascosto le proprie preferenze sessuali dietro un matrimonio di facciata gli presenta costantemente il conto, il suo amante, Gerald, non gli offre nessuna sicurezza affettiva e non sembra poi così devoto, persino le sue finanze, a dispetto del grande successo letterario, navigano in acque tempestose. Il suo rapporto con Lesley, moglie dell’amico che lo ospita, assume subito i connotati dell’incontro tra due mondi solitari, presi da un continuo lavorio interiore, e alla disperata ricerca di un confronto.

Anche Lesley, come Willie, ha un segreto che vorrebbe confessare a qualcuno, dubbi su un passato che rimpiange ma di cui non può parlare, ricordi di quando è stata l’amante di un rivoluzionario ormai sparito per sempre dal suo orizzonte.

Sullo sfondo della monumentale casuarina che dà il nome alla villa teatro di questo incontro, malgrado le apparenze e le divergenze lo scrittore e la gentildonna inglese troveranno finalmente modo di raccontarsi, scavando nel proprio passato, nelle proprie ragioni e, in definitiva, tentando di spiegarle innanzitutto a sé stessi.

Perché leggere questo libro?

Perché l’ambientazione è ammaliante e descritta in modo magistrale, e perché le profondità dell’animo umano che va a scandagliare sono affrontate con delicatezza e sensibilità, ma toccano tasti che possono riguardare ciascuno di noi.

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Twan Eng Tan


è nato a Penang, ma ha vissuto la sua infanzia in molti luoghi diversi in Malesia. Dopo aver studiato legge a Londra, ha lavorato in uno dei più importanti studi legali di Kuala Lumpur. È cintura nera di aikido ed è un attivista impegnato nella conservazione degli edifici storici. Il suo romanzo d’esordio, “The Gift of Rain”, è arrivato finalista al Man Booker Prize ed è stato tradotto in numerosi paesi. Vive tra Città del Capo e Kuala Lumpur. Elliot Edizioni ha pubblicato nel 2013 “Il giardino delle nebbie notturne”. Nel 2023 esce per Neri Pozza La casa delle mille porte.