La notte dell’oblio




Recensione di Manuela Baldi


Autore: Lia Levi

Editore: E/O

Pagine: 208

Genere: Narrativa

Anno di pubblicazione: 2013

Sinossi. Nei giorni dell’occupazione nazista una famiglia di ebrei romani in fuga trova rifugio in una canonica di campagna. Giacomo, il padre, è però costretto per lavoro a fare delle rapide sortite nella capitale, finché una sera non torna a casa. Elsa, con le due ragazze adolescenti, Milena e Dora, una volta tornata alla libertà dovrà farcela con le sue forze. Come è avvenuto l’arresto di suo marito? Chi ha parlato? Elsa non vuole che le figlie sappiano e che restino incatenate al passato e alla tragedia. Vuole che guardino avanti, al futuro. E così mentre Milena si aggrapperà alla sua bellezza come a un salvagente per lasciarsi portare dalla corrente senza mai scegliere, e Dora annasperà alla ricerca del proprio io, la verità che riuscirà a scoprire resterà sigillata dentro di lei. Ma il silenzio, non è solo la scelta di Elsa. Il silenzio è di tutti. Nessuno sa, nessuno (compresi gli ebrei) vuole sapere. Sulla Shoah si tace, come se fosse poco educato occuparsene. Ma la Storia non concede sconti: la fragile Dora per un atroce scherzo del destino si troverà legata affettivamente con il figlio del delatore di suo padre. E sarà proprio Dora infine, la più inerme, la più colpita, a demolire col suo grido la spaventosa cortina dell’oblio. Sullo sfondo della vita, della politica, dei tabù e del costume della società a cavallo degli anni Cinquanta, due giovani innocenti dovranno confrontarsi con le colpe della Storia.

RECENSIONE

Con una scrittura leggera e una trama avvincente come quella dei thriller cui siamo tanto affezionati in questa pagina, Lia Levi racconta una vicenda famigliare che ci permette di riflettere su un periodo storico, quello della dittatura fascista, e sull’adesione quasi completa di un popolo alle sue idee.

Dopo la Liberazione, nella fretta di tornare un Paese normale e di lasciarsi alle spalle quanto era successo, si è preferito non discutere di quanto accaduto, nascondere, dimenticare e semplicemente andare avanti; si è preferito non parlare delle mire colonialiste, delle leggi razziali, delle delazioni e conseguentemente degli arricchimenti illeciti di alcuni delatori; non ci fu chiarezza, nascondendo e incoraggiando l’oblio a tutti i livelli.

Oggi più che mai questa mancanza di chiarezza di allora si fa sentire.

La scelta di Elsa di far cadere la vicenda del marito Giacomo, arrestato dai fascisti per una delazione e mai tornato, nell’oblio, produrrà effetti sconvolgenti molti anni dopo. Sullo sfondo di questo libro, la storia del nostro Paese, la vittoria della Democrazia Cristiana alle prime elezioni per il Parlamento, l’attentato a Togliatti, la nascita dello Stato di Israele, la ricerca di una donna della maniera migliore per mantenersi e poter crescere le proprie figlie inventandosi un lavoro da sarta, le tradizioni ebraiche, le differenze fra due sorelle.

Lia Levi descrive il fermento della società di quegli anni, che sembra affannarsi quasi a voler cancellare le brutture della guerra e del Fascismo: la scelta di non parlare, di non cercare la verità a tutti i costi, evita il dolore, permette di andare avanti in una sorta di normalità.

La verità, però, come spesso accade, anche a distanza di tempo, inesorabilmente, mette ognuno a confronto con i lati bui della propria e altrui esistenza, con fatti dolorosi che sconvolgono ma la cui conoscenza ed elaborazione sono necessarie per poter sperare di andare avanti con consapevolezza.

Come dice verso la fine del libro, Dora, figlia minore di Elsa e Giacomo, a cui il destino consegna il compito di scoprire le vicende dolorose che riguardano la sua famiglia

questo ciclo non è mai incominciato! Mai. Nessuno ha detto niente, nessuno ha chiesto scusa. Cosa volete? Girare la pagina di un libro che non è mai stato letto?

Consiglio la lettura di questo romanzo per conoscere vicende che hanno fortemente inciso sulla Storia del nostro Paese e sottolineo il protagonismo delle donne: Elsa la madre, Milena e Dora le figlie, le due nonne, Allegra e Hélène, Marisa la commessa, Nina e Santina.

Lia Levi


Lia Levi è nata a Pisa nel 1931 da una famiglia piemontese. Da bambina si è trasferita a Roma, dove vive ancora oggi. Ha fondato e diretto “Shalom”, il mensile della comunità ebraica. Sceneggiatrice e giornalista, ha pubblicato diversi romanzi (Una bambina e basta, Quasi un’estate, Se va via il re, Tutti i giorni di tua vita, L’albergo delle Magnolie). Scrive anche romanzi per ragazzi, molto apprezzati dal pubblico e dai critici.


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